L'autista gli vieta di salire con la bici sull'autobus e lui lo prende a sprangate: condannato
Inflitti 4 anni e 2 mesi a Cristian Monte, che è stato processato con il rito abbreviato. Dovrà anche risarcire con 10 mila euro il lavoratore e con 5 mila l'Amat. L'aggressione era avvenuta a gennaio su una linea notturna ferma alla Stazione
Pretendeva di salire sull'autobus con la bicicletta elettrica e quando l'autista, la sera del 18 gennaio scorso, gli aveva spiegato che era vietato dal regolamento e che non poteva farlo, per tutta risposta lo aveva preso a pugni e a colpi di spranga. Il gup Walter Turturici adesso ha condannato con il rito abbreviato un ventenne, Cristian Monte, a quattro anni e due mesi di carcere, come richiesto dal sostituto procuratore Dario Scaletta. L'imputato dovrà anche risarcire l'autista con una provvisionale di diecimila euro e di cinquemila l'Amat, che si è costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Valentina Castellucci.
L'aggressione era avvenuta in piazza Giulio Cesare e Monte pretendeva di salire con la bici sul Linea notturna 7. Quando l'autista gli aveva spiegato che non era possibile, non solo lo aveva colpito - provocandogli lesioni e traumi al volto, ma rompendogli anche un dito - ma aveva pure preso le chiavi dell'autobus, mai più ritrovate. Un dettaglio per il quale è stata contestata all'imputato anche la rapina.
E sono numerose le accuse che il giudice ha ritenuto sussistenti: le lesioni, il danneggiamento (con la spranga Monte aveva sfasciato anche una delle porte dell'autobus), la rapina, l'interruzione di pubblico servizio e anche la resistenza a pubblico ufficiale. Quest'ultima circostanza non era stata inizialmente ravvisata dalla Procura, ritenendo che l'autista non potesse essere considerato un incaricato di pubblico servizio.