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Cronaca

La presenza di Salvini in aula bunker divide l'antimafia, appello all'unità del centro La Torre

Anpi e Arci diserteranno la celebrazione ufficiale con i ministri per dare vita a un controraduno a Capaci. Scelta seguita dal fratello di Peppino Impastato, Giovanni. Di parere opposto Vito Lo Monaco: "Noi partecipiamo: gli eventi non possono subire alcuna strumentalizzazione"

"Gli eventi promossi per ricordare le vittime dei clan non possono subire alcuna strumentalizzazione politica o elettorale o di confronto tra presunte antimafie 'diverse'', più dura o più morbida". A dirlo è il presidente del Centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco, alla vigilia dell'anniversario della strage di Capaci. 

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Come tradizione in città ci saranno molti eventi organizzati per ricordare le vittime delle stragi del 1992 e ribadire l'impegno antimafia della città e dell'intera nazione. Le celebrazioni rischiano però di essere messe in ombra dalle polemiche nate nei giorni scorsi. La presenza del ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha anche annunciato di volere incontrare la professoressa dell'Istiituto Vittorio Emanuele III sospesa dall'insegnamento per 15 giorni, ha suscitato parecchie critiche. Il sindaco Leoluca Orlando, per esempio, ha chiarito che sarà in aula bunker ma non è intenzionato a salutare il vicepremier. "Il telefono è un ottimo strumento per non salutare qualcuno", ha detto alla stampa senza mezzi termini.

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Anpi e Arci hanno annunciato che disertano la celebrazione ufficiale con i ministri e organizzano un controraduno a Capaci. Scelta seguita dal fratello di Peppino Impastato, Giovanni. "Precisiamo che come Casa Memoria - si legge in una nota - non stiamo organizzando nessuna manifestazione a Cinisi, ma che il 23 maggio, come tutti i giorni, Casa Memoria sarà aperta per discutere di legalità, di lotta alla mafia e giustizia sociale nel nome di Peppino Impastato. Siamo contrari alla presenza di Salvini a Palermo per ricordare il giudice Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta uccisi dalla mafia. Riteniamo infatti inscindibile dall’impegno antimafia anche l’impegno antifascista, antirazzista e per i diritti umani. Per questo non parteciperemo alle celebrazioni all’aula bunker. Sosteniamo i tanti giovani e gli studenti palermitani che si stanno impegnando in questi giorni, e anche giorno 23, in iniziative contro la censura e l’autoritarismo incarnato da questo governo, contro la mafia, l’oppressione e la repressione e per la libera espressione".

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Lo Monaco sottolinea che "Il Centro Pio La Torre parteciperà alle manifestazioni per la strage di Capaci per riaffermare che l'antimafia è quella di tutti coloro che la praticano concretamente senza sbandierarla per qualche effimero vantaggio, ma per difendere la democrazia e la Costituzione. Ci sono diversi modi di ricordare le vittime di mafia - aggiunge -. Uno di questi gioca sull'emozione che un assassinio o una strage di vittime innocenti sollecita presso gli animi di giovani e adulti. Ma se l'emozione suscitata non è connessa strutturalmente con l'analisi critica delle cause politiche, economiche e sociali che hanno provocato la strage, sui mandanti invisibili che hanno usato servizi deviati o killer mafiosi, nel dna culturale dei giovani non riusciamo a innestare un pensiero critico sulla complessità del fenomeno mafioso e sulle sue evoluzioni''.

 
 

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