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Amap, nuova tegola dopo il sequestro: "Bloccato il pagamento degli stipendi ai dipendenti"

A lanciare l'allarme è Badagliacca (Federenergia Cisal): "Il blocco della liquidità dell'azienda da parte delle banche rischia di avere conseguenze anche su un servizio delicatissimo come quello idrico e quindi su centinaia di migliaia di cittadini"

Dopo l'indagine e il sequestro, una nuova tegola si abbatte sull'Amap, l'azienda partecipata del Comune che gestisce il servizio idrico a Palermo e in oltre 40 comuni della provincia. "Gli istituti bancari hanno infatti bloccato il pagamento degli stipendi ai 686 dipendenti e anche le forniture potrebbero essere a rischio, dal carburante alle sostanze per il trattamento delle acque". A lanciare l'allarme è Giuseppe Badagliacca di Federenergia Cisal.

"Chiediamo alle istituzioni - prosegue la nota del sindacalista - di intervenire per evitare un'emergenza che potrebbe travolgere Palermo e quasi tutta l'area metropolitana. Siamo rispettosi del lavoro degli inquirenti e ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso in tempi rapidi, punendo eventuali comportamenti illeciti. Il blocco della liquidità dell'azienda rischia però di avere conseguenze anche su un servizio delicatissimo come quello idrico e quindi su centinaia di migliaia di cittadini".

Questo il commento del vicesindaco Carolina Varchi: "L’azienda municipalizzata Amap, dopo essere stata raggiunta dal sequestro preventivo di 20 milioni di euro, ha nominato un proprio difensore di fiducia e fornirà la massima collaborazione all’autorità giudiziaria per giungere a un rapido accertamento della verità e di eventuali responsabilità. Nel frattempo, come socio di maggioranza intendiamo lanciare un segnale di rassicurazione perché siamo già al lavoro per individuare la soluzione più rapida che consenta la continuità aziendale, i livelli occupazionali, il regolare pagamento di stipendi e forniture e la normale erogazione del servizio in tutto il territorio cittadino e provinciale coperto dall’azienda". 

Già ieri, in seguito alla notizia dell'indagine della Procura europea e del provvedimento di sequestro dei 20 milioni di euro disposto dal gip Angela Lo Piparo, i consiglieri di Progetto Palermo, Pd, M5S, Azione, Oso e gruppo Misto si erano detti "preoccupati" e hanno chiesto all'amministrazione comunale di "tutelare, con azioni e provvedimenti concreti, i dipendenti e il patrimonio pubblico di Amap".

Sulla vicenda intervengono anche Calogero Guzzetta e Nino Musso della Filctem Cgil Palermo e Maurizio Terrani della UilTec Sicilia-Palermo: "Chiediamo subito una convocazione per affrontare l’emergenza e dichiarano lo stato di agitazione. Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso ma siamo preoccupati per il futuro dei lavoratori e dei cittadini. Per questo lunedì 29 maggio, dalle 8 alle 12, si terrà un sit-in davanti alla sede della Prefettura di Palermo".

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