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Covid, la protesta del Movimento imprese ospitalità: "Le partite Iva non paghino l'acconto"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

"In diretta Facebook ho strappato l’F24 preparato dal mio commercialista con il quale avrei pagato l’acconto Iva, che scade il 27 di questo mese. Ho invitato i ristoratori italiani, non solo di Mio Italia, e tutte le partite Iva, a fare altrettanto. È legittima difesa, la nostra, è l’unico modo che abbiamo per ribellarci a una politica che vive ad anni luce di distanza dai problemi di chi lavora e fa impresa". A parlare è Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria Mio Italia, Movimento imprese ospitalità.

"Il mio gesto rappresenta pure un 'regalo di Natale' al Governo, per contraccambiare a tutti quelli ricevuti in queste tre stagioni di gestione fallimentare della pandemia. A cominciare dai ridicoli risarcimenti per le forzate chiusure (non legittimate dalla scienza), per proseguire col salasso-bollette e con il pagamento in un’unica soluzione delle cartelle di rottamazione. Siamo in emergenza, ma alle misure sanitarie non vengono contrapposte misure economiche. E il fisco ogni giorno bussa alla nostra porta", ha spiegato Paolo Bianchini.

"Ora i ristoranti sono aperti, ma vuoti. In questo periodo di feste non abbiamo il pienone, ma il deserto. Perché la gente ha paura, visto che la doppia dose di vaccino non garantisce la lunga protezione assicurata, e non è stata raggiunta alcuna immunità di gregge, nonostante 108 milioni di somministrazioni. In questa situazione, il super green pass confonde, invece di aiutare", ha aggiunto Salvo Longo, presidente Sicilia dell'associazione ristorazione e ospitalità Mio Italia. "Inoltre qui a Palermo è fresca la notizia che l'amministrazione comunale per aiutare i commercianti in questo periodo di difficoltà bloccherà le licenze a chi supera 1000 euro di debito nei confronti delle casse del Comune. Quindi chi è in difficoltà riceverà un macigno addosso piuttosto che una mano tesa per riprendersi e poter pagare il dovuto. Risultato? Attività chiuse e debiti ugualmente non pagati. Ce ne faremo una ragione, ma non si può spremere la pietra! Ora basta, i miei soldi, i nostri soldi, non li avranno. Invito tutti i ristoratori, tutte le partite Iva, a seguire l'esempio del nostro presidente nazionale Paolo Bianchini strappando gli F24 in scadenza il 27 dicembre", ha concluso Salvo Longo.

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