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Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

Etimologia, origine, significato, diffusione dei cognomi a livello provinciale e regionale: fenomeni migratori. Collegamenti e riferimenti storici sulle famiglie nobili siciliane, tradizioni popolari, personaggi del mondo della cultura, della politica, dell’arte, della cronaca. “Nomen omen”, locuzione latina che significa “un nome, un destino” o “il destino nel nome”: per i Romani nel nome della persona era indicato il suo destino, appunto “I cognomi come brand”, “marchio” che ti accompagna per tutta la vita, insieme dei valori che nel tempo le generazioni hanno costruito.

Cognomen omen

L'origine dei cognomi Strano, Cannata, Tarantino, Fragapane

Strano

(come Nino Strano, già deputato alla Camera e senatore)

Strano potrebbe derivare da un soprannome dialettale il cui significato è vario: esso, infatti, può essere sinonimo di “estraneo”, detto di chi è al di fuori della parentela; può essere sinonimo di “forestiero”, “straniero”; può essere, inoltre, sinonimo di “insolito”, “eccentrico”, “stravagante”; tutte “qualità” riferite ad un ignoto capostipite. Si tratta di un cognome tipicamente siciliano, soprattutto della parte orientale dell’isola, poi propagatosi in tutta la penisola per effetto dei vari fenomeni migratori. Attualmente è diffuso in quasi tutte le regioni italiane, in Lazio, Lombardia, Calabria, Piemonte, Veneto, Campania, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, ecc. Nell’isola è più frequente nel catanese (Catania, Paternò, Giarre, Acireale, Adrano, Gravina di Catania, ecc.), nel messinese (Messina, Taormina, Giardini Naxos, Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, ecc.), nel palermitano (Palermo, Misilmeri, Bagheria, Belmonte Mezzagno, Villabate, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Lentini, Augusta, Rosolini, Francofonte, Floridia, ecc.), nel ragusano (Ispica, Vittoria, ecc.), nell’agrigentino (Delia, Riesi, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi. ANTONINO (NINO) STRANO (Catania 29/2/1950), politico, deputato alla Camera nel 2001 (XIV Legislatura), senatore nel 2006 (XV Legislatura) e nel 2011/2012 (per Alleanza Nazionale) in sostituzione di Raffaele Stancanelli, sindaco di Catania: è ricordato per il gesto plateale con cui celebrò la caduta del Governo Prodi, il 24/1/2008, con spumante e mortadella (con allusione ironica alle origini bolognesi di Prodi). La sua attività politica era iniziata a Catania (dirigente della Giovane Italia, del FUAN e del Fronte della Gioventù, consigliere e assessore comunale), poi, all’ARS (deputato regionale nel 1994, nel 1996 fino al 2001, assessore regionale dal 2009 al 2010. All’attività politica ha affiancato, fin da giovane, la regia, teatrale e cinematografica. È stato aiuto regista di Mauro Bolognini, di Attilio Colonnello, di Franco Zeffirelli in “Storia di una capinera”. FRANCESCO STRANO (Catania), violoncellista ha studiato a Roma con Amedeo Baldovino. Dal 1968 al 2006 è stato primo violoncello de "I Musici" (conosciuti come “I Musici di Roma”) con i quali ha suonato da solista in molte tra le più importanti sale del mondo: Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Philarmonie di Berlino, Teatro Colón di Buenos Aires, Musikverein di Vienna, Teatro Real di Madrid, Sydney Opera House, Concertgebouw di Amsterdam, Suntory Hall di Tokyo, Salle Pleyel et Salle Gaveau di Parigi. Ha svolto un'intensa attività cameristica suonando con illustri strumentisti quali Pina Carmirelli, Severino Gazzelloni, Rudolf Serkin, Maureen Jones, Salvatore Accardo. Ha registrato per Philips, RCA e Claves. Suona un violoncello Carlo Tononi (1730, Venezia). Dal 1981 al 2001 ha insegnato violoncello presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma ed alcuni dei suoi allievi hanno vinto importanti premi nazionali e internazionali. È stato docente del corso di perfezionamento di violoncello presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.

Cannata

(come Loredana Cannata, attrice italiana di cinema, teatro e televisione)

Cannata è cognome di origine greca, frequente nella comunità ellenica dello stretto (Messina, Reggio Calabria); è tipico meridionale, massicciamente diffuso in Sicilia. Deriva dal greco medievale moderno Kannata = brocca, vaso di creta per l’acqua. Si tratta di un soprannome originato da un comune termine dialettale siciliano, che, probabilmente indicava il mestiere del capostipite, che fabbricava e/o vendeva vasi di creta per acqua. È un cognome tipico siciliano, diffuso in tutte le province con più frequenze nel ragusano (Modica, Pozzallo, Ispica, Scicli, Comiso, Ragusa, Vittoria, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Pachino, Rosolini, Noto, Melilli, Palazzolo Acreide, ecc.), nel catanese (Catania, Gravina di Catania, Bronte, Misterbianco, Palagonia, San Giovanni La Punta, Caltagirone, ecc.), nel messinese (Messina, Mistretta, Villafranca Tirrena, Barcellona Pozzo di Gotto, Saponara, Giardini Naxos,  ecc.), nel palermitano (Palermo, Lercara Friddi, Casteldaccia, Sclafani Bagni, Cinisi, Alia, Belmonte Mezzagno, ecc.). Con piccoli nuclei è diffuso anche in altre regioni italiane, Calabria, Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana, ecc.

Riferimenti storici e personaggi. Una famiglia Cannata o Cannada ebbe in Sicilia molti uomini illustri: un Giacomo Cannata possedette, al tempo di re Pietro, il feudo di Baccarati nei pressi di Aidone; altri esponenti ebbero cariche prestigiose a Vizzini, a Girgenti; un Giacinto nel 1734 ottenne il titolo di marchese di Scuderi. JEFF CANNATA è un tastierista, cantante, chitarrista, batterista, compositore e produttore cinematografico statunitense. LOREDANA CANNATA (Ragusa 14/7/1975), attrice italiana di cinema, teatro e TV. Ha iniziato la sua carriera in teatro interpretando opere di Pirandello, Euripide e Arthur Schnitzeler; ha esordito nel cinema come protagonista del film di Aurelio Grimaldi, “La donna lupo”, poi ha partecipato a film di Tinto Brass e Aurelio Grimaldi. Ha lavorato in TV in diverse serie televisive e, dal 2001, con Sebastiano Somma della serie televisiva di RAI Uno “Un caso di coscienza”, arrivata alla quinta edizione. Fra il 2005 e il 2006 ha partecipato alla trasmissione televisiva “Ballando con le stelle”. ROSSANA CANNATA (Siracusa 25/4/1981), avvocata, deputata regionale della XVII Legislatura eletta nella lista “Musumeci Forza Italia Berlusconi”; dal luglio 2019 iscritta al gruppo “Fratelli d’Italia”. È vice presidente della Commissione d’inchiesta e vigilanza su fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, componente della Commissione Verifica dei poteri, della Commissione esame delle attività dell’Unione Europea e della Commissione III – Attività produttive. GIOVANNI CANNATA (Bari 8/3/1947), laureato con lode in Economia e Commercio a Bari, ha ricoperto l’incarico di professore di Economia e politica agraria in numerosi atenei, tra cui la LUISS, l’Università degli Studi di Bari e l’Università del Molise, della quale è stato anche rettore. Ha insegnato Politica Economica presso l’Università Telematica online “Pegaso” ed è attualmente rettore dell’Universitas Mercatorum, università telematica delle Camere di Commercio italiane.

Tarantino

(come Giuseppe Tarantino, filosofo e docente di filosofia morale)

Tarantino deriva dall’etnico di Taranto nella sua forma moderna “tarantino” o nella forma arcaico-medioevale “tarentinus”: indica il luogo di origine del capostipite, proveniente da Taranto, città il cui nome ha origine da Taras (in greco Taraz), figura mitologica greca, figlio di Poseidone e della ninfa Satyria, nonché leggendario fondatore della città. Il toponimo potrebbe, però, derivare dal nome del fiume Tara o dal termine sanscrito “taranta-h” (cioè “mare”). Il cognome è presente in tutta la penisola ma ha i ceppi più consistenti in Puglia (nel leccese e nel barese), in Campania (nel napoletano e nell’avellinese), in Sicilia, soprattutto nel palermitano (Palermo, Santa Flavia, Bagheria, Balestrate, Villabate, Ficarazzi, Trabia, Capaci, Termini Imerese, ecc.), nel trapanese (Trapani, Erice, Marsala, Paceco, Castelvetrano, ecc.), nell’agrigentino (Menfi, Agrigento, San Giovanni Gemini, Cammarata, Sciacca, ecc.), nel siracusano (Lentini, Carlentini, Siracusa), nel nisseno (Gela, Caltanissetta), nel catanese (Gravina di Catania, San Pietro Clarenza).

Riferimenti storici e personaggi. Il casato Tarantino, antica famiglia pugliese, venne fregiato del cavalierato in seguito alla partecipazione, sotto i vessilli aragonesi, di un Celestino Tarantino, alla guerra d’Otranto del 1481, contro gli ottomani. La famiglia, che nei secoli si propagò in varie regioni italiane, diede i natali ad altri illustri personaggi. Tale tipo di cognominizzazione ha esempi vari: “Heraclides Tarentinus fuit illustris medicus qui Alexandriae Magnae vixit”; nella chiesa di San Nicola di Bari viene citato Stefanus Tarantinus, uno dei marinai che nel 1087 rapirono le reliquie di San Nicola; a Napoli, nel 1600 viene citato un Carolus Tarantinus. Fra i personaggi del nostro tempo citiamo: GIUSEPPE TARANTINO (Gravina in Puglia 22/7/1857 - 25/1/1950), filosofo e docente di filosofia morale e di Pedagogia a Pisa; tra i suoi allievi figurano Enrico De Nicola, futuro primo presidente della Repubblica Italiana, e Francesco Dentice di Accadia, politico e futuro prefetto di Pisa. La sua notorietà crebbe grazie ad alcuni suoi saggi critici pubblicati sulla Rivista di Filosofia scientifica di Morselli, il più noto dei quali è quello su Locke. LEONARDO TARANTINO (Busto Arsizio 17/11/1970), commerciante, politico, deputato al Parlamento nazionale, iscritto al gruppo Lega-Salvini premier. È componente della VI Commissione – Finanze; è stato per nove anni sindaco del comune di Samarate in provincia di Varese. GIOVANNI TARANTINO (Palermo 26/3/1983), giornalista professionista; studia gli anni Ottanta e indaga sui movimenti e sottoculture giovanili a cui ha dedicato varie pubblicazioni. Ha scritto per il “Giornale di Sicilia” e per altre testate nazionali. Ha scritto un “Dizionario sentimentale del pallone” (2018) e lavora sui temi dell’ucronìa (narrazione di storie alternative). È direttore operativo di GPS – comunicazioni, agenzia di stampa con sede a Palermo che si avvale della collaborazione di giornalisti corrispondenti per la Sicilia e tutta Italia per la copertura di eventi sportivi. È Responsabile di progetto e coordinatore scientifico del Museo del Palermo Calcio.

Fragapane

(come Giuseppe Fragapane, attore nel film “Fuocoammare”)

Fragapane deriva da un soprannome imposto ad un capostipite e originato dal dialettale siciliano “fragàru pane”, con il significato di “mangione”, “sciupone”, “sciatto”. È un cognome siciliano dell’agrigentino in particolare (Santa Elisabetta, Agrigento, Porto Empedocle, Raffadali, San Biagio Platani, Lampedusa e Linosa, Aragona, Favara, ecc.), ma con ceppi sparsi in tutta l’isola, nel catanese (Caltagirone, San Giovanni La Punta, Tremestieri Etneo, Gravina di Catania, Catania, Misterbianco, ecc.), nel messinese (Alcara Li Fusi, Caronia, Sant’Agata Militello, Militello Rosmarino, Messina, ecc.), nel palermitano (Palermo, Bagheria, Misilmeri, ecc.), nel trapanese (Erice, Mazara del Vallo, Castelvetrano, San Vito Lo Capo, ecc.), nel ragusano (Acate, Modica). Altri ceppi si trovano in Lombardia (Milano, Monza e della Brianza, ecc.), nel Lazio (Roma), in Liguria (Savona), in Toscana (Prato) e in altre regioni italiane.

Riferimenti storici e personaggi. Un esempio di tale cognominizzazione risale al 1094: “…piae recordationis Domnum Papam Urbanum in domo Johannis Frica – panem latitare, et contra Guibertistam haeresim viriliter laborare…” BENEDETTO FRAGAPANE (Caltagirone, 3/7/1874), avvocato, deputato alla Camera nella XXVII Legislatura del Regno d’Italia (1924/1929), eletto deputato in virtù dell’intuizione che ebbe di costruire una città-giardino nel cuore del Bosco di Santo Pietro, Mussolinia. La città non venne costruita, dopo la posa della prima pietra alla presenza di Mussolini, il progetto, naufragò a causa delle divisioni tra i fascisti locali. GIOVANNI FRAGAPANE, docente di educazione artistica e storico dell’isola; sindaco di Lampedusa dal 24/6/1988 al 16/6/1993, prima con una giunta di sinistra, poi, nel secondo mandato, con una lista civica, composta con candidati della DC, del PRI, del MSI. Fragapane era salito alla ribalta della cronaca nazionale quando, l’indomani dell’attacco missilistico di Gheddafi, del 1886, propose un viaggio di pace in Libia. Da storico ha scritto fra l’altro: “Lampedusa dalla preistoria al 1878” (1993), “Morte di un editore” (2005), “Il destino degli strumenti musicali” (2011), “Le Pietre di san Quadrivio” (2014). FRANCESCO FRAGAPANE (17/8/1975), pittore; diplomatosi nel 2001 con il titolo di Maestro d’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, nel 2001/2002, presso la Scuola di Formazione “ASPIC” di Roma, frequenta il master in Counseling espressivo e Arte Terapia, conseguendo il titolo di tecnico di arte terapica. Dal 2000 al 2006 è componente della compagnia di teatro sperimentale e laboratorio aperto che fino ad oggi ha ospitato e continua ad ospitare, diverse mostre di pittura e fotografia, performance e diffusione di arte e cultura. SAVERIO FRAGAPANE (Caltagirone 6/12/1872 – Firenze 1957), architetto. Si impegnò inizialmente nell’arte lirica esibendosi in vari teatri nazionali. Attratto dall’architettura, si laureò e iniziò la nuova attività ottenendo ottimi risultati. Sono suoi alcuni dei più importanti progetti per la città calatina, Palazzo delle poste, la chiesa di Sant’Anna, la Casa Polizzi, la città-giardino di Mussolinia; e poi, il Palazzo del Comune di Vittoria, l’Esposizione di Catania, la sede vescovile di Piazza Armerina. GIUSEPPE FRAGAPANE, attore nel film di Gianfranco Rosi, “Fuocoammare” del 2016.

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