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Cronaca Malaspina / Via Principe di Palagonia, 135

Violenza al carcere minorile, detenuto si scaglia contro un agente penitenziario

Un giovane avrebbe provato ad accedere all'Ufficio matricola del Malaspina senza autorizzazione. A denunciare l'episodio il segretario generale del Sappe, Donato Capece: "Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano"

Poliziotto aggredito da un detenuto al Malaspina. Un nuovo episodio di violenza è stato registrato nelle ultime ore all’interno dell’istituto penitenziario minorile. A denunciare il fatto di "gravità inaudita e sconcertante" è Donato Capece, segretario generale del sindacato Sappe: "Il detenuto voleva accedere all’Ufficio matricola senza autorizzazione e ha aggredito un ispettore capo della penitenziaria. Altro personale di polizia è intervenuto immediatamente per placare la sua ira ingiustificata. Credo ci si renda conto che così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano".

Al di là del singolo episodio, l’ultimo di una ormai lunga serie, il sindacato generale autonomo di polizia penitenziaria contesta l’inerzia delle istituzioni per risolvere i problemi alla radice: "Purtroppo - si legge in una nota - non vediamo azioni decise da parte del ministero della Giustizia e del Dipartimento della giustizia minorile tese a tutelare i poliziotti, finalizzate a contrastare le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti che si verificano costantemente, con poliziotte e poliziotti contusi, offesi e feriti e addirittura colpiti dal lancio di feci e urine dei detenuti, con celle devastate ed incendiate, con detenuti di 25 anni che continuano a stare ristretti in carceri minorili. Basta".

Il Sappe ha voluto poi ricordare i numeri che ruotano attorno alle carceri italiane in relazione alle pene da scontare: "Alla data del 30 giugno scorso - si legge ancora - c’erano 53.579 detenuti rispetto alla capienza regolamentare di poco meno di 50 mila posti. Gli stranieri ristretti nelle nostre carceri sono 17.510, il 33%. Ben 100.891 i soggetti seguiti dagli Uffici di esecuzione penale esterna, 1.322 i minorenni e i giovani adulti presenti legate ai servizi residenziali e 13.190 quelli in carico ai servizi della giustizia minorile".

"Siamo passati - commenta infine Capece - dalle 378 aggressioni agli agenti del primo semestre 2019 alle 502 del successivo semestre, da 737 a 1.119 telefonini rinvenuti e sequestrati ai detenuti, dai 477 tra casi di minacce e e violenze a 546, da 3.819 a 4.179 manifestazioni di protesta. Senza dimenticare le recenti rivolte in oltre 30 strutture detentive sull’intero territorio nazionale, con circa 60 poliziotti penitenziari feriti e contusi, 13 detenuti morti per abuso di farmaci (9 a Modena e 4 a Rieti), interi reparti detentivi devastati, incendiati o distrutti, Agenti sequestrati, maxi evasioni, fuoco e fiamme un po’ ovunque. E tutto questo in assenza di provvedimenti utili a garantire la sicurezza e l’incolumità del personale di polizia penitenziaria".

Per il Sappe, si conclude la nota "anche il ministro Alfonso Bonafede ha gravi responsabilità: "È sempre più distante dalla ‘sua’ forza di polizia. Non ha indicato una soluzione concreta per fermare questa spirale di violenza. Anzi sembra che le proposte per rivedere i circuiti e le norme dell’ordinamento penitenziario, a partire dalla vigilanza dinamica delle carceri che è alla base di tutta questa violenza inaccettabile, siano state abbandonate in qualche cassetto polveroso. E’ inconcepibile che detenuti di 25 anni debbano stare in carceri minorili. Ma un Guardasigilli non può occuparsi solo di anticorruzione o pensare di confrontarsi solamente con il Garante dei detenuti (!) sulle tematiche del carcere: Bonafede sta con Caino o con Abele?".

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