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Redazione

Meno di un anno alle Comunali, tutti sono pronti a correre: ma sono carne da macello

Incombono le amministrative di Palermo, mancano ancora diversi mesi, è vero, ma fervono i preparativi. E ferve la carne da macello: cittadini e cittadine alle prime (o seconde ostinate) armi, diverse per età, cultura, ceto occupazione e disoccupazione, che scalpitano per partecipare a una maratona che per loro sarà un disastro. Ma non lo sanno, e corrono. Corrono che è una meraviglia. Corrono di qua e di là, battendo bar e marciapiedi alla ricerca dell’onorevole giusto, della lista giusta o della promessa giusta. Anche della promessa, sì: “Amunì, mi serve uno per completare la lista… per quella cosa ci sto pensando”. 

Riempiliste e outsider, scaltri avventori di passaggio e inconsapevoli commensali che fanno i conti senza l’oste, acrobati che si fingono giganti per non sentirsi nani e social urlatori che confondono like e voti e si sentono già assittati. Tutti attori d’un film caotico dalle mille comparse e pochissimi protagonisti, sempre gli stessi. Il caos! Un caos, transeunte eppur solido, che poggerà su fondamenta di carta e facsimili sparpagliati ovunque; e regnerà su cose e cose inutili, persone e personaggi, parole e parolacce, speranze e disperati. Fino al giorno dello spoglio e dei mille spogliati d’ogni ardore, che allora comprenderanno di aver fatto solo confusione.

Saranno queste, le comunali: una pletora informe di scimmie ammaestrate, che saliranno sulla giostra di giostrai professionisti dell'“altro giro altra corsa”. E in mezzo o sullo sfondo o sopra tutto (punti di vista) i candidati a sindaco, i loro programmi scaricati da Google e adattati alla bisogna, gli slogan, i 6x3, gli accordi, le alleanze…

E sotto a tutto, la nostra Palermo. Piccola, povera capinera imprigionata da vent’anni, finalmente sarà libera; non sa che rischierà di morire di morte peggiore, appena fuori dalla gabbia. Perché lì fuori ci sarà il caos, anche se parrà tutto una festa. Coriandolate di consiglieri mancati, scorpacciate di circoscrizione, balletti e ballerini alla ricerca dell’agognata presidenza. Una vera cavalleria rusticana travestita a festa, dove ci scapperà il morto. Peggio, sarà un bagno di sangue. Questo è il quadro, sappiatelo. Sappiamolo. Ah, e mi raccomando: votiamo come abbiamo sempre fatto: per l’amico, il parente, il conoscente, il promettente. C'ho fatto pure la rima, peccato che qua rimane sempre tutto come prima (per l’appunto).  
 

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