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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Anello ferroviario in ritardo di due anni: "Grandissimi disagi, rescindere contratto con Tecnis"

Nuti attacca la società che si sta occupando dei lavori, presentata interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: "Due mesi di ritardo ogni 3, con questo ritmo l'opera verrà ultimata nel luglio 2019"

La costruzione dell'anello ferroviario va a rilento e il deputato del M5S Riccardo Nuti batte i pugni. In un'interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti il parlamentare torna a chiedere lo stop dei "lavori-lumaca" attualmente in corso ad opera della Tecnis, società recentemente coinvolta in pesanti vicende giudiziarie. "Questo appalto sta procedendo con notevoli ritardi, provocando grandissimi disagi tra la popolazione residente di Palermo, in particolare nei pressi dei cantieri - afferma Nuti -. A seguito di una richiesta di accesso agli atti amministrativi relativi all'appalto risulterebbe che, dopo la consegna, avvenuta il 24 luglio 2014, sono stati registrati ritardi per oltre 12 mesi alla data del 31 gennaio 2016: in altre parole, al 31 gennaio 2016, ad un anno e mezzo di distanza dall'inizio dell'opera, i lavori sono andati avanti solo per circa 6 mesi".

Nuti continua: "I ritardi sono talmente vistosi che, già il 31 luglio 2015, la Tecnis aveva oltrepassato il massimale della penale applicabile in caso di ritardo pari al 10 per cento. A tale data sarebbe stata applicabile una penale pari all'11,7 per cento degli stati di avanzamento dei lavori, ovvero dei pagamenti periodici di RFI a Tecnis. Secondo i dati che sono stati forniti, i mesi di ritardo che si sono cumulati sono 3,5 al 31 gennaio 2015, 6,5 al 30 aprile 2015, 7,5 al 31 luglio 2015, e 12 al 31 gennaio 2016: se i lavori dovessero continuare a questo ritmo, pari ad una media di 2 mesi di ritardo ogni 3 mesi, l'opera verrà ultimata nel luglio 2019, per un totale di 5 anni, rispetto alla durata iniziale prevista di 3 anni con termine nel luglio 2017. La convenzione stipulata tra Italferr e Tecnis, prevede la possibilità di procedere alla risoluzione dell'appalto in caso di gravi inadempienze. Le condizioni generali di contratto per gli appalti di lavori delle società del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, richiamate nella convenzione, prevedono la possibilità di rescissione di diritto per sospensione o rallentamento dei lavori da parte dell'appaltatore, nonché per mancata esecuzione totale o parziale dei lavori appaltati entro il termine o i termini intermedi previsti in contratto e/o nel cronoprogramma, condizioni entrambe violate da Tecnis".

"Risulta che il comune di Palermo abbia chiesto alla Tecnis varianti di progetto - insiste il parlamentare -. Nel settembre 2014 ha chiesto varianti per ridurre interferenze con la futura costruzione della metropolitana automatica leggera per poi rinunciare, lasciando i costi di tali varianti a carico del futuro appalto per questa metropolitana; successivamente, ha chiesto nel febbraio 2016 ulteriori varianti di progetto, con il rischio di produrre eventuali ulteriori ritardi nell'esecuzione dei lavori. Appare paradossale che la stessa Tecnis abbia avanzato una richiesta di risarcimento dei danni da anomalo andamento delle lavorazioni, ridotta produttività, improduttivo prolungamento del vincolo contrattuale, per un importo di quasi 44 milioni di euro, facendo lievitare il costo dell'appalto. Vogliamo capire- conclude - quali iniziative si intendano intraprendere per porre rimedio agli evidenti ritardi, inclusa la possibilità di rescindere il contratto con la società Tecnis".

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