Scontro di gioco scatena la rissa in un campo di calcetto, ventenne finisce in ospedale
Se l'è cavata con un trauma cranico e cinque giorni di prognosi un giovane che ha denunciato l'episodio ai carabinieri. "Sono intervenuto per sedare la lite scoppiata tra un mio compagno di squadra e un avversario. Poi sono stato insultato e picchiato"
Una partita di calcetto rischia di finire nel sangue, con un ragazzo di appena vent’anni preso a calci e pugni dagli avversari sul rettangolo di gioco. Se l’è cavata con un trauma cranico e 5 giorni di prognosi un ventenne che ieri ha sporto denuncia ai carabinieri della stazione Uditore ricostruendo l’aggressione avvenuta il giorno prima in un impianto sportivo della città.
A spiegare quanto accaduto è proprio il ventenne ripercorrendo le varie fasi di quella giornata. "Alcuni amici - racconta a PalermoToday - mi hanno invitato a giocare una partita e per una quarantina di minuti è andato tutto bene. A un certo punto, per un contrasto di gioco un po’ più duro, un mio compagno di squadra e un avversario stavano per litigare. Sono intervenuto per riportare la calma, ho anche ammesso che era fallo ed è finita lì".
Poco dopo un secondo episodio, questa volta sfociato in un violento pestaggio. "Lo stesso avversario di prima - prosegue - ha cinturato il mio compagno e lo ha buttato per terra. Sono intervenuto per bloccarli e questo ragazzo mi ha prima spinto e poi preso a pugni. A quel punto si sono avvicinati i suoi amici, anche quelli che erano venuti a vedere la partita: uno di loro è arrivato correndo e mi ha sferrato un calcio nella schiena".
In pochi secondi è scoppiata una rissa sedata dal titolare dell’impianto sportivo. "Ha accompagnato questi ragazzi fuori dove sono rimasti per un po’, minacciandoci e insultandoci: ‘Figli di p…, teste di c….’. Sono intervenute altre persone che si trovavano al campo con i figli piccoli e li hanno rimproverati per il linguaggio. Hanno avuto un battibecco anche con loro e poi sono scappati".
Il ventenne, dopo essere tornato a casa e avere raccontato l’accaduto alla famiglia, è andato al Buccheri La Ferla per farsi controllare. I medici, dopo una Tac e una radiografia, gli hanno riscontrato un trauma cranico non commotivo giudicato guaribile in 5 giorni. Con il referto in mano il giovne è andato in caserma sporgendo formale denuncia e fornendo ogni indicazione utile per risalire all’identità degli aggressori.