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Mercoledì, 29 Marzo 2023

Riccardo Campolo

Giornalista Palermo

Mezzomonreale-Villa Tasca

La multa per l'immondizia lasciata accanto al cassonetto pieno, quando una sanzione giusta sporca la legalità

A cosa servono norme e regole se non a stabilire un confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è? Tra ciò che è possibile fare e cosa invece è sanzionabile? Senza, vivremmo nel caos e probabilmente non sapremmo come comportarci in numerose occasioni, anche quelle più banali. Cosa fareste per esempio se, con un sacchetto d’immondizia tra le mani, vi trovaste di fronte a un cassonetto pieno, sommerso e circondato dai rifiuti? A chi non è capitato in un città come Palermo che da decenni ha permesso che il degrado diventasse un elemento caratteristico immortalato anche dai turisti?

Molti probabilmente, abituati purtroppo a certi scenari, non si creerebbero neanche il problema e lo getterebbero ugualmente, cimentandosi in una sfida contro la gravità: ricercare il punto d’equilibrio perfetto in cui collocare il proprio sacchetto per non vederlo cadere. Oppure lo lascerebbero accanto al primo cestino gettacarte che qualcuno poco prima aveva già deciso di trasformare in una mini discarica. O ancora lo lancerebbero alla meno peggio sulle cataste già esistenti che rimangono per giorni a marcire sotto il sole “tanto la strada è già un immondezzaio”.

In questa ultima casistica rientra forse una donna che vive nella zona di via Paruta alla quale i vigili hanno recapitato una sanzione. "Mi viene notificata questa multa - si è sfogata la cittadina sanzionata condividendo il verbale sul gruppo Facebook "Quartiere Villa Tasca" - perché da alcuni filmati si evince che alle ore 20.14, quindi in orario consentito, mi accingevo a buttare la spazzatura, perfettamente sigillata, vicino ai contenitori, sopra altra immondizia. Ovviamente in contenitori in zona erano tutti pieni e lo sono stati per settimane. Secondo voi è lecito? Quasi 180 euro che dovrei togliere ai miei figli per pagare un disservizio che già pago".

In prima battuta va sottolineata una questione: l’accertamento è stato notificato il 29 luglio dai vigili urbani ed è stato fatto grazie alle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza Geotech Afc, ma faceva riferimento a un illecito commesso il 4 luglio. Quel giorno infatti era domenica e non era in ogni caso consentito - per chi non lo ricordasse - gettare l’indifferenziato nei cassonetti, nei quali è possibile invece conferire dalle 18 alle 22 nei mesi estivi e dalle 17 alle 22 nei mesi invernali.

Nella sanzione si fa riferimento alla delibera del consiglio comunale 93/2002 e più precisamente al "divieto di abbandono di rifiuti anche se immessi in involucri protettivi perfettamente sigillati a lato dei cassonetti". Secondo l’ultimo regolamento comunale (quello del 2002) il cittadino infatti, nel caso in cui trovasse i contenitori pieni, avrebbe il dovere di "utilizzare il cassonetto più vicino (e vuoto, ndr) e segnalare l’inconveniente all’ente gestore". Segnalazioni che, in un mondo utopistico, Comune e Rap dovrebbero essere capaci di raccogliere in mezza giornata per dare sazio al senso civico del cittadino che l'ha lanciata e al resto della comunità.

Il comma successivo del regolamento vieta "tassativamente l’abbandono di rifiuti, anche se immessi in involucri protettitivi, perfettamente sigillati a lato dei cassonetti". Dover rispettare queste due regole, alla luce dell’emergenza cronica che attanaglia la città, probabilmente renderebbe quasi impossibile per qualsiasi cittadino sbarazzarsi dei propri rifiuti. Ed è comprensibilmente difficile trovare qualcuno disposto a riportarsi in casa la propria immondizia, attendere il giorno successivo e incrociare le dita nella speranza di essere più fortunato. Allora facciamo un passo indietro: come fare per rispettare (e far rispettare) certe regole laddove il caos ha preso il sopravvento su ogni principio normativo o logico che sia?

Nonostante tutto il decoro della città passa ugualmente dalla civiltà dei suoi cittadini e dalla capacità di un’Amministrazione di rendere un servizio efficiente e di trovare una risposta adeguata ad ogni problema, anche in tema di rifiuti. Ma va detto anche che Palermo è la città delle discariche ad ogni angolo e dei cittadini che prima le creano e poi si lamentano della sporcizia, dei cassonetti e dei cestini sempre pieni (spesso circondati da ingombranti) e presi d’assalto anche dalle aziende private, della differenziata ferma al 15% (secondo i dati di Ecoforum del 2020). E' la città in cui il possibile aumento della Tari per coprire il costo del servizio - tema recentemente affrontato dal Consiglio - viene vissuto dal palermitano come un paradosso che non servirà mai a cambiare nulla.

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