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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Almaviva, Ita rimpiazza Alitalia: a rischio 570 lavoratori del call center di Palermo

La newco ha messo in gara il servizio di assistenza clienti senza specificare le clausole sociali sulla continuità occupazionale. Orlando e Marano: "Decisione grave e incomprensibile". Cgil, Cisl e Uil annunciano il blocco delle attività dal 5 al 9 agosto

Nuovi giorni di ansia per i lavoratori di Almaviva. A preoccupare, questa volta, una gara di appalto della società Ita che subentra ad Alitalia. "Ha ufficializzato la partenza di una gara per la gestione del proprio servizio di assistenza clienti in cui non si fa alcun riferimento alla clausola sociale o al fatto che la gara vada svolta sul territorio italiano (elemento strabiliante se non scandaloso essendo Ita una società pubblica). A rischio ci sono 570 posti di lavoro a Palermo", denunciano in una nota i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, Slc, Fistel e Uilcom.

Stretti anche i tempo per poter intervenire sui termini dell'appalto. "La data di partecipazione ultima è fissata al 4 di agosto e quella di inizio del servizio al 15 di agosto. Peraltro, la gara, bandita da una società pubblica, ha caratteristiche ‘privatistiche’, alimentando ulteriormente il senso di confusione che appare evidente dalla lettura del bando", spiegano le organizzazioni sindacali che parlano di "una gara che appare fin da subito del tutto incomprensibile".

Almaviva Contact parteciperà al bando di gara e sta seguendo con attenzione e con grande preoccupazione lo svolgimento della gara.

Il servizio che Ita-Italia trasporto aereo, la newco nata dalle ceneri di Alitalia, ha messo in gara è attualmente svolto dalla società Almaviva Contact, con 621 lavoratori a tempo indeterminato, dei quali 570 operano nella sede di Palermo. "Questi lavoratori hanno una anzianità professionale sul servizio più che ventennale e operano prevalentemente sulla sede di Palermo e in parte su Rende. Il servizio messo a gara da Ita risulta essere di fatto il medesimo di quello attualmente svolto da questi lavoratori per Alitalia", proseguono Slc, Fistel e Uilcom.  E aggiungono, riferendosi alle clausole sociali che garantisce la continuità occupazionale nei servizi di call center: "Non vi è alcun dubbio del fatto che i presupposti di questo bando porterebbero direttamente al disastro sociale. La gara è totalmente improntata al principio del massimo ribasso. Il premio, addirittura con un punteggio tecnico extra al fornitore che avesse la propria sede su Roma, al netto di dove oggi sono allocati i centri produttivi".

Da qui il ritorno della protesta tra le postazioni del call center di via Cordova, dopo quelle dello scorso anno per la commessa di Sky, che vide scendere in campo anche il governo nazionale. "Siamo davvero esterrefatti dinanzi a tale spregio per i lavoratori. Questa gara va assolutamente fermata e riformulata seguendo i criteri di legge. In caso contrario Ita si presenterebbe al Paese con un bel biglietto da visita: 621 licenziati. In attesa di una risposta tempestiva proclamiamo il blocco di tutte le attività del servizio Alitalia dal prossimo 5 agosto 2021 al 9 agosto 2021 compreso. Nei prossimi giorni valuteremo ulteriori iniziative pubbliche per evidenziare e contrastare il possibile scempio occupazionale che si va profilando", avvisano Cgil, Cisl e Uil.

"Grave ed incomprensibile la decisione di Ita di procedere  con una gara dai contorni inquietanti - dichiarano in una nota congiunta il sindaco, Leoluca Orlando e l'assessora al Lavoro, Giovanna Marano -. Un servizio che per anni ha garantito ad Alitalia efficienza e qualità attraverso centinaia di uomini e donne che non sono tenuti in considerazione senza il vincolo territoriale della clausola sociale. Il Governo si sta assumendo la responsabilità di determinare una vera e propria degenerazione della tenuta sociale a Palermo e a Rende, in Sicilia e in Calabria. Chiediamo al Governo di sospendere la gara e di rimettere al centro regole e diritti. Non è certo con il massimo ribasso e con  preistorico criterio della contiguità territoriale, nell’era del digitale, che si garantisco no efficienza e trasparenza".

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