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Giovedì, 28 Marzo 2024
VIaggio nella centrale di risposta

Oltre un milione di chiamate all'anno, ma una su tre non è un'emergenza: ecco come funziona il 112

Smistate 78.427 telefonate alla polizia, 73.538 ai carabinieri, 69.013 ai vigili del fuoco, 219.248 al soccorso sanitario e 944 relative a soccorsi in mare

Oltre un milione di chiamate in un anno nella Sicilia occidentale con una risposta media di 8 secondi, utili per filtrare le richieste e passarle a chi di dovere: dai carabinieri alla polizia, dai sanitari del 118 ai vigili del fuoco passando per la guardia costiera per le emergenze in mare. Sono alcuni dei numeri della Cur, la centrale unica di risposta del numero 112 con base al Civico che oggi, in occasione della giornata europea dedicata al servizio di emergenza, è stata aperta alle scolaresche e alle associazioni su iniziativa dell'assessorato regionale alla Salute. Il servizio in Sicilia ha mosso in primi passi nel 2017, al Cannizzaro di Catania, e due anni dopo è sbarcato anche a Palermo per gestire la parte occidentale dell'Isola.

In un anno sono state smistate 78.427 telefonate alla polizia, 73.538 ai carabinieri, 69.013 ai vigili del fuoco, 219.248 al soccorso sanitario e 944 relative a soccorsi in mare. Su oltre un milione e mezzo di chiamate, circa un terzo non erano pertinenti ma sono state comunque in qualche modo gestite. "E’ un esempio avanzato di tecnologia informatica. Qui - dice Alessandro D’Acquisto, dirigente dell’assessorato regionale alla Salute e responsabile del servizio - riceviamo tutti i flussi primari delle chiamate da tutte le forze impegnate nelle emergenze, siamo un primo avamposto che dà aiuto alla cittadinanza. Abbiamo una mappatura di tutta la Sicilia, divisa in distretti telefonici. Su Palermo convergono le telefonate del capoluogo, di Trapani e di Agrigento. Il resto dell’Isola viene gestito da Catania".

Alessandro D'Acquisto-2

Il sistema oggi prevede un passaggio in più che però, paradossalmente, riesce a ridurre le attese con uno smistamento corretto delle telefonate. E i numeri sembrano confermarlo. Quei primi secondi non vengono sprecati e l’utente viene tracciato e schedato, in maniera tale da acquisire informazioni fondamentali per le emergenze e realizzare una prima scheda triage. Dietro le cuffie personale ultra specializzato, con curriculum adeguati per il genere di lavoro e vagliati direttamente dal Ministero.

"La catena del soccorso rispetto alle forze di secondo livello si è accorciata. E’ tutto tracciato, anche gli interventi e i tempi di risposta delle forze dell'ordine. Grazie alle nuove tecnologie - prosegue D’Acquisto - abbiamo la possibilità di localizzare l’utente più rapidamente. Noi ci attestiamo - aggiunge D'Acquisto - su un tempo di risposta all’utente di 3 secondi, a meno che non si tratti di maxi emergenze, e riusciamo a trasferire la chiamata alle forze di secondo livello in un margine di 34-35 secondi".

Importante è scaricare anche l’app "WhereareU" che si trova nel Play Store per Android e nell’App Store per i sistemi iOs. "Ad esempio le donne vittime di violenze o gli adolescenti - sottolinea il dirigente - possono chiedere aiuto attraverso l’app. La donna attraverso il dispositivo viene localizzata e se si manda l’allarme arrivano subito le ambulanze e le forze dell’ordine". Il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani evidenzia come “il Servizio 112, oltre a costituire un modello di efficiente sinergia tra le varie istituzioni coinvolte, si stia rivelando un efficace strumento operativo, in caso di emergenze, anche in questa provincia, peraltro caratterizzata da un flusso turistico di notevoli dimensioni".

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