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Cronaca Resuttana-San Lorenzo / Via Empedocle Restivo

Anziana aggredita a colpi di forbici, terzo arresto: in manette una giovane

Si tratta della ventenne Veronica Rizzo, compagna del muratore ventiduenne accusato della brutale aggressione. Anche lei lo scorso 7 maggio, nell'appartamento di via Empedocle Restivo, avrebbe sferrato calci e pugni all'84enne

Individuata la compagna del muratore che ha ridotto in fin di vita un’anziana nel suo appartamento in via Empedocle Restivo. La polizia ha arrestato la ventenne Veronica Rizzo, di Belmonte Mezzagno, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare emessa dal gip del Tribunale di Palermo. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori anche lei, quella sera, avrebbe colpito l’84enne P.G. al fianco all’addome con calci e pugni. Prima della ragazza sono finiti in manette il suo convivente Domenico Federico (22 anni) e un diciassettenne.

L’episodio risale allo scorso 7 maggio. Federico era stato accusato dall’anziana, per la quale aveva fatto alcuni lavori in muratura, di averle rubato un portafogli e alcuni monili. Così il ventiduenne è andato in compagnia della Rizzo e di un minore a chiarire la vicenda e professare la sua innocenza. L’anziana, che aveva intenzione di denunciarlo, non ha voluto sentire ragioni e quello che doveva essere un incontro risolutivo è subito degenerato, trasformando la paura del muratore in cieca violenza.

VIDEO: L'ARRESTO DEL MURATORE VENTIDUENNE

“Federico - spiegano dalla Questura - si sarebbe avventato sulla donna, l’avrebbe accoltellata più volte con un paio di forbici trovate in casa e avrebbe tentato di soffocarla con un foulard indossato dalla vittima e un cuscino, aiutato dall’amico e dalla Rizzo”. La ragazza, davanti al gip, ha confessato le proprie responsabilità. "E' vero ho dato un calcio in pancia alla signora, l'ho fatto perché ho temuto per la vita del mio fidanzato", ha detto Veronica Rizzo.

L’84enne, sotto la raffica di colpi, ha finto di aver perso i sensi, riuscendo così a fare allontanare i tre da casa sua. Nonostante fosse tramortita e stordita, la donna si è trascinata dai vicini e con un filo di voce è riuscita a far contattare la polizia, indirizzando gli investigatori verso chi gli aveva fatto dei lavoretti in casa. In 23 giorni, quindi, i Falchi della Sezione contrasto al crimine diffuso della Squadra Mobile sono riusciti a identificare e arrestare i tre responsabili.

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