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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Medici aggrediti a Villa Sofia: "Colpevoli identificati e denunciati"

La direzione aziendale ricostruisce quanto accaduto tra pronto soccorso e sala della risonanza magnetica. Un radiologo e un tecnico sono stati insultati e spintonati dai figli di un paziente per presunti ritardi negli accertamenti. Il manager Messina: "Serve legge più severa"

Sono stati identificati e denunciati gli autori della baraonda avvenuta ieri all'ospedale Villa Sofia quando i familiari di un paziente hanno aggredito un medico radiologo e un tecnico "colpevoli", a loro dire, di perdere tempo nel sottoporre il loro congiunto a un esame diagnostico. Gli aggressori hanno poi danneggiato una porta del nosocomio. A renderlo noto è la direzione aziendale che, in una nota, ripercorre la notte di "follia". “Un evento che purtroppo - dice il direttore generale Walter Messina - va ad infoltire i casi di aggressioni in strutture sanitarie –a livello regionale e nazionale – riportati dagli organi di stampa. Mi preme innanzitutto condannare il deprecabile ed inqualificabile gesto posto in essere da facinorosi delinquenti nei confronti di operatori sanitari – i quali non hanno riportato danni fisici, se non insulti e spintoni in ogni caso da condannare – che prestano servizio continuo nei confronti dell’utenza".

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Le lamente e la violenza

Secondo la ricostruzione dei fatti portata a termine dalla direzione aziendale "la notte del 18 agosto un paziente accede al pronto soccorso dell'ospedale Cervello per verosimile lipotimia (perdita della coscienza ndr) e viene inviato – a scopo cautelativo e vista anche l'insistenza dei parenti – al pronto soccorso di Villa Sofia per consulenza neurologica, richiedendo una risonanza magnetica. Arrivato nella sede della risonanza il paziente viene sottoposto, come da procedura, alle domande di rito riguardanti la presenza di metalli potenzialmente incompatibili con la risonanza (Pace-maker, protesi, etc.). A quel punto i figli del paziente, interpretando il colloquio come una 'perdita di tempo', iniziano ad aggredire dapprima verbalmente, poi spintonando, infine prendendo a calci e pugni la porta di vetro scorrevole che consente l'accesso delle barelle alla sala. A seguire divelgono la stessa porta manualmente tentando di introdurre la barella a forza. Il medico in servizio, urlando riesce a evitare che la barella sia introdotta fino alla sala della risonanza, la moglie del paziente chiede in lacrime ai figli di uscire. Questi allora prendono a calci e pugni la porta del corridoio. Il medico in servizio alla risonanza contatta il medico del pronto soccorso, che invia sul posto il personale in servizio della vigilanza, che a sua volta chiama anche i carabinieri. All'arrivo di questi ultimi i facinorosi si dileguano".

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La direzione aziendale precisa poi che "i due aggressori, i quali risultano pregiudicati, sembra siano stati già identificati e denunciati. Il paziente, invece, sta bene; tant’è che dalle risultanze dell’esame diagnostico non è stato riscontrato il paventato ictus cerebrale e che a seguito del rientro – in ricovero in via precauzionale in Neurologia – è stato dimesso a seguito di propria firma".

Il direttore generale

“Ritengo opportuno - sottolinea Messina - manifestare la solidarietà della direzione strategica agli operatori sanitari coinvolti in tale inqualificabile aggressione posta in essere da delinquenti; rassicurare tutti gli utenti che tale evento non ha causato – grazie anche al tempestivo intervento del settore tecnico e della ditta affidataria del contratto di manutenzione, che hanno riparato sia la porta in ferro che la porta a vetro (lesionata e non infranta) – alcuna interruzione di pubblico servizio".

L'episodio riporta l'attenzione sul tema della sicurezza in ospedale e lo stesso ministro alla Salute Giulia Grillo chiede l'approvazione di una legge ad hoc

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Dal canto suo Messina, assicura che "la direzione porrà in essere le misure aggiuntive in materia di prevenzione/sicurezza oltre a quelle recenti adottate anche per dare seguito alle direttive assessoriali sul sovraffollamento dei pronto soccorso. Sono in corso di ultimazione, come già noto, le procedure per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione/ampliamento sul pronto soccorso dell’ospedale Cervello, mentre per il plesso ospedaliero di Villa Sofia verranno a breve terminate le attività di ampliamento e ammodernamento del relativo pronto soccorso".

Secondo il manager "Emerge tuttavia la necessità, non più rinviabile, di risolvere concretamente i troppi ed ormai ripetuti eventi di aggressioni nelle strutture sanitarie (non solo nei pronto soccorso), soprattutto nei casi di interventi di massa. A tal proposito sembrerebbero non bastevoli il rafforzamento delle misure di sicurezza (armata e videosorveglianza), l’ulteriore regolamentazione delle procedure di accesso, il potenziamento degli accessi di sicurezza. Sebbene l’azienda si riserva di agire nelle sedi e nei modi più opportuni contro gli aggressori, potrebbe ipotizzarsi di introdurre elementi normativi di dissuasione più severi, certi ed efficaci nei confronti di atti delinquenziali che creano danni all’intera collettività, approfondendo l’accaduto per comprendere come tutto ciò sia potuto accadere ed intraprendendo ogni opportuna azione. Ringrazio, infine, l’assessore e gli ufficili per la vicinanza manifestatami in tale occasione; verranno ulteriormente approfonditi gli eventi verificatisi per comprendere come tutto ciò sia potuto accadere. Le azioni, ritenute più opportune e tempestive, che verranno intraprese da questa Direzione Aziendale saranno ancora più inflessibili di quelle già adottate per i Pronto Soccorso, assicurando pertanto la continua presenza al fianco del prezioso lavoro svolto quotidianamente dagli operatori sanitari, consentendogli di svolgere il loro operato con maggiore sicurezza".

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