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Cronaca

Università, campagna iscrizioni: è polemica su "Gangs of Palermo"

L'associazione studentesca Fare Università ha chiesto il ritiro del video. L'ideatrice Caterina Palazzolo replica: "Il messaggio è l'istruzione vista come alternativa al disagio sociale"

Gangs of Palermo, uno dei due video promozionali per pubblicizzare le iscrizioni per il nuovo anno accademico, ha alzato dietro di sé un vero polverone. L'associazione studentesca Fare Università, attraverso un comunicato, ne ha chiesto il ritiro. Nello spot “incriminato” due bande si affrontano in una sparatoria sul prato del Foro Italico, concludendosi con il boss sconfitto che, con una pistola puntata contro, dice :“Me lo diceva mia madre, studia!”.

"E' difficile ironizzare su tutto - ha dichiarato Mirko Romano, vicepresidente del Consiglio degli studenti di ateneo FareUniversità & Intesa Universitaria - soprattutto in una terra come la nostra, dove spesso si rischia di mitizzare comportamenti scorretti. L'accostamento del marketing dell'università ad una malriuscita parodia del fenomeno mafioso è squallido e lascia quantomeno interdetti".

Secondo quanto si legge nel comunicato "sicuramente le intenzioni erano ottime, ma il parallelismo tra cultura e onestà purtroppo non regge. E’ una mancanza di rispetto nei confronti dell’esercito di genitori che pur non avendo studiato non sono diventati criminali. Il coordinamento di ateneo FareUniversità - conclude Romano - chiede ufficialmente il ritiro del video, che sicuramente poco rappresenta la voglia di riscatto della nostra terra e degli studenti siciliani tutti".

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Il video è stato interamente progettato e realizzato da un gruppo di studenti del corso di laurea di Scienze della comunicazione pubblica, d’impresa e pubblicità. Una scelta, quella dell’ateneo, di investire sui propri studenti. “Abbiamo lavorato duramente al progetto per oltre due mesi - ha detto Caterina Palazzolo, ideatrice dello spot insieme con alcuni colleghi – ed avevamo messo in conto qualche critica. L’importanza dell’università, intesa come istituzione, è anche quella di puntare ad un legame con il territorio, combattendo quei fenomeni che provocano disagio e problemi sociali, quali la mafia in Sicilia. Il messaggio che lo spot vuole trasmettere è proprio quello dell’istruzione vista come alternativa al disagio sociale. Non c’è alcun parallelismo tra cultura e onestà: nessuno ha mai minimamente pensato o lasciato intendere che chi non studia sia destinato a diventare un mafioso. Nel nostro video, inoltre, la mafia viene beffeggiata: nella realtà è difficile immaginare uno scenario simile a quello rappresentato”.

Da segnalare, che in meno di due settimane, oltre 11mila persone hanno visionato “Gangs of Palermo” attraverso Youtube, dove sono state pubblicate anche le riprese del backstage.

 

 

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