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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"In servizio per anni al depuratore di Carini": l'Amap condannata ad assumere 5 lavoratori

I ricorrenti sono rimasti ad occuparsi dell'impianto nonostante i cambi di gestione. Con il passaggio dalla "Dondi Costruzioni" all'ex municipalizzata, nel 2019, erano stati invece mandati via. "Nulli i contratti a termine stipulati in precedenza, sono dipendenti ". Le due aziende dovranno anche pagare oltre 13 mila euro di spese di lite

Da anni lavoravano all'impianto di depurazione di Carini alle dipendenze delle varie società di gestione che si erano avvicendate nel tempo, ma quando il servizio era stato affidato all'Amap erano stati mandati via. Adesso il giudice del Lavoro, Paola Marino, ha condannato l'ex municipalizzata ad assumere cinque persone, con contratto a tempo indeterminato, anche se precendentemente, con la Costruzioni Dondi Spa, ne avevano uno a termine. Le due aziende sono state anche condannate a pagare le spese di lite, quantificate in oltre 13 mila euro.

Il giudice ha accolto le tesi degli avvocati Francesco Bono e Giulia Galati, che difendono i lavoratori. Con la sentenza è stata dichiarata "la nullità del termine apposto ai contratti di lavoro stipulati con la Costruzioni Dondi", che sono stati convertiti in contratti di lavoro subordinato a tempo inditerminato, con decorrenza in quattro casi dal 13 gennaio 2017 e per l'altro dal 16 dicembre 2018. Dovranno essere corrisposte anche le retribuzioni dovute dal primo febbraio 2019, cioè da quando la gestione dell'impianto è stata affidata all'Amap.

In base alle prove emerse nel processo, il tribunale ha riconosciuto che tutti i lavoratori, tranne uno, lavoravano all'impianto di depurazione di Carini sin da almeno il 2009, anche se i gestori erano cambiati nel tempo: nel 2017 era arrivata la "Dondi Costruzioni" e, nel 2019, l'Amap appunto. "Non vi è dubbio - si legge nella sentenza - che sulla scorta del contratto di appalto stipulato e del precedente disciplinare di gara che tra l'altro prevede 'di impegnarsi all'assunzione del personale dipendente nel numero e nelle persone in forza allo stato presso l'impianto medesimo (quattro unità) (...) tramite passaggio diretto dall'impresa cessante assumendo a proprio carico gli eventuali oneri derivanti da tali adempimenti'".

Per il giudice i contratti a termine stipulati dalla Costruzioni Dondi "sono nulli quanto al termine apposto, perché stipulati in frode alla legge, al fine di impedire il passaggio diretto dei lavoratori, che prestavano la propria attività a tempo indeterminato e sin dall'inizio della gestione presso il precedente gestore dell'impianto". Per questo "vanno convertiti nei corrispondenti contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato".

La posizione del quinto dipendente è diversa: "Egli venne assunto con contratto a tempo determinato come impiegato con mansioni di tecnico di cantiere dal 15 settembre 2017 fino all'11 gennaio 2018, contratto prorogato quattro volte fino al 30 ottobre 2018". Ed è proprio l'ultima proroga, secondo il giudice, ad essere illegittima "poiché alla medesima doveva applicarsi la normativa stabilita dal così detto decreto Dignità, sia quanto all'obbligo di indicazione con atto scritto delle causali della proproga, che in relazione al divieto di superamento acausale dei 12 mesi complessivi di contratto": questo ne comporta la conversione in contratto a tempo indeterminato.

Infine il giudice rimarca: "Tutti i ricorrenti, alla data del trasferimento dell'impianto di depurazione e della sua gestione all'Amap, il primo febbraio 2019, erano dipendenti a tempo indeterminato del precedente gestore, Costruzioni Dondi, e svolgevano le proprie mansioni presso l'impianto dal 2017" e "la Convenzione di gestione del servizio idrico integrato, stipulata tra l'Ato idrico e l'Amap, comporta l'intervenuto transito automatico dei ricorrenti alle dipendenze di Amap presso l'impianto in cui precedentemente svolgevano le loro mansioni". Per questo proprio l'Amap dovrà assumerli a tempo indeterminato.

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