rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Dopo tre anni torna la festa dell'Arma, premiati sedici carabinieri

L'evento si è svolto nel piazzale della caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa, sede del Comando Legione carabinieri Sicilia. Dopo l'esibizione della Fanfara è stata deposta una corona d’alloro sotto il cippo dedicato ai caduti

Dopo 3 anni senza pubblico a causa dell’emergenza Covid, la caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa torna a riempirsi per l’edizione numero 208 della Festa dell’Arma dei carabinieri. Ieri pomeriggio nella sede del Comando Legione carabinieri Sicilia ha avuto luogo la cerimonia alla presenza del generale di brigata Rosario Castello. In rappresentanza degli oltre diecimila militari che operano in Sicilia è stato schierato, nella circostanza, un Battaglione di formazione composto dai comandanti delle stazioni e dai numerosi assetti operativi e delle unità specializzate presenti in Sicilia ed espressione delle varie organizzazioni. Era inquadrata, inoltre, una rappresentanza della locale Associazione nazionale carabinieri.

All’ingresso della bandiera di guerra del 12° Reggimento carabinieri Sicilia, la Fanfara ha suonato l’inno nazionale insieme a un coro di giovani, appartenenti a varie associazioni giovanili e scout di Palermo, che l’ha accompagnata. Dopo l’ingresso della bandiera di guerra, il comandante della legione ha passato in rassegna i reparti schierati e ha poi deposto una corona d’alloro al cippo dedicato ai caduti, accompagnato dal generale di brigata Giuseppe De Liso, comandante provinciale di Palermo, dal colonnello Giampaolo Zanchi, comandante del 12° Reggimento carabinieri Sicilia, e da Ignazio Buzzi, ispettore regionale Associazione nazionale carabinieri. Successivamente sono stati letti un messaggio del presidente della Repubblica e l’ordine del giorno del comandante generale dell’Arma.

La cerimonia è proseguita con l’intervento del comandante della Legione carabinieri Sicilia che ha espresso il proprio sentito ringraziamento ai militari operanti su tutto il territorio siciliano per il costante impegno profuso e per i brillanti risultati conseguiti, in particolare nel contrasto alla criminalità organizzata. Subito dopo si è svolta la consegna delle ricompense ai Carabinieri maggiormente distintisi in importanti attività di servizio in ambito preventivo, investigativo, di soccorso e di tutela dell’ambiente. Hanno ricevuto l’encomio il maggiore Salvatore Di Gesare, i luogotenenti Massimo Brunati, Franco Ciardi, Gabriele De Giorgio, il maresciallo Valentino Lombardo, i brigadieri Francesco Li Puma e Giovanni Caruso, i vicebrigadieri Emilio Bottiglieri e Antonino Raia e l’appuntato scelto Caterina Crispo.

Questa la motivazione: “Comandante e addetti al Nucleo investigativo del Comando provinciale, operante in territorio caratterizzato da elevato indice di criminalità organizzata, evidenziando elevate capacità professionali, non comune senso del dovere e particolare acume investigativo, fornivano determinante contributo - si legge tra le motivazioni - ad un'indagine svolta nei confronti di esponenti di un sodalizio mafioso, conclusa con l'esecuzione di un provvedimento restrittivo a carico di 11 persone, responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e favoreggiamento personale, cosi contribuendo ad esaltare il prestigio e l'immagine dell'Istituzione”.

Altri sei militari - il luogotenente Giovanni Guzzo, il maresciallo Santo Guastelluccia, il brigadiere Mario Scialabba, il brigadiere Nicolò Cottone e gli appuntati scelti Gianluca Porcaro e Enrico Villella - hanno ricevuto un encomio perché, in qualità di addetti della Sezione operativa di Compagnia, impegnata in territorio ad alto indice di criminalità, “evidenziando spiccato senso del dovere e particolare intuito investigativo, partecipavano a un'indagine nei confronti di un gruppo criminale responsabile di associazione per delinquere finalizzata all'usura nei confronti di cittadini in grave difficoltà economica ed alla truffa nei confronti 'istituti di credito che venivano indotti ad erogare prestiti con la (presentazione di documentazione artefatta. L.'operazione che si concludeva con l'esecuzione di una misura cautelare nei confronti di sei indagati, contribuiva ad accrescere il prestigio dell'Istituzione”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dopo tre anni torna la festa dell'Arma, premiati sedici carabinieri

PalermoToday è in caricamento