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Venerdì, 19 Aprile 2024
Moda & Movida

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A cura di Piero Cascio

L'inno del rapper Shadowboy Myzic: resistiamo tutti uniti

Il musicista originario del Ghana stavolta si esibisce in italiano per amore dell'Italia e della sua Palermo. Con un grido disperato che diventa fonte di speranza

Un inno alla resilienza contro il «nuovo mostro», un invito a restare «tutti uniti» e a seguire le indicazioni del governo, perché «lo Stato fa di tutto per il nostro bene». Un monito che arriva dal rapper Shadowboy Myzic, ghanese cresciuto a Palermo, dove è arrivato diciassette anni fa.

Si intitola proprio Covid-19 la nuova proposta di questo cantante e musicista dalle cadenze sonore afrobeat e hip-hop. Creato e messo in musica con l'etichetta indipendente Myzic Empire Records, il pezzo, in lingua italiana, vuole essere un gesto d'amore per il Paese che l'ha adottato bambino in una città come Palermo, che Daniel Kyei - questo il nome vero di Shadowboy Myzic - definisce «poliedrica, magmatica e affascinante». Covid-19 parte da un grido di disperazione per lasciare alla fine un messaggio che supera la speranza e si fa percorso di rinascita. «Il coronavirus andrà via», è la chiosa di Covid-19. «Non è solo un obiettivo, è una certezza che dobbiamo sempre tenere ferma nelle nostre menti», dice Shadowboy Myzic. «E questa consapevolezza - aggiunge - ci deve fare superare ogni dolore. Non dobbiamo farci abbattere ma reagire. Tutti uniti come in un unico gesto d'amore e fratellanza». 

Shadowboy Myzic ha 26 anni ed è nato a Konongo, un sobborgo della regione di Ashanti, in Ghana. A 9 anni era già in Italia, dove ha perfezionato gli studi della scuola dell'obbligo fino al diploma tecnico commerciale. La sua avventura artistica nasce nel 2012, con un lavoro di scavo nel sound tipico della cultura africana. Vengono alla luce i primi brani e il giovane Daniel comincia a farsi conoscere e a lavorare anche come dj e intrattenitore nei locali palermitani più inclini alla diffusione di produzioni interculturali. Per due volte, nel 2012 e nel 2015, viene scelto come miglior rapper ai premi multiculturali di Palermo e si aggiudica anche l'edizione 2014 del Missionary Festival dei Popoli, sempre a Palermo. Traguardi che irrobustiscono la sua voglia di fare della musica un veicolo di unione fra i giovani di diverse etnie e culture.

Il suo credo trova piena rispondenza nel progetto che lo stesso Shadowboy ha messo in piedi con altri artisti ghanesi, l’etichetta Myzic Empire Records, che si propone di promuovere sul mercato italiano e internazionale i talenti di origini africane. La traccia musicale di Covid-19 è stata composta da un altro figlio del Ghana, Streetbeatz, che con Kenny Boo e Joe Nevix costituisce il trio di producer di musica elettronica della Myzic. L'etichetta offre servizi completi per la produzione e la distribuzione delle creazioni musicali e per la gestione dei diritti. Shadowboy ha sposato la causa della Empire Records sin dai suoi esordi sul palcoscenico musicale italiano. Creata da Kenneth Sarpong, anche lui ghanese ed ex giocatore di football americano con i Cardinals di Palermo e gli Elephants di Catania, la piccola casa discografica ha pian piano ingaggiato numerosi giovani artisti africani di talento e oggi si riversa sul mercato con un ricco bouquet musicale che spazia dai ritmi tribali alla t-rap. Alla produzione di Covid-19 ha partecipato attivamente anche Antonino Agyemang, coetaneo di Daniel Kyei e nato a Palermo da genitori ghanesi. Antonino, che è tra i fondatori di Myzic Empire Records, oggi vive in Inghilterra, dove gioca a calcio, lavora e studia Cinematografia all'Università di West London. È lui l'autore della copertina del brano di Shadowboy. 

L'inno del rapper Shadowboy Myzic: resistiamo tutti uniti

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