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Cronaca

Incendio di rifiuti in via Minà, la Rap: "Nessun disservizio, bruciati ingombranti abbandonati"

La società per la raccolta dei rifiuti contesta l'ipotesi che il rogo sia stato appiccato per via dei cassonetti pieni, perché in quella via non ne risultano. E l'amministratore Caruso denuncia l'aumento di discariche abusive in più zone della città

Non c'erano cassonetti nel punto di via Giovan Battista Odierna, zona Oreto, in cui la scorsa notte è stato appiccato il fuoco, facendo divampare un'incendio che ha danneggiato anche un appartamento e diversi mezzi. Lo conferma la Rap con una nota: "Da verifica effettuata dalle aree tecniche, si precisa che l’incendio è stato appiccato da ignoti ad una discarica di ingombranti illecitamente abbandonata.  L’unica postazione di cassonetti presente nelle vicinanze è quella di via Francesco Minà Palumbo che è stata regolarmente servita ieri, con compattatore in turno antimeridiano". Per la società che si occupa della raccolta dei rifiuti, quindi, non si tratterebbe della conseguenza di un disservizio, ma di un fenomeno che purtroppo negli ultimi tempi sta diventando sempre più grave.

Incendio di rifiuti danneggia anche un appartamento, intera famiglia svegliata dalle fiamme

“Quest’anno – spiega l’amministratore unico Girolamo Caruso -  la situazione degli abbandoni su strada per quanto concerne gli ingombranti,  rispetto al 2020, è notevolmente peggiorata. L’azienda, fino a luglio, ha già prelevato 132.000 pezzi di ingombranti, per un totale di 2.640 tonnellate, di cui 97.647  abbandonati su strada. Numeri già oggi esorbitanti a fronte di quanto prevede il nostro contratto di servizio sottoscritto con il Comune di Palermo che prevede, nei 12 mesi, 120.000 pezzi per un massimo di 2400 tonnellate".

"Mi spiace - prosegue - che, in questa occasione, si punti sempre il dito su Rap e su un mancato prelievo di rifiuti ingombranti illecitamente abbandonati non facendo, invece, nessun cenno né a chi arreca danno alla cittadinanza e all’ambiente, provocando siffatti incendi, né alle misure che andrebbero poste in essere per contrastare tale fenomeno (misure esulanti dalla missione di Rap) o alla circostanza che le combustioni illecite di rifiuti abbandonati, ovvero depositati in maniera incontrollata, sono puniti con la reclusione da due a cinque anni. E  ancora che il responsabile di tali atti illegali sono tenuti al ripristino dello stato dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale e al pagamento delle spese per la bonifica. Tutte cose, queste, ben note a chi si occupa o si è occupato di ordine pubblico”.   

In questi giorni, informa la nota della società, Rap ha programmato, a largo raggio, diversi interventi per la rimozione degli  ingombranti abbandonati in città, rimuovendo anche, previa “caratterizzazione”, i rifiuti bruciati, come nelle zone di via del Cancelliere, via Aversa, via Scaffa, via Messina Marine, via Pasolini, sostenendo un carico di segnalazioni eccedenti le proprie forze, nonché da quanto previsto dal contratto di servizio.

Anche in area “porta a porta” dove vige la raccolta differenziata insiste una migrazione dei rifiuti e costanti abbandoni di indifferenziato che settimanalmente vede impegnata la società Rap, per la rimozione delle discariche, con l’ausilio di pale meccaniche e raccolta manuale. Dal 1° gennaio al 31 luglio sono state rimosse, nelle sole strade afferenti il porta a porta, quasi 2.500 tonnellate di rifiuti abbandonati rispetto alle 360 tonnellate previste dal contratto di servizio per l’intero anno 2021.

“In sintesi -  spiega Girolamo Caruso -  il fenomeno per buona parte è riconducibile alla migrazione posta in essere dai Comuni limitrofi sistematicamente durante le ore notturne. E questo comporta l’assurda situazione per cui i cittadini palermitani pagano la Tari anche per consentire il recupero di ingombranti e rifiuti abbandonati dagli abitanti di altri comuni".

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