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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Dal vertice di Roma niente garanzie per i lavoratori Almaviva, Orlando e Marano: "Governo sia più incisivo"

Covisan, che ha ottenuto l'appalto del servizio clienti Ita, ha manifestato l'intenzione di proseguire da Palermo e Rende ma non ha dato tempistiche precise per l’assorbimento degli operatori. I sindacati: "Non si può prescindere dall’applicazione di quanto previsto dalla clausola sociale". Il Comune: "Oltre 600 tra donne e uomini pretendono rispetto"

Buoni propositi ma ancora nessuna certezza per i lavoratori del call center Almaviva di Palermo, che rischiano di restare senza occupazione dopo che il gruppo ha perso la commessa Ita. Il tavolo al ministero del Lavoro si è concluso con un nulla di fatto. Il ministro Andrea Orlando ha convocato tutte le parti: Ita, Covisian (che si è aggiudicata la gara), Almaviva e i sindacati ma di fatto non sono stati mossi passi risolutivi e tutto è stato rinviato al 17 settembre. Covisan ha manifestato l'intenzione di continuare il servizio clienti da Palermo e Rende ma non ha dato tempistiche precise per l’assorbimento dei lavoratori.

“Per il 17 settembre – dicono le segreterie di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom uil e Ugl Tlc – occorre che tutte le parti in gioco, a partire da Ita, vogliano davvero lavorare per risolvere una situazione che rischia di diventare ingestibile. Come organizzazioni sindacali abbiamo dal canto nostro consegnato al Governo la nostra posizione trattandosi di un cambio di appalto non si può prescindere dall’applicazione di quanto previsto dalla clausola sociale. Sulla questione dei volumi – proseguono – pur comprendendo le difficoltà della fase di avvio, non è possibile immaginare soluzioni che non prevedano il mantenimento dell’intero perimetro occupazionale. Al Governo, pur apprezzando la costituzione del tavolo, abbiamo ribadito la forte preoccupazione che pervade tutti i lavoratori interessati. Al momento – concludono – non si può che costatare come le distanze siano considerevoli e, per certi versi preoccupanti”.

"L'incontro con i sindacati è stato una falsa partenza", commentano il sindaco Leoluca Orlado e l'assessore comunale al Lavoro, Giovanna Marano. "Ci aspettavamo una posizione del Governo più incisiva nel fare rispettare la clausola sociale e nel fare valere le ragioni del lavoro. Oltre 600 tra donne e uomini - proseguono - pretendono rispetto da una società che è a totale capitale pubblica e dal Governo stesso, nella duplice funzione istituzionale e di unico azionista. Sarebbe sbagliato e ingiusto un processo di ristrutturazione e di riorganizzazione centrato sul licenziamento e la mortificazione delle persone. Nessuna grande azienda, sia pubblica che privata, ha mai adottato comportamenti come quelli posti in essere dal management di Ita. L'amministrazione comunale nel ribadire ancora una volta la propria solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori di Almaviva, continua ad essere impegnata fino in fondo, sul piano delle relazioni istituzionali e su quello politico, affinchè la voce e le aspettative dei dipendenti di Almaviva e dei sindacati non vengano mortificate in disprezzo della legge e del buonsenso".

E intanto prosegue la mobilitazione dei lavoratori. Oggi pomeriggio al Foro Italico si terrà un'assemblea cittadina indetta dai sindacati, mentre domani è previsto uno sciopero.

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