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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sciaccamare, 12 anni di acqua "gratis": società palermitana pagherà 4 milioni

Il Tribunale ha condannato la società "Aeroviaggi S.p.A.", proprietaria del complesso alberghiero di Sciacca, a pagare la multa record al Comune. Per l'azienda palermitana però fa fede un vecchio accordo stipulato negli anni Ottanta

Dodici anni "schiavi" di un equivoco. Il Tribunale di Sciacca ha condannato la società "Aeroviaggi S.p.A." di Palermo, proprietaria del complesso alberghiero Sciaccamare, a pagare al Comune del paese agrigentino la somma di 4 milioni di euro per i consumi idrici effettuati nel corso degli ultimi 12 anni.

Per Aeroviaggi era, infatti, vigente un accordo che secondo il quale per l'approvvigionamento idrico dall'acquedotto Carboj, per i quattro hotel di Sciaccamare, la società non doveva pagare nulla, con le spese a carico del Comune. Alla base della vicenda c'è un "equivoco". Nel senso che l'accordo risaliva agli anni Ottanta ed era stato stipulato tra il Comune e la Sitas, la società regionale che costruì gli alberghi ma che, successivamente, fu liquidata. Il Comune si è rivolto al giudice, chiedendo la nullità di ogni accordo precedente. Il tribunale ha accolto la tesi dell'amministrazione comunale. Aeroviaggi S.p.A. ha annunciato ricorso in appello contro la sentenza.

"Ad oggi Aeroviaggi - si legge in una nota - non è tenuta a versare alcun ammontare per il servizio idrico al Comune di Sciacca, in quanto in attesa che la Corte d’Appello di Palermo si pronunci sull’appello depositato dalla società in cui viene messo in evidenza che: da contratto spetta al Comune di Sciacca garantire la fornitura d’acqua per il complesso alberghiero e non il contrario, che la somma richiesta dal Comune ammonta a circa 1 milione di euro e non a circa 4 milioni di euro e anzi che è il Comune di Sciacca ad aver tratto benefici (e non certo danno) dalla dotazione di un impianto acquedottistico creato dalla Sitas (successivamente acquisita da Aeroviaggi insieme ai 4 complessi alberghieri) senza richiedere al Comune di sopportare alcun esborso". 
 

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