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Cronaca

Riserve idriche ridotte al minimo, Amap pronta a erogare l'acqua a giorni alterni

La società di via Volturno annuncia il "probabile avvio della turnazione", ma spera ancora nell'ok alla dichiarazione dello stato di calamità. Per la Regione bisogna ridurre subito i prelievi dagli invasi. Fra qualche giorno quindi l'acqua potrebbe essere razionata

L'Amap è pronta a razionare l'acqua in città. La società di via Volturno, che finora ha rinviato ogni decisione in attesa dell'ok allo stato di calamità naturale, adesso si sbilancia. E annuncia il "probabile avvio della turnazione" a causa della "grave crisi idrica". I rischi di un ritorno agli anni bui sono ormai concreti. 

Colpa della mancanza di piogge, che ha quasi prosciugato gli invasi che servono la città. Secondo l'ultimo rilevamento riportato sul sito dell'azienda idrica, i quattro invasi hanno riserve d'acqua ridotte al minimo. In quello di Piana degli Albanesi sono stoccati 3.168.000 metri cubi d'acqua, ossia l'11,95% della portata complessiva; l'invaso Poma dispone di 9.627.000 metri cubi, pari al 15,67%; lo Scanzano 2.023.000 metri cubi, il 17,80%; il Rosamarina 20.895.000 metri cubi, e cioè il 21,59%.

La Regione ha chiesto al governo nazionale lo stato di calamità e all'Amap di ridurre subito i prelievi dagli invasi. "Riducendo i prelievi d'acqua non si può più garantire l'acqua tutti i giorni" ha detto Maria Prestigiacomo, presidente Amap . Fra qualche giorno, dunque, l'acqua potrebbe arrivare a giorni alterni nelle case dei palermitani. Mercoledì, alle 11, il Cda dell'azienda (Maria Prestigiacomo, il vice Alessandro Di Martino e il consigliere Bruno Calandrino) - che gestisce il servizio idrico anche in 52 Comuni della provincia - informerà la cittadinanza. Giovedì è prevista una riunione al dipartimento dell'Acqua e dei rifiuti della Regione, al termine della quale potrebbe essere fissato l'inizio della turnazione idrica. 

Secondo quanto si apprende, la città potrebbe essere suddivisa in quattro macro aree: a turno, una di queste, rimarrebbe senza acqua. Per attutire la crisi idrica, l'Amap potrebbe affittare di sei pozzi privati: una soluzione che porterebbe nei rubinetti dei palermitani circa 200 litri al secondo di acqua in più. Un'operazione a pagamento - ai privati andrebbe infatti corrisposto un canone - che potrebbe diventare a costo zero con l'ok allo stato di calamità naturale. A quel punto infatti i pozzi verrebbero requisiti.

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