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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Santa Flavia

Ucciso al rientro da una gita in barca: "La mafia aveva paura del commissario Montana"

Era a capo della “Catturandi” della Squadra mobile di Palermo quando Cosa nostra decise di liberarsi di lui a Porticello: "Onestà e abilità fanno di lui un esempio da seguire". Deposta una corona di alloro sulla stele in marmo dedicata alla vittima dell'attentato

Fu ucciso in un agguato mafioso al rientro da una gita in barca a Porticello 34 anni fa. Per ricordare il commissario della polizia Giuseppe Montana, questa mattina alle 10, si è svolta una cerimonia di commiato sul luogo dell'attentato, nel corso della quale è stata deposta una corona di alloro sulla stele in marmo dedicata alla vittima.

Il 28 luglio del 1985, nella frazione marinara di Santa Flavia, Cosa nostra decise di interrompere barbaramente l’azione di contrasto alle cosche mafiose che Montana stava conducendo attraverso l’instancabile lavoro a capo della Sezione “Catturandi” della Squadra mobile di Palermo. "Onestà e abilità professionali non comuni - commentano dalla Questura - fanno di lui, ancora a distanza di tanti anni, uno dei principali punti di riferimento e di esempio per tutti".  Lo Stato ha onorato il suo estremo sacrificio conferendogli, il 26 settembre 1986, la Medaglia d'Oro al merito civile,  con la seguente motivazione: "Sprezzante dei pericoli cui si esponeva nell'operare contro la feroce organizzazione mafiosa, svolgeva in prima persona e con spirito d'iniziativa non comune, un intenso e complesso lavoro investigativo che portava all'identificazione e all'arresto di numerosi fuorilegge. Sorpreso in un agguato, veniva colpito da due assassini, morendo all'istante. Testimonianza di attaccamento al dovere spinto fino all'estremo sacrificio della vita. Palermo, 28 luglio 1985".

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in occasione dell'anniversario dell'uccisione del commissario di polizia dichiara: "Per non dimenticare, il sacrificio di chi muore sulla trincea della lotta alla mafia deve essere costantemente ricordato e vivo nella memoria della comunità".

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