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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Madre accusata di aver favorito incontri hot tra il figlio e un sacerdote, revocati domiciliari

Il minorenne è una delle presunte vittime del giro di prostituzione scoperto dai carabinieri e legato alla figura di don Vincenzo Esposito, da inizio agosto nel carcere di Spoleto. Il Tribunale della libertà ha accolto il ricorso della difesa e per lei è stato disposto l'obbligo di dimora nel proprio comune

Revocati gli arresti domiciliari per la mamma di una delle presunte vittime degi abusi sessuali che sarebbero stati compiuti da Vincenzo Esposito, il parroco di 63 anni, originario di Caltavuturo ma che esercitava a San Feliciano Magione, in provincia di Perugia, su alcuni ragazzini. All'inizio di agosto per il religioso era stata disposta la carcerazione, a Spoleto. Alla donna, accusata di avere accettato del denaro per consentire che il figlio incontrasse online il sacerdote, erano stati concessi i domiciliari.

Le videochiamate: "Facciamolo in tre, vi mando 20 euro

Il difensore, Giuseppe Minà, ha impugnato l'ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Palermo, Fabio Pilato. La misura cautelare a carico della 51enne adesso è stata revocata per decisione del Tribunale della libertà ed è stato disposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza della donna. Le motivazioni saranno depositate con ordinanza nei giorni successivi. 

Il prete e il sesso in chat coi ragazzini in cambio di pochi euro, gli indagati tacciono davanti al gip

I carabinieri hanno scoperto il presunto giro di prostituzione minorile mentre stavano compiendo delle intercettazioni nell'ambito di un'altra indagine. Hanno monitorato le conversazioni del prete dallo scorso aprile fino a luglio, quando Esposito sarebbe addirittura venuto a Termini Imerese, registrando tanti contatti con i giovani, tutti sedicenni.

Il sedicenne, i video hot e le minacce al prete

Quattro le presunte vittime identificate, tutte del Palermitano, che avrebbero avuto rapporti a pagamento tramite chat Whatsapp o Messenger con il sacerdote. Dalle indagini emerge però anche che una delle presunte vittime avrebbe mandato dei filmati a sfondo sessuale a Esposito, per poi ricattarlo: "Lei è un parrino, io sono minorenne e queste cose non le può fare". Alla fine però il ragazzino avrebbe abbassato la posta e avrebbe pure chiesto scusa.

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