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Cronaca

Orchestra sinfonica, ritardi nella scelta del sovrintendente: "Si faccia presto"

A lanciare l’allarme i sindacati Slc Cgil e Uilcom Uil: "Non tanto per i nomi quanto per la realizzazione dei programmi di rilancio della Foss". Sinistra Comune: "Giù le mani dalle istituzioni culturali"

Il ritardo nella nomina del nuovo sovrintendente dell’Orchestra sinfonica fa scattare l’allarme delle organizzazioni sindacali. “Slc Cgil Palermo e Uilcom Uil esprimono preoccupazione per tale ritardo. La Foss negli ultimi anni ha compiuto un cammino fatto di sacrifici per un risanamento che sembrava irraggiungibile”. Le due sigle sindacali ribadiscono che la scelta del sovrintendente della Foss, necessaria per non bloccare questo il percorso intrapreso, deve ricadere su una persona di alto profilo, con competenze oggettive e con un programma di rilancio della fondazione. “I nostri timori non riguardano la scelta del nome tra quelli circolati”.

Come sindacati dello spettacolo sostengono di essere interessati unicamente ai programmi e per questo vigileranno sulla loro attuazione. “Ci sta a cuore - dichiarano il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso e il segretario generale Uilcom Uil Giuseppe Tumminia - la realizzazione di programmi triennali o quinquennali riconducibili allo sviluppo, all'eccellenza artistica e al consolidamento dell'occupazione. Da anni questa fondazione è relegata a un ruolo inferiore rispetto alle sue potenzialità. La nomina immediata di un sovrintendente è il passaggio essenziale per l'attuazione di programmi ambiziosi. Il reperimento di risorse certe, la realizzazione di un contratto di secondo livello, l'applicazione di tecnologie moderne e le collaborazioni con le altre istituzioni culturali sono per noi i punti fondamentali per fare diventare la fondazione istituzione di rilevanza internazionale”.

Al coro si è unisce anche il gruppo consiliare Sicilia Comune: “Basta con la cattiva politica che le ha trasformate in luoghi di costruzione del  potere  attraverso gestioni spesso disastrose, che hanno di fatto portato al collasso alcuni grandi teatri siciliani. L'Orchestra sinfonica siciliana, e con essa e prima di essa il Teatro Politeama, deve proseguire il suo percorso di risanamento attraverso una guida competente e autorevole che possa restituirle quel prestigio di respiro internazionale che aveva in passato. Per questo motivo condividiamo la posizione presa dai rappresentanti dell’Orchestra su alcune ipotetiche nomine, anche a nostro avviso improponibili perché già ‘sperimentate’ con esiti negativi. Auspichiamo che la politica operi nell'interesse dell'orchestra, del Teatro Politeama, dei lavoratori e della città. La restituzione alla città di una prestigiosa istituzione culturale è per noi cruciale, infatti,  per la crescita culturale ed economica di Palermo”.

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