Agguato alla Kalsa, pregiudicato per mafia ferito da un colpo di pistola
Si tratta di Gioacchino Alioto, 65 anni, coinvolto nel processo su Miccoli. L'uomo è stato colpito all'addome. Trasportato al Buccheri La Ferla è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Sull'episodio indagano i carabinieri
Colpi di pistola alla Kalsa. Oggi un pregiudicato per mafia è rimasto vittima di un agguato in via Torremuzza, accanto alla Chiesa di Santa Teresa: si tratta di Gioacchino Alioto, 65 anni, coinvolto nel processo su Miccoli. Secondo una prima ricostruzione pare in casa, dietro una persiana, quando gli hanno sparato. Alioto sarebbe stato raggiunto all'addome da uno o due colpi di pistola. Quindi è stato portato al Buccheri La Ferla da un nipote e poi è stato sottoposto a un intervento chirurgico. L'operazione ha ridotto la ferita all'intestino, la prognosi è riservata, anche se non sarebbe in pericolo di vita.
Intanto proseguono le indagini dei carabinieri. Gli investigatori stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere della zona per cercare di individuare chi ha sparato ad Alioto mentre si trovava per strada. I militari hanno interrogato a lungo anche il nipote e i parenti.
Chi è la vittima dell'agguato
Gioacchino Alioto è stato assolto in un troncone del processo che ha visto coinvolto anche l'ex calciatore Fabrizio Miccoli. L'ex rosanero è stato condannato a tre anni e mezzo per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Nel secondo processo invece il reato fu derubricato da estorsione aggravata al meno grave di violenza privata aggravata, con una condanna mite - un anno pena sospesa - per Mauro Lauricella e assoluzione per Gioacchino Alioto (per lui la proposta di condanna era 12 anni).
Secondo l’accusa Lauricella (figlio del boss della Kalsa avrebbe agito su richiesta di Miccoli, interessato a far recuperare un credito di 12 mila euro all’ex fisioterapista della squadra rosanero. Al centro della questione c'era il passaggio di quote societarie della discoteca "I Paparazzi" di Isola delle Femmine e a subire l'estorsione sarebbe stato l'imprenditore Andrea Graffagnini.