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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Uditore-Passo di Rigano / Via Roccazzo

La curiosità: "Più strisce pedonali in viale Strasburgo che sugli Champs Elysees"

La provocazione dell'ingegnere Amat Nunzio Bongiorno che a PalermoToday racconta le difficoltà che l'azienda fronteggia ogni giorno nei lavori di manutenzione della segnaletica orizzontale. E con le risorse a disposizione ecco ciò che si riesce a fare

Viale Strasburgo batte gli Champs Elysees 49 a 12. Il risultato si riferisce al numero di attraversamenti pedonali presenti nelle due strade. A raccontare la curiosità a PalermoToday è l'ingegnere dell'Amat Nunzio Bongiorno, responsabile di unità organizzativa complessa per la segnaletica, che spiega quanto sia difficoltoso rendere un servizio efficiente per la città tra la giungla del traffico palermitano, i limiti della burocrazia italica e la mancanza di risorse adeguate. Tutto è nato dopo la segnalazione di una residente di via Imperatore Federico (LEGGI), che contestava all'azienda la tempistica di esecuzione dei lavori in una strada dove le strisce blu comparivano puntualmente, quando non si poteva dire lo stesso delle strisce pedonali.

"E' stata un'anomalia - spiega l'ingegnere - ma ho chiesto al responsabile di riferimento, d'ora in poi, di fare gli stalli a pagamento solo dopo le strisce bianche. Anche perché è capitato che le strisce blu venissero fatte dove poi ci sarebbero stati gli attraversamenti pedonali o davanti ai passi carrabili autorizzati, ma che magari esponevano un cartello vecchio o comunque non aggiornato". Dopo il nostro servizio la situazione fu risolta in tempi brevi. "Ma i tempi di realizzazione di certi lavori - spiega Bongiorno - sono diversi: le strisce blu vengono realizzate da un'azienda privata a cui abbiamo affidato questo lavoro risparmiando tempo, risorse umane ed economiche. Degli attraversamenti pedonali ce ne occupiamo noi stessi con le nostre squadre, e ci sono tempi tecnici diversi a volte condizionati dalla pioggia". La strada in questione, però, era stata da poco asfaltata e dunque era necessario attendere i "tempi di posa" dei bitumi.

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Ma a Palermo le strisce pedonali spesso non offrono alcuna garanzia al pedone, se non quella di essere risarcito in caso di incidente. L'automobilista nostrano lo sa, i pedoni sono ovunque e non sempre utilizzano gli attraversamenti per spostarsi a piedi. Chissà, forse per uno "sgarbo" agli automobilisti indisciplinati che parcheggiano davanti agli scivoli o direttamente sui marciapiedi. E forse la colpa di tanta negligenza, in certi casi, è da imputare a quel colore bianco, spesso sbiadito. I problemi di carattere tecnico sono tanti, come l'asfalto troppo bituminoso per fare aderire il colore. Ma non è tutto qui. Il posizionamento delle strisce pedonali viene fatto storicamente in una posizione "scomoda". "Vengono realizzati - spiega Bongiorno - laddove si sono sempre fatti, ossia a ridosso degli incroci, per offrire ai pedoni una sorta di continuità rispetto ai marciapiedi. Questo, però - conclude l'ingegnere - fa si gli attraversamenti si deteriorino più rapidamente, perché gli pneumatici li attraversano 'di taglio', e non ci rotolano sopra durante la curva, applicando dunque una forza maggiore".

Il monitoraggio della segnaletica orizzontale viene fatta ogni due mesi nelle strade più battute (circa 116), mentre tutte le altre ogni tre. Nella prima categoria rientra viale Regione Siciliana, che però è un capitolo a parte. "Lavorare in quella strada è abbastanza pericoloso. Di fatto dovremmo essere scortati dalla polizia municipale che avrebbe il compito di deviare il traffico e permettere agli operai di lavorare in sicurezza. Senza il loro supporto - continua l'ingegnere - siamo costretti a restringere la carreggiata con coni e segnali luminosi. E puntualmente ci troviamo le macchine che "zigzagano" fra i coni, mettendo a rischio l'incolumità dei nostri lavoratori. Ma capita che non ci siano pattuglie a disposizione e dunque i lavori vanno rimandati".

I lavori dell'Amat, una volta eseguiti, passano al vaglio del Servizio mobilità urbana del Comune, che sulla base dei report bimestrali prodotti dall'azienda effettua le proprie verifiche e contesta i lavori che eventualmente non sono stati eseguiti a regola d'arte. "Ci contestano in media circa 20 interventi su 100 - spiega l'ingegnere -, ma a volte i loro controlli arrivano dopo tempo e ci tocca dimostrare come sono stati realizzati. Per questo abbiamo pensato di dotarci di macchine fotografiche per fare qualche scatto a fine cantiere, così da poter conservare in archivio certi documenti e superare il problema".

Oltre all'Amministrazione, le segnalazioni giungono anche dalle circoscrizioni, dagli stessi vigili urbani e dai cittadini attraverso il servizio Geoblog istituito sul sito del Comune. "Capitò una volta di realizzare un intervento che era stato segnalato da un cittadino - conclude Bongiorno - successivamente inserito nel calendario dei lavori da effettuare. Fu segnalato proprio attraverso Geoblog. La manutenzione fu fatta con discreta celerità e poco dopo mi inviò una mail da quel cittadino. Era sorpreso che la sua segnalazione fosse stata presa in considerazione".

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