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Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi Russello, Pergola, Perdichizzi e Carpino

L'origine dei cognomi Russello, Pergola, Perdichizzi e Carpino.

Russello

(come Giuseppe Russello, presidente di Sicindustria Palermo)

Russello ha derivazione dialettale (Russieddru, in siciliano) ed è riferito, molto probabilmente, a soprannome legato a caratteristiche fisiche del capostipite, rosso di capelli. Tale soprannome potrebbe inoltre avere a che fare con il grano “russello” o “russieddru”, una delle tante cultivar di frumento tipico dell’entroterra siciliano. Il cognome è molto noto nell’agrigentino (Favara, Agrigento, Licata, Grotte, Ribera, Canicattì, Raffadali, Sciacca, ecc.) e abbastanza diffuso nel palermitano (Palermo, Isola delle Femmine, Bagheria, Monreale, Valledolmo, Cinisi, Terrasini, ecc.), nel messinese (Messina, Francavilla, San Filippo del Mela, Gioiosa Marea, ecc.), mel catanese (Catania, Aci. Catena, Gravina di Catania, ecc.), nel nisseno (Gela, Caltanissetta, Sommatino, ecc.). Oltre che in Sicilia, luogo di origine del cognome, alcune famiglie Russello si trovano in Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Lazio, Toscana, e in alcune altre regioni italiane.

Riferimenti storici e personaggi. Il cognome Russello, che proviene dai normanni, ha origini molto antiche: un’antica e nobile famiglia Russello a partire dal XII secolo possedette in Sicilia contee, baronie e principati.

Tracce di questo cognome risalgono al 1130 con un certo conte di Sperlinga, discendente dal normano Ugone il Rosso. GIUSEPPE RUSSELLO (Palermo 1962), uno dei due siciliani recentemente nominati cavalieri del lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (l’altro è il messinese Carmelo Giuffrè). Russello è presidente e amministratore delegato di Omer, azienda di componentistica ferroviaria ad alto contenuto ingegneristico, e dal 2021 presidente di Sicindustria Palermo. L’azienda di Russello, la Omer S.p.A., da lui fondata nel 1990 con dieci dipendenti, ha oggi uno stabilimento a Carini di 80 mila mq. e produce carpenteria e finitura per il mercato europeo e per i mercati diversi da quello nord-americano, e altro stabilimento di 3 mila mq. negli Stati Uniti, specializzato nei processi di lavorazione e assemblaggio di prodotti. I prodotti e gli interni realizzati da Omer equipaggiano più di 1000 treni in giro per le ferrovie di tutto il mondo. ANTONIO RUSSELLO (Favara 19/8/1921 – Castelfranco Veneto 26/5/2001), docente, scrittore. Laureatosi in lettere a Palermo, dopo il servizio militare si stabilisce a Castelfranco Veneto, in Friuli, dove per molti anni insegna lettere nelle scuole superiori. Scrittore originale, venne scoperto da Vittorini che, nel 1960, gli pubblica, presso Mondadori il romanzo “La luna si mangia i morti”. Dal 1963 al 1985 Russello dà alle stampe altri romanzi ispirandosi alla sua terra ma anche a storie, ambientazioni, personaggi vari. Scrive, inoltre, diversi testi teatrali. Nel 1970 risulta fra i finalisti del Premio Campiello, grazie a “Giangiacomo e Giambattista”. Riservato e discreto viene poi dimenticato e assorbito in un inspiegabile cono d’ombra. L’editrice Santi Quaranta ha pubblicato nel 2002 “L’Isola innocente” (nuovo titolo di Giangiacomo e Giambattista), e nel 2003 “La Luna si mangia i morti” e “Storia di Matteo”. AMELIA RUSSELLO (1972), pittrice e decoratrice siciliana; vive ed opera a Favara (AG) dove dirige una scuola d’arte che da diversi anni accoglie adulti e ragazzi. Dirige, inoltre, un atelier di pittura e decorazione dove dà sfogo alla sua vocazione artistica. Le sue opere sono presenti in gran parte del territorio nazionale ed europeo, presso musei ed enti pubblici e privati.

Pergola

(come Nicola Pergola, fisico, ricercatore presso l’IMAA-CNR Potenza)

Questo cognome è un toponimico, deriva cioè da toponimi (località) contenenti il nome “pergola”, come Monte Pergola presso San Marco (Sa), Pergola, comune in provincia di Pesaro e Urbino, contrada Monte Pergola, presso Augusta (SR). Etimologicamente il termine risale al latino pergŭla, derivato dal verbo pergěre (= estendersi) ed indica pergolato, ma anche loggetta, luogo sporgente, elevato, esteso. Varianti: Pergoli, Pergolis, Della Pergola, Pergolesi, Pergolizzi, ecc.  Il cognome è diffuso in circa 190 comuni di varie regioni italiane; ha un grosso ceppo in Basilicata e nuclei consistenti in Sicilia, Lombardia, Toscana, Piemonte, Puglia, Campania, Lazio, ecc. In Sicilia è presente in tutte le province con ceppi più rilevanti nel catanese (Catania, Mirabella Imbaccari, Ramacca, San Cono, Gravina di Catania, San Michele Ganzeria, Misterbianco, Mascalucia, Mineo, Caltagirone, ecc.), nell’ennese (Enna, Assoro, Pietraperzia, Piazza Armerina, Agira, Aidone, Nissoria, Regalbuto, ecc.), nel palermitano (Palermo, Alimena, Misilmeri, Belmonte Mezzagno, Isola Delle Femmine, ecc.), nel messinese (Santa Marina Salina, Milazzo, Letojanni, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Lentini), nel nisseno (Caltanissetta, Mazzarino).

Riferimenti storici e personaggi. NICOLA PERGOLA (Potenza 5/1/1968), Laurea in Fisica a “La Sapienza” di Roma, fisico; dal 2001 è primo ricercatore presso l’IMAA (Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale) – CNR Potenza. I suoi impegni “scientifici riguardano il campo dell’Osservazione della Terra dallo spazio, in particolare lo sviluppo e la sperimentazione di algoritmi e tecniche originali ed innovative di analisi di dati satellitari nel dominio spazio-temporale per applicazioni ambientali, con particolare riferimento allo studio dei rischi naturali, ambientali e tecnologici e delle tematiche connesse con la Security”. È coautore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche molte delle quali apparse in importanti riviste scientifiche; è responsabile scientifico di numerosi progetti di ricerca a livello nazionale ed internazionale. ROMOLO PERGOLA (Roma 1890 – Trino Vercellese 1960), pittore ligure; lavorò a Roma e a Parigi. A Camogli, nella riviera ligure, si dedicò alla pittura paesaggistica, in particolare ai paesaggi marini. Prima della seconda guerra mondiale alcune sue opere furono acquistate dal comune di Camogli, dalle città di Genova e Parigi e dal Ministero delle Corporazioni. I dipinti ad olio e a pastelli di Romolo sono ancora oggi molto apprezzati dai collezionisti anche a livello internazionale: le sue opere furono esposte a Parigi, Roma, Genova. PAOLO PERGOLA, ricercatore in zoologia, etologo, letterato; nato a Torino nella prima metà degli annii ’60, ha vissuto per 14 anni all’estero, oggi vive in Toscana. È membro dell’OpLePo (Opificio di Letteratura Potenziale); suoi testi sono stati pubblicati su diverse riviste nazionali. Ha pubblicato: “Passaggi. Avventure di un autostoppista,” 2013; “Aurelio e lo scrivano. Tentativo di esaurimento”,2018; “Lessico famigliare. Operazione alla lettera”, 2018; “Attraverso la finestra di Snell – Storie di animali e degli umani che li osservano”,2019, e altri.

Perdichizzi

(come Antonio Perdichizzi, imprenditore e fondatore di “Isola”, centro di co-working a Catania)

Perdichizzi è un cognome di origine greca diffuso nell’area dello Stretto di Messina (Sicilia-Calabria): deriva da soprannome originato dal termine greco “perdikitsis” che significa “perniciotto”, “piccola pernice” (= persona sana). Il cognome ha il più consistente ceppo nel messinese (Barcellona Pozzo di Gotto, Furnari, Mazzarrà Sant’Andrea, Santa Domenica Vittoria, Milazzo, Saponara, Terme Vigliatore, Taormina, Lipari, Sant’Agata Militello, Castelmola, Santo Stefano Camastra, Capo d’Orlando, Gioiosa Marea, Rometta, ecc.) e consistenti propaggini nel catanese (Castel di Judica, Catania, Randazzo, Aci Catena, San Giovanni La Punta, Sant’Agata Li Battiati, Mascali, Piedimonte Etneo, Caltagirone, ecc.), nel palermitano (Palermo, Belmonte Mezzagno, Termini Imerese, Lercara Friddi, Monreale,, Valledolmo, ecc.). Alcune famiglie Perdichizzi sono attestate, inoltre. in alcune regioni del nord (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna)

Riferimenti storici e personaggi. GIOVANNI PERDICHIZZI (Barcellona Pozzo di Gotta 9/12/1960), allenatore di pallacanestro: ha allenato in serie A le formazioni di Messina, Capo D’Orlando, Brindisi. Soprannominato, per la sua grinta e la sua determinazione, lo “sceriffo”, fin da quando era giocatore amatoriale, detiene il record del maggior numero di vittorie (assolute e in percentuale) nella seconda serie. La sua attività di allenatore si è svolta a favore delle formazioni della sua città, il Barcellona, per parecchie stagioni (dal 1993 al 2000, dal 2012 al 2013, dal 2013 al 2015), ma anche del Messina (dal 2000 al 2003), l’Orlandina (2004/2007), il Brindisi (2008/2010), lo Scafati Basket (dal 2015 al 2020). ANTONIO PERDICHIZZI (44 anni, Catania), imprenditore e   AD (Amministratore Delegato) di Tree, attiva nel settore dell’Open Innovation e dell’Education, presidente di Junior Achievement Italia, la più vasta organizzazione non profit che prepara i giovani all’imprenditorialità e al loro futuro lavorativo, fondatore di “Isola”, centro di innovazione e co-working presente sul territorio di Catania, con sede a Palazzo Biscari, hub che promuove e supporta la nascita e la crescita di progetti d’impresa e PMI (piccole e medie imprese) innovative. Antonio Perdichizzi dal 2011 al 2016 è stato presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria di Catania; nel 2015 è stato ospite del Dipartimento di Stato USA, diventando alumnus dell’International Visitor Leadership Program. ANTONIO PERDICHIZZI (Palermo 1837/1909) pittore, allievo di Andrea D’Antoni e Salvatore Lo Forte. Dipinse numerosi ritratti e quadri di soggetto storico, come “Il caso di Sciacca”, la contesa tra due potenti famiglie nobili siciliane, i Perollo e i De Luna d’Aragona, durata dal 1455 al 1529. A Palermo il suo dipinto “La Traviata” è esposto nella Galleria d’Arte Moderna e un quadro ad olio intitolato “Devozione popolare per Garibaldi”, è appeso nel Museo del Risorgimento, mentre Palazzo Comitini custodisce un “Ritratto d’uomo”. Il monumento funerario al pittore Antonio Perdichizzi, opera dello scultore palermitano Giovanni Nicolini (1872/1956) si trova nel cimitero di Sant’Orsola, vicino alla chiesa di Santo Spirito. SALVATORE PAOLO PERDICHIZZI (Santa Domenica Vittoria 25/1/1915 – Randazzo 30/6/2009), ragioniere, sindaco di Randazzo per 22 anni. Svolse tale incarico con dedizione, sacrificio, amore e competenza. In Piemonte, dove da giovane si era trasferito, salvò molti comuni dal dissesto finanziario, tanto che, segnalato alla famiglia Olivetti, ebbe da questa l’incarico di direttore amministrativo per la costruzione dell’ospedale di Ivrea, che divenne modello di gestione per molti ospedali del Nord. Ritornato a Randazzo, da sindaco, si adoperò per il miglioramento della sanità in tutto il territorio.

Carpino

(come Francesco Carpino, già cardinale e arcivescovo di Palermo)

Carpino è un toponimico, formatosi dal toponimo Carpino, comune in provincia di Foggia, molto probabilmente luogo di provenienza del capostipite Il nome sembrerebbe legato alla presenza di caprioli oppure alla presenza di una folta foresta di carpini (alberi di alto fusto) che un. tempo ricoprivano la collina di Pastromele su cui in seguito venne edificato il paese. Il toponimo sarebbe stato prima “crapino”, in seguito Crapino per poi diventare Carpino, così come riportato da un documento del 1628. (Wikipedia). Il cognome è ampiamente diffuso in Calabria (nel catanzarese, nel cosentino, nel crotonese), quindi in Sicilia, Lazio, Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Puglia. Nell’Isola è presente nel siracusano (Palazzolo Acreide, Siracusa, Noto, Francofonte, Priolo Gargallo, Canicattini, ecc.) nel catanese (Catania, Misterbianco, Gravina di Catani a, San Giovanni La Punta), nel trapanese (Castelvetrano, Marsala, Petrosino, Campobello di Mazara) e, poi, nel nisseno (Gela, Serradifalco), nel ragusano (Pozzallo, Vittoria, Modica), nel palermitano (Palermo). Riferimenti storici e personaggi. Carpino fu assai nobile famiglia romana della quale si hanno notizie anteriormente al XVII secolo; altra famiglia Carpino, veneta, nel corso dei secoli si propagò in molte altre regioni italiane. FRANCESCO CARPINO (Palazzolo Acreide 18/5/1905 – Roma 5/10/1993), cardinale e arcivescovo. Nominato arcivescovo di Palermo nel 1967 ed elevato alla dignità cardinalizia, dopo appena tre anni, nel 1970, fece “il gran rifiuto”: si dimise dall’arcidiocesi del capoluogo siciliano spiegando che “essendo Palermo una sede con difficili problemi pastorali, era necessario un arcivescovo più giovane per predisporre programmi a lungo termine”. Dimissioni a sorpresa. Carpino era stato una delle personalità più prestigiose, operose e controverse della chiesa siciliana che negli anni immediatamente seguenti al Concilio dette impulso al rinnovamento di diverse strutture. A Palermo aveva provveduto ad erigere parrocchie in quartieri degradati, aveva promosso “premurosa carità” nei tristi giorni del terremoto del Belice, nel 1968, aveva provveduto a dividere l’arcidiocesi in zone pastorali, aveva dato sostegno all’Opera Vocazioni Sacerdotali, aveva dato impulso al laicato cattolico, aveva dato tutta la sua attenzione ai problemi sociali. Qualche mese prima delle sue dimissioni aveva capeggiato la Crociera della Fraternità fra i fratelli Ortodossi di espressione greca, una circostanza che aveva provocato non poca diffidenza nei suoi confronti. Dopo il congedo da Palermo il cardinale ridusse le sue apparizioni pubbliche ma il suo apostolato proseguì a lungo: compì un lungo viaggio nei paesi dell’ex “cortina di ferro”; fu ricevuto a Mosca, nel 1973 dal vescovo ortodosso Crisostomo e dal patriarca Pimen; predicò nelle cattedrali ortodosse di Leningrado e Kiev, suscitando entusiasmo e applausi dalle folle ortodosse. Morì a Roma il 5/10/1993: il suo corpo è sepolto nella cattedrale di Palermo, nella cappella di Santa Cristina. ANTONIO CARPINO (Mariglianella 3/11/1928 – Roma 26/9/1987), avvocato e politico, deputato della Repubblica Italiana nell’VIII e IX legislatura (1979/1987) per il Partito Socialista Italiano. Ebbe incarichi di governo: fu sottosegretario alle Finanze nel V Governo Fanfani e sottosegretario al ministero di Grazia e Giustizia nel primo Governo Craxi. ALESSANDRO CARPINO (Cosenza 1971), artista poliedrico: liutaio e archettaio, pittore, restauratore, gestisce la bottega storica di liuteria classica e sperimentale attiva a Cosenza dal 1920.

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