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Cronaca

Sos Amat: “Conti azienda fanno acqua da tutte le parti, servizio sempre più scadente"

La Barbera (Cobas): "Pochi ricavi, il Consiglio comunale intervenga per porre fine a cattiva gestione". I sindacati chiedono che il "caso" approdi subito a Sala delle Lapidi: un’operazione verità sulla tenuta economico-finanziaria dell’azienda

“I conti dell’Amat fanno acqua da tutte le parti. Il Consiglio comunale, a partire dal presidente Totò Orlando, accenda i riflettori sull’azienda cittadina di trasporto pubblico prima che sia troppo tardi”. Lo dice Antonino La Barbera, segretario regionale dei Cobas settore trasporti, dopo aver letto la relazione in cui il dirigente del servizio Programmazione e controllo degli organismi partecipati Sergio Pollicita mette a confronto i dati economici del primo semestre 2014 con quelli dello stesso periodo del 2015.

“Ciò che emerge da questa relazione – sottolinea La Barbera – è il peggioramento di voci importanti del bilancio come il valore di produzione (-4,9 milioni di euro), il risultato operativo (-3,3 milioni), pur in presenza di una riduzione dei costi di produzione (-2,9 milioni). Come più volte abbiamo denunciato, l’Amat fa registrare un deficit preoccupante in termini di ricavi.

“Gli squilibri finanziari, certificati dai revisori dei conti, – afferma La Barbera – sono infatti dovuti al fatto che l’azienda non riesce ad incassare risorse economiche: male la vendita di biglietti e abbonamenti, per non parlare delle zone blu. Da ciò deriva un servizio sempre più scadente”. Alla luce di quanto messo nero su bianco nell’atto firmato dal dirigente Pollicita, i Cobas chiedono che il “caso Amat” approdi subito a Sala delle Lapidi, affinché il Consiglio comunale possa esercitare con criterio il cosiddetto controllo analogo e, dati reali alla mano, faccia un’operazione verità sulla tenuta economico-finanziaria dell’azienda.

“Quando in sede di rendiconto l’amministrazione comunale, per bocca dell’assessore al Bilancio Abbonato, aveva trionfalmente annunciato un utile di 70 mila euro – aggiunge La Barbera – siamo stati i soli a cercare di andare oltre i numeri. Consapevoli che non sempre i numeri sono espressione di valore. Adesso, da fonte autorevole, arriva la conferma che l’Amat non solo non è stata rilanciata, ma addirittura è andata indietro rispetto al 2014”.  

“Eppure per l’attuale Cda – conclude il segretario regionale dei Cobas settore trasporti – è più comodo vedere la pagliuzza nell'occhio altrui invece della trave nel proprio. Il riferimento è alle recenti uscite dei vertici dell’azienda, che hanno scaricato i disservizi unicamente sui lavoratori, senza nemmeno preoccuparsi di come stanno amministrando l’Amat. Bene ha fatto il presidente Orlando quando è intervenuto sulle strisce pedonali, che rimangono però poca cosa rispetto ai dati economici complessivi dell’azienda. Bisogna porre fine alla cattiva gestione dell’Amat che, da una lettura asettica dei valori economici, sembra avviata verso il dissesto”.


 

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