Palermo omaggia Costa, Cassarà e Antiochia, Orlando: "Loro morte è ferita aperta"
Alla cerimonia in ricordo delle vittime di Cosa nostra ha partecipato anche il sindaco Leoluca Orlando: "Anche grazie all’esempio e al sacrificio di questi uomini, oggi la città ha inequivocabilmente scelto la strada del contrasto al crimine organizzato"
Palermo rende omaggio al procuratore Gaetano Costa, ucciso dalla mafia il 6 agosto del 1980, al vicequestore Ninni Cassarà e all’agente di polizia Roberto Antiochia uccisi nello stesso giorno del 1985. Alla cerimonia in ricordo delle vittime di Cosa nostra ha partecipato anche il sindaco Leoluca Orlando. Prima si è recato in piazza Giovanni Paolo II dove è stata deposta una corona di alloro presso la stele che, dal 2019, ricorda Cassarà e Antiochia e poi in via Cavour, sul luogo della morte del procuratore Costa.
Mattarella: "Hanno rafforzato i valori della legalità"
"Così come ogni anno – ha detto Orlando – la città di Palermo ricorda con commozione questa data dolorosa, che rappresenta una ferita ancora aperta per tutti quelli che difendono i valori della legalità e della lotta alla mafia. Costa era un uomo che da sempre nella sua vita prima e durante l'esperienza in magistratura, mostrò grande attaccamento ai valori della giustizia e della democrazia; valori che con grande fermezza e immenso coraggio portò avanti sacrificando la sua vita anche per l'isolamento che ne ha caratterizzato l'esperienza alla Procura di Palermo. Cassarà e Antiochia furono vittime di quel terribile anno in cui la mafia rispose con feroce violenza al lavoro investigativo e repressivo portato avanti dalle forze dell'ordine ed in particolare dalla Questura di Palermo, impegnata nella caccia ai latitanti. Anche grazie all’esempio e al sacrificio di questi uomini, cosi come quello di tutti gli altri che hanno avuto una visione di legalità e di giustizia, oggi Palermo ha inequivocabilmente scelto la strada del contrasto al crimine organizzato che non è più parte integrante del sistema di governo della città".