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Cronaca

Angelus, il Papa ai palermitani: "Complimenti, siete stati coraggiosi a venire con questa pioggia"

Francesco si è rivolto a braccio, facendo riferimento alle pessime condizioni atmosferiche romane. Federica Aluzzo, consigliere comunale di Palermo dal 2012 al 2017: "Difficile descrivere le emozioni vissute durante l’incontro che ho avuto in questi giorni con il Pontefice"

Si è voltato verso i fedeli palermitani durante l'Angelus in piazza San Pietro. E a loro Papa Francesco ha parlato a braccio, facendo riferimento alle pessime condizioni atmosferiche romane. Queste le parole del Pontefice ai palermitani: “Complimenti, perché siete stati coraggiosi! Venire con questa pioggia! Siete coraggiosi! Bravi".

A Roma c'era anche Federica Aluzzo, consigliere comunale di Palermo dal 2012 al 2017. "Non capita a tutti e tutti i giorni di poter stringere la mano al Papa - ha detto -. Difficile descrivere le emozioni che scaturiscono dall’incontro che ho avuto in questi giorni con Papa Francesco il quale mi ha invitata in udienza per un motivo che mi sta molto a cuore: il mio servizio sociale e spirituale attraverso la Danza del Diamante. E’ una forma di danza meditativa che ho creato e su cui ho scritto un piccolo saggio, in seguito ad un lungo percorso che ha abbracciato l’Oriente e l’Occidente e che mira a far sentire alle persone la Presenza di Dio nel cuore. D’ispirazione francescana, la Danza del Diamante, composta da sequenze semplici e simboliche danzate per lo più in cerchio, celebra la Natura e il creato come manifestazione del Creatore, facendo intuire di essere parte di un unico corpo. Nel cerchio si sviluppa spirito di fratellanza, empatia e solidarietà, integrazione anche di persone con bisogni educativi speciali, come sperimentato presso la Parrocchia Santa Silvia, con i dipendenti comunali e con le persone disabili, disagiate, gli stranieri, immigrati e rifugiati di diverse culture".

Nel percorso della Danza del Diamante rientra anche la Danza della Pace, che Aluzzo ha creato a Parigi, "città in cui mi trovavo proprio il 13 novembre 2015, quando scoppiarono diversi attentati terroristici, la strage del Bataclan rivendicata dall’Isis. La Giornata mondiale del Rifugiato è stata l’occasione per esibirci con questa danza della Pace nelle principali piazze di Palermo, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione di circa 22 milioni di profughi e richiedenti asilo che lasciano il proprio Paese costretti a fuggire da guerre e violenza; del resto Palermo si distingue per l’accoglienza, come dimostra la presenza della Consulta delle Culture. Su questa iniziativa scrissi un articolo, che mio padre volle mandare in Vaticano al Santo Padre, in cui venivano riportate oltre che le parole di Papa Francesco sull’accoglienza, le mie riflessioni. Il Santo Padre ha voluto girare quella mail nella sessione Immigrati e Rifugiati del Dicastero e mi ha invitata in Udienza dove mi avrebbe salutato personalmente". 

"Appena l’ho avuto di fronte - dice - col suo sorriso e la stretta di mano, gli ho consegnato una lettera, condivisa anche col Sindaco e alcuni Preti, sull’importanza dell’integrazione e il valore della Danza come forma di preghiera e mezzo di integrazione; ha ascoltato ed ha annuito. Sorride, a volte fa una carezza o altro gesto tenero, ma già in quel gesto è racchiuso tutto il suo Essere. Si rimane colpiti interiormente, il ricordo rimane indelebile.  Un Uomo, Papa Francesco, che rappresenta la più alta autorità religiosa riconosciuta dalla Chiesa Cattolica, ed anche a capo dello Stato della Città del Vaticano. Eppure sempre un Uomo; con le sue fragilità, le sua età, i suoi acciacchi e i suoi conflitti. Un Papa questo che ha saputo attrarre le simpatie anche degli atei, citato spesso ironicamente come “l’unico vero leader di Sinistra”, sempre vicino ai più deboli e rivoluzionario contro i poteri forti e lo spirito conservatore della Chiesa. Proprio per questo ritenuto scomodo a volte dalla Chiesa stessa. Insomma un Grande che sono stata felice e onorata di incontrare. Quello che Papa Francesco mi ha trasmesso in quei pochi secondi sarà presente in ogni passo di danza e della mia vita e mi responsabilizza nel procedere con più determinazione nella diffusione del messaggio di Pace: “siamo tutti come le facce di un unico Diamante che riceve la luce dall’alto, ma ha bisogno di ognuno di noi, con le sue caratteristiche uniche, per manifestarsi e irradiarsi all’esterno”".

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