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VIDEO | "Fece della libertà la sua stella polare": cent'anni fa la nascita di Sciascia

Il sindaco Orlando, il governatore Musumeci e l'assessore comunale alla Cultura Zito ricordano l'eretico, il pazzo, il maestro che attraverso la cultura immaginava percorsi di rigenerazione e rinascita per l'Isola: "Raccogliere la sua eredità significa dimostrare che questa Sicilia non è più irredimibile"

"A Leonardo Sciascia abbiamo dedicato lo scorso anno questa splendida biblioteca comunale che sorge significamente in un edificio che fu dei Gesuiti, ricordando le tante contraddizioni e le posizioni ambigue di questi nella realtà siciliana, ma - nello stesso tempo - ricordando anche la capacità di denuncia da parte dello scrittore". Lo ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando nel giorno del centesimo anniversario della nascita dello scrittore siciliano.

"Sciascia - continua il primo cittadino - aveva fatto della libertà la sua stella polare che indicava agli altri la direzione; come tutti gli uomini liberi, di volta in volta, è stato definito 'eretico' dagli ortodossi spesso mafiosi, 'sovversivo' da istituzioni che avevano il volto della mafia e 'pazzo' da saggi succubi del potere mafioso. La mia generazione ha conosciuto la mafia non come crimine, ma come un contesto che produceva un sistema di potere; lo ha fatto grazie agli scritti di Leonardo Sciascia, che ha disvelato in tempi difficili le contraddizioni e le ipocrisie del sistema di potere. Da Diego e l'Abate Vella, fino all'affare Moro, la storia viene ripercorsa e rivissuta in nome della libertà. Essere qui a ricordare Leonardo Sciascia è un modo per ricordare quella libertà che oggi abbiamo il dovere di coniugare con l'uguaglianza e con la fraternità troppo spesso considerate alternative alla libertà indicata da Sciascia".  

"Siamo qui a ricordare un grande intellettuale, un grande scrittore, un grande uomo politico - dice l'assessore alla Cultura Mario Zito - che ha saputo offrire una visione della città assolutamente nuova rispetto a quelli che erano gli stereotipi presenti in quel momento. E grazie alla sua coscienza critica abbiamo avuto uno sprone per continuare ad andare avanti nel percorso che lui, insieme a tanti altri intellettuali, uomini di cultura e artisti ci ha saputo dare nei bellissimi anni della sua presenza qui. Sciascia ci ha lasciato un importante messaggio: in un momento in cui tutto sembra perduto, attraverso la cultura possiamo immaginare percorsi di rigenerazione e una vera e autentica rinascita".

A ricordare lo scrittore anche il governatore Musumeci. "Leonardo Sciascia è stato uno dei più grandi intellettuali del Novecento e noi siciliani dobbiamo saperne custodire il pensiero critico, lo spirito libertario e la lucidità di intellettuale indipendente è scomodo. E, soprattutto, dobbiamo cogliere quel pungolo ad abbandonare la rassegnazione, della quale ci accusava lo scrittore di Racalmuto, e credere che, invece, con le idee e il lavoro si possano cambiare le cose. Raccogliere l ’eredità di Sciascia significa dimostrare che questa Sicilia non è più irredimibile"

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