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Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi D’Anna, Sorrentino, Sansone e Marchetti 

L'origine dei cognomi D’Anna, Sorrentino, Sansone, Marchetti 

D’ANNA (come Vito D’Anna, pittore, raffinato interprete del rococò palermitano)
D’Anna è cognome matronimico la cui origine va ricercata nel nome medioevale Anna che deriva dall’ebraico “Hannah”, con il significato di “grazia, graziosa”, o “Dio ha avuto misericordia”: Anna è il nome della madre della Vergine Maria, moglie di Gioacchino. Nell’Antico Testamento Anna è la madre del profeta Samuele; nel Nuovo Testamento Anna è l’anziana profetessa di Gerusalemme che riconobbe in Gesù il vero Messia; il personaggio compare solo nel vangelo secondo Luca. I D’Anna sarebbero “i figli di…Anna”. Il cognome D’Anna ha nuclei consistenti in Sicilia, nel Palermitano (Palermo, Terrasini, Balestrate, Cinisi, Collesano, Chiusa Sclafani, Casteldaccia, Polizzi Generosa, Trabia, ecc.), nell’Agrigentino (Lucca Sicula, Favara, Burgio, Porto Empedocle, Ribera, Aragona, ecc.); è noto nel Catanese (Randazzo), nel Trapanese (Castellammare del Golfo); è, inoltre, attestato in Campania (nel Casertano e nel Napoletano), nel Lazio, in Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Calabria, Basilicata, ecc. 
Riferimenti storici e personaggi. La famiglia D’Anna fu patrizia napoletana ascritta al Sedile di Portanova e iscritta nell’Elenco Ufficiale nobiliare Italiano del 1922 con i titoli di duca di Laviano, di Castelgrandine, di marchese di Rapone e nobili dei duchi di Laviano. Fulvio Orsini e Scipione Mazzella sostengono l’origine romana della famiglia, che sarebbe derivata dalla Gens Annea, trasferita nel napoletano, a Ravello, Scala ed Amalfi, dove c’erano ville romane, quando Alarico, re dei Visigoti, prese Roma nel IV secolo d.C. In Sicilia la famiglia apparve nel XVII secolo, a Marsala e Corleone. 

GIOVANNI D’ANNA (Ancona 27/8/1929 – Roma 8/12/2008), latinista, storiografo, saggista; allievo di Ettore Paratore, insegnò Letteratura Latina all’Università “La Sapienza” di Roma fino al 2001. Fu socio dell’Accademia dei Lincei e, nel 2003, per il complesso delle sue opere, venne insignito del “Praemium Classicum Clavarense. 

RICCARDO D’ANNA (Roma 1962), scrittore e saggista, critico letterario e studioso di letteratura moderna e contemporanea,redattore e autore di numerose voci del Dizionario biografico degli Italiani, dell’Istituto della EnciclopediaItaliana Treccani; ha svolto mansioni di coordinatore scientifico per le sezioni di Letteratura, teatro emusica per l’aggiornamento dell’opera “Le Muse” De Agostini. 

VITO D’ANNA (Palermo 14/10/1718 –13/10/1769), pittore, raffinato e sensibile interprete del rococò palermitano, tra i maggiori pittori siciliani. Le sue opere maggiori si trovano in alcune chiese e palazzi palermitani: “L’Apoteosi di San Domenico”, nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria; “l’Apoteosi di Palermo”, a palazzo Isnello, che contiene una delle sette raffigurazioni monumentali del Genio di Palermo, nume tutelare della città; la “Gloria dei principi di Resuttana”, a villa Resuttana; la “Gloria di San Basilio”, nella chiesa del SS. Salvatore. Vito D’Anna ebbe numerosi allievi. La sua scuola aveva formato un gruppo di pittori notevoli, come Francesco Sozzi (suo cognato), ALESSANDRO D’ANNA (1746/1810, suo figlio), Vincenzo e Antonio Manno, Antonio Dominici e altri, che lavorarono nelle case patrizie di Palermo distinguendosi tra i tanti pittori siciliani del periodo. GIULIO D’ANNA (Villarosa 30/8/1908 – Messina 18/11/1978), pittore futurista ed editore; primo pittore messinese ad esporre alla XIX Biennale di Venezia nel 1934 e alla II Quadriennale di Roma nel 1935.

VINCENZO D’ANNA (Santa Maria a Vico 26/7/1951), politico e biologo; deputato alla Camera nella XVI Legislatura e senatore nella XVII Legislatura, gruppo PDL. Nel 2017 è stato eletto presidente dell’Ordine nazionale dei biologi.

SORRENTINO (come Paolo Sorrentino, attore, regista, sceneggiatore)
Il cognome Sorrentino dovrebbe derivare da toponimi presenti nel Meridione: Sorrento, nel Napoletano, Sorrenti nel Cosentino, sorrentini nel Messinese. Il toponimo Sorrento deriva dal latino “surrentum” che, a sua volta, deriverebbe da forma greca che significa “confluisco”, in riferimento alle acque che scendono dalle strette valli delle vicinanze: quindi “confluenza delle acque”. Varianti del cognome sono: Sorrenti (a macchia di leopardo in tutto il centro-sud), Sorrentini (tipicamente campano), Sorrento (esclusivo del Salento), Sorrenti (nel Cosentino e nel Teramano). Sorrentino è presente in tutt’Italia, ma ha ceppi più consistenti in Campania, Lazio, Sicilia, Lombardia, Calabria, Piemonte, Emilia- Romagna, Toscana, Puglia, Liguria, Sardegna. In Sicilia è più frequente nel Palermitano (Palermo, Monreale, Altofonte, Bagheria, Misilmeri, Bolognetta, Carini, Santa Flavia, Capaci, Termini Imerese, Petralia Soprana, Prizzi, Balestrate, ecc.), nel Catanese (Catania, Sant’Agata Li Battiati, Acireale, Linguaglossa, Misterbianco, Gravina di Catania, San Gregorio di Catania, Aci Castello, Paternò, Belpasso, Zafferana, ecc.), nell’Agrigentino (Agrigento, Porto Empedocle, Isole Pelagie, Sciacca, Favara, ecc.), nel Trapanese (Trapani, Erice, Campobello di Mazara, Mazara del Vallo, Alcamo, Castellammare del Golfo, ecc.), nel Messinese (Messina, Gaggi, ecc.),  nell’Ennese  (Piazza Armerina, Enna, ecc.), nel Siracusano (Siracusa, Palazzolo Acreide, ecc.).  Riferimenti storici e personaggi. La famiglia Sorrentino origina dalla famiglia Molignano, patrizia di Sorrento, riconosciuta nobile dal 1507 dal Re Ferdinando II il Cattolico, a seguito del soprannome “Sorrentino” dato a Francesco, figlio di Mariano Molignano, milite al tempo degli Aragonesi; la famiglia, iscritta nell’Elenco Ufficiale Nobiliario Italiano del 1922, era stata ammessa nella Compagnia delle Regie Guardie del Corpo nel 1835 in base alla dichiarazione di “Nobiltà generosa”. Altra famiglia Sorrentino ebbe sede a Napoli e fu riconosciuta con il titolo di nobile nel 1927; un Luigi Sorrentino, cavaliere della Corona d’Italia, fu ingegnere, nobile, vivente nella prima metà del secolo XX.

PAOLO SORRENTINO (Napoli 31/5/1970), regista, attore, sceneggiatore, scrittore. La sua è una storia di grandi film e di grandi successi: è vincitore di un Premio Oscar, un Golden Globe, quattro European Film Awards, un Premio BAFTA (British Academy Film Awards), cinque David di Donatello e sei Nastri d’Argento. La sua filmografia comprende: “L’uomo in più” (2001), “Le conseguenze dell’amore” (2004), “L’amico di famiglia” (2006), “Il Divo” (2008), “This Must Be the Place” (2011), “La Grande Bellezza” (2013), “Youth – La giovinezza” (2015). Nel 2016 ha realizzato la serie TV “The Young Pope” con la quale ha ricevuto il Premio Fondazione “Mimmo Rotella”. Nel 20121 ha realizzato “Mob Girl” ed “È stata la mano di Dio”. 

DOMENICO SORRENTINO (Boscoreale 16/5/1948), arcivescovo, scrittore, dal 2005 vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino; dalla fine di agosto del corrente anno guiderà anche la diocesi di Foligno. È vicepresidente della Conferenza Episcopale Umbra e membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Postulatore della causa di beatificazione di Giuseppe Toniolo, è fra i maggiori studiosi del grande economista leader dell’impegno sociale dei cattolici all’epoca della Rerum Novarum. Ad Assisi ha accolto due volte papa Benedetto XVI (nel 2007 e nel 2011) e papa Francesco il 4 ottobre del  2013, il 4 agosto del 2016, il 20 settembre del 2016, il 3 ottobre del 2020.

SANSONE (come Emanuela Sansone, prima donna vittima della mafia) 
Sansone nasce dalla cognominizzazione del nome biblico “Sansone”, giudice di Israele ed eroe della guerra contro il Filistei. Eroe mitico ricordato per la sua forza sovrumana e spirito di abnegazione. Il soprannome veniva usato per indicare, appunto, personaggi di corporatura robusta e dotata di forza superiore al normale: tale doveva essere qualcuno dei capostipiti. Sansone deriva da una serie successiva di voci come quella latina “Samson” e greca Σαμψών ma soprattutto dalla voce ebraica “Shimshōn”, formata da “semes (sole) più la particella “on”, a dargli il significato di “piccolo sole”. Il cognome Sansone ha ceppi  molto consistenti in Campania, in Sicilia, in Puglia, ed è abbastanza noto nel Lazio, Lombardia, Calabria, Basilicata, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria ed altre regioni italiane. In Sicilia famiglie Sansone sono attestate soprattutto nel Palermitano (Palermo, Carini, Termini Imerese, Bagheria, Partinico, Cefalù, Campofelice di Roccella, Trabia, Camporeale, Borgetto, San Cipirello, Cerda, Isola delle Femmine, Ciminna, San Giuseppe Jato, Misilmeri, ecc.), nel Trapanese (Marsala, Erice, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Alcamo, Petrosino, ecc.), nel Messinese (Messina, Santo Stefano di Camastra, Sant’Alessio Siculo, Torrenova, Santa Teresa Riva, ecc.), nell’Agrigentino (San Giovanni Gemini, Agrigento, Sciacca, ecc.), nel Catanese  (Catania,Ramacca, Calatabiano, ecc.), nel Ragusano (Comiso, Vittoria, Pozzallo, ecc.). 

Riferimenti storici e personaggi. Fra i vari ceppi dell’antichissima famiglia Sansone è quello di Milano che vantava cavalieri dell’ordine di Malta sin dal secolo XV. La famiglia si trasferì in Sicilia, nel 1536, con un Giovanni Girolamo, nipote di  Ambrogio,ambasciatore dell’imperatore Carlo V che fu nominato barone di Campobianco e il cui figlio Diego divenne barone della Scannatura e senatore di Palermo. Un secondo ceppo diede origine ai duchi di Gallizia, conosciuti come i duchi di Sansone in Mazara.

EMANUELA SANSONE (Palermo 1879 – 27/12/1896), prima donna vittima della mafia. L’agguato fu compiuto nel magazzino di famiglia, adibito a merceria, pasteria, bettola, oltre che ad abitazione. Due colpi di fucile ferirono gravemente la madre, colpita al braccio e al fianco, mentre ad avere la peggio fu la figlia diciassettenne, Manuela, raggiunta da un proiettile alla tempia. I mafiosi sospettavano che la madre li avesse denunciati per un giro di fabbricazione di banconote false. Dopo l’omicidio della figlia, Giuseppa Di Samo divenne la prima donna collaboratrice di giustizia.

VINCENZO (NUNZIO) SANSONE, sindacalista, segretario della Camera del Lavoro di Villabate, militante comunista e insegnante di lettere. Fu ucciso a colpi di lupara dalla mafia mentre percorreva il tratto tra Villabate e il borgo di Portella di Mare. Era il 13 febbraio del 1947 e non aveva ancora 38 anni. Impegnato nella lotta per la riforma agraria, organizzava i lavoratori della campagna per la raccolta dei mandarini; aveva provato a fondare una delle prime cooperative agricole a Villabate.

GIOVANNI SANSONE (Porto Empedocle 24/5/1888 – Firenze 13/10/1979), matematico, noto per i suoi contributi all’analisi matematica, per i suoi eccellenti trattati, per la sua opera di organizzazione dell’attività matematica in Italia. Fu professore di analisi algebrica presso l’Università di Firenze ed insegnò anche presso la Scuola Normale Superiore. 

LUIGI RENATO SANSONE (Lucera 8/2/1903 – Modena 22/2/1967), avvocato e politico, membro della Consulta Nazionale e dell’Assemblea Costituente, fu deputato nazionale nella prima e seconda Legislatura e senatore della Repubblica nella terza legislatura, gruppo socialista.

MARCHETTI (come Ugo Marchetti, già vicesindaco e assessore al Bilancio di Palermo, cittadino onorario della città) Marchetti e tutte le sue numerose varianti, Marco, De Marchi, Marchelli, Marchetti, Marcuzzi, Marconi, ecc., hanno alla base il nome Marco che continua l’antico praenomen romano “Marcus”, da “Marticos”, derivato di Mars-Martis, con il significato di “dedicato, sacro al dio Marte”, venerato dai Romani, e successivamente affermatosi per il prestigio e il culto di San Marco Evangelista. Marchetti ha i ceppi più consistenti in Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna, ma è panitaliano, presente in quasi tutta la penisola, soprattutto nelle Marche, in Veneto, in Piemonte e nelle altre regioni italiane (Abruzzo, Umbria, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Puglia, Campania, Sicilia, ecc.). In quest’ultima regione è attestato soprattutto nel Catanese (Acireale, Catania, Tremestieri Etneo, ecc.), nel Palermitano (Palermo, Ficarazzi, Trabia, Cefalù, ecc.), nel Siracusano (Siracusa, Melilli, ecc.), nel Trapanese (Marsala, Campobello di Mazara, ecc.), nel Messinese (Messina, Malfa, ecc.).  Riferimenti storici e personaggi. Sono molte le famiglie nobili che portarono il cognome Marchetti: in Toscana una famiglia Marchetti è stata decorata con il titolo di patrizio, una del Piemonte con il titolo di conte; i Marchetti sono citati anche tra le famiglie nobili austriache. Pietro Marquett fu barone di Ucria, la nobile famiglia che visse in Sicilia, già dal 1200, nei territori di Siracusa e Messina. Fra i personaggi illustri ricordiamo: UGO MARCHETTI (Senigallia 25/1/1947), generale di corpo d’armata, già vicecomandante generale della Guardia di Finanza. Nel 1997 giunto al rango di Generale di brigata, divenne comandante regionale della Sicilia e Comandante della Scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza. Venne promosso Generale di Corpo d’Armata nel 2006. Nominato cittadino onorario della città di Palermo, nel maggio del 2012 fu nominato dal sindaco Leoluca Orlando, vicesindaco di Palermo e assessore al Bilancio. Si dimise dall’incarico dopo alcuni mesi in contestazione con le modalità di scelta delle nomine delle aziende partecipate e del segretario comunale esterno. 

RICCARDO AUGUSTO MARCHETTI (Umbertide 8/5/1987), politico, deputato della Repubblica Italiana nell’attuale XVIII Legislatura – Gruppo Lega-Salvini Premier. In parlamento è componente e vice presidente della Commissione II – Giustizia. Dal maggio del 2020 è commissario regionale della Lega Marche. 

ALESSANDRO MARCHETTI (Cori 16/6/1884 – Sesto Calende 5/12/1966), ingegnere aeronautico, ideò e brevettò un mezzo (elicottero) a due motori controrotanti, coassiali a quattro pale e produsse modelli all’avanguardia nella tecnica aeronautica che ben presto acquisirono fama mondiale. 

ALESSANDRO MARCHETTI (Empoli 17/3/1633 – Pisa 7/9/1714, matematico, astronomo, traduttore, poeta. Fece parte di numerose accademie (Accademia dei Disuniti, dell’Arcadia, dei Fisiocritici, dei Risvegliati, della Crusca e dell’Accademia Fiorentina. 

FILIPPO MARCHETTI (Bolognola 26/2/1831 – Roma 18/1/1902), compositore; compose opere teatrali e fu direttore del conservatorio di Santa Cecilia e presidente della giuria del Concorso Sonzogno che, nel 1890 premiò Pietro Mascagni e fece eseguire Cavalleria Rusticana. 

GIULIO MARCHETTI (Barcellona, Spagna 9/6/1911 – Terracina 1/12/1993), attore e conduttore televisivo, nipote del compositore Filippo Marchetti.

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