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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

Le origini dei cognomi: Mattarella, Ballo, Provenzano, Garofalo

Mattarella

(come Sergio Mattarella, 12^ presidente della Repubblica italiana)
Mattarella è cognominizzazione di un soprannome siciliano proveniente dal termine dialettale “mattareddu/mattaredda”, che nell’Isola ha vari significati: 1.nel catanese è una “striscia di terreno dove è stata mietuta l’erba; 2. per M. Del Bono, M.Pasqualino, A. Traina, S.Macaluso Storaci, è il facchino della dogana (“stari tunnu e sciacquatu comu um-mattareddu di dduana”, essere molto grasso); 3. per O. Malatesta, M.Pasqualino, A.Traina), è la molla che, messa in vibrazione, scuote la tramoggia del mulino, per regolarne il flusso di grano; 4. Per P. Cannarella, mattareddu è un’oliva bacata (cfr. Vocabol. Siciliano di Piccitto -Tropea II-FM, pag.688). Mattarella è diffuso nel trapanese (Marsala, Mazara del Vallo, Castellammare del Golfo, Trapani, Alcamo, Erice), del palermitano (Palermo, Carini, Corleone); alcune famiglie Mattarella sono attestate in Lombardia, Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna.

Riferimenti storici e personaggi. BERNARDO MATTARELLA (Castellammare del Golfo 15/9/1905 – Roma 1/3/1971), politico italiano, padre di Piersanti e Sergio Mattarella. Antifascista, partecipò alle riunioni clandestine indette da Alcide De Gasperi, da cui nacque la Democrazia Cristiana. Amico di Don Sturzo, fu il maggiore avversario del separatismo siciliano. Questore presso l’ufficio di presidenza della Costituente, fu deputato dalla prima alla quinta legislatura e più volte ministro e sottosegretario nei vari governi del dopoguerra.  PIERSANTI MATTARELLA (Castellammare del Golfo 24/5/1935 – Palermo 6/1/1980), politico della Democrazia Cristiana, fu eletto deputato all’Assemblea regionale siciliana per la prima volta nel 1967; rieletto per tre legislature, nel 1978 divenne Presidente della Regione e guidò una giunta di centro sinistra sostenuta dal P.C.I. Mattarella intendeva avviare un ambizioso progetto di modernizzazione dell’amministrazione regionale e di radicale moralizzazione della vita pubblica siciliana, soprattutto nella gestione dei contributi agricoli regionali e del sistema degli appalti pubblici. Fu assassinato dalla mafia il 6/1/1980. SERGIO MATTARELLA (Palermo 23/7/1941), giurista, accademico, politico italiano di tradizione democristiana, figlio di Bernardo e fratello di Piersanti Mattarella; già docente di diritto parlamentare presso l’Università di Palermo. Deputato al parlamento italiano dal 1983 al 2008 (dalla IX alla XV legislatura), è stato Ministro per i rapporti con il Parlamento (1987/1989), Ministro della Pubblica Istruzione con il governo Andreotti (1989/90), Vice Presidente del Consiglio sotto il governo D’Alema (1998/99), quindi Ministro della Difesa con i governi D’Alema – Amato (1999 /2001). E’ stato giudice della Corte Costituzionale dal 2011 al 2 febbraio 2015. Il suo nome è legato alla legge elettorale in senso maggioritario del 1993, meglio conosciuta come “mattarellum”. È il dodicesimo presidente della Repubblica Italiana, insediatosi il 3/2/2015.

Ballo

(come Pietro Ballo, tenore italiano)
Ballo deriva dalla cognominizzazione del nome longobardo o germanico “Balo” o “Ballo”, forme apocopate del nome germanico BALOWULF o BALLOWULF, con il significato di “lupo cattivo, lupo feroce”. Probabilmente si tratta di un patronimico,  del soprannome del capostipite poi passato ai suoi discendenti. Il cognome Ballo ha ceppi in Sicilia, ma anche nel settentrione (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna), nel ternano, nel napoletano, nel tarentino. In Sicilia è diffuso nel catanese (Catania, Misterbianco, Belpasso), nel trapanese (Alcamo, Castelvetrano), nell’agrigentino (Agrigento, Aragona, San Giovanni Gemini), nel palermitano (Palermo, Carini), nel messinese (Messina, Barcellona Pozzo di Gotto), nell’ennese (Piazza Armerina).

Riferimenti storici e personaggi. Ballo è una nobile famiglia forse di origine bolognese; molti suoi esponenti tennero cariche pubbliche a Palermo nel XVI secolo e nel XVII. Un Giovanni Ballo fu barone di Calattubo o Calattuvo; un Giuseppe Antonio Ballo e Sollima, barone di Calattubo; Graziano Ballo fu marchese di Bon Fornello per investitura del 20/5/1690 (Nobiliario). GIUSEPPE BALLO (Palermo 1567-Padova 1640), teologo, letterato e studioso di meccanica, canonico di San Nicola di Bari. A Giuseppe Ballo viene attribuito il primo enunciato generale del principio di inerzia, in forma moderna nel contesto di una dimostrazione scientifica (cfr. Dizionario Biografico Treccani). FERDINANDO BALLO (Orvieto 14/11/1906 – Milano 13/10/1959), concertista, pianista, direttore d’orchestra; fu animato da grande entusiasmo per la produzione musicale d’avanguardia. Collaborò con molti periodici; durante il fascismo si dedicò alla fotografia, all’antiquariato musicale, alla nuova architettura. Nel 1947 organizzò il Festival internazionale di musica contemporanea di Venezia e, nel 1949, alla Rai divenne vicedirettore del Centro di Produzione di Milano. Collaborò anche a diversi periodici stranieri. PIETRO BALLO (Palermo 8/10/1952), tenore italiano; ha studiato presso il Centro Lirico del Teatro Massimo di Palermo e si è perfezionato alla Scuola di Canto del Teatro alla Scala di Milano. Nel 1978 debuttò nel Don Pasquale di Donizetti al Teatro Fraschini di  Pavia, nel 1984 cantò alla Scala il Don Pasquale e nel 1986 La Sonnambula. Da allora si è esibito presso i più prestigiosi teatri del mondo: Budapest, Vienna, Berlino, Roma, Venezia, New York, Pechino, Madrid, ecc. Ha partecipato a numerosi programmi televisivi e la sua carriera prosegue  anche come concertista e regista d’opera. Nella sua lunga carriera ha lavorato con registi prestigiosi come Zeffirelli, Ronconi, Walmann, Pugelli, Deflo, Giacchielli, Olmi, ecc.; ha insegnato canto in vari corsi accademici di Alta Formazione musicale (Brescia, Ribera, Trapani). Attualmente ricopre la carica di consulente artistico presso l’Ente Luglio Musicale Trapanese.

Provenzano

(come Giuseppe Provenzano, politico, accademico, ex presidente della Regione Sicilia)
Provenzano, e le sue varianti Provenzale, Provenzali, Provenzal, Provenzani, Provincial, sono cognomi etnici; indicano la provenienza dei capostipiti dalla Provenza, regione storica della Francia sud orientale ( abitanti o oriundi della Provenza). Sono cognomi già comuni in Toscana nell’XI e XII secolo nelle forme “Provinzale”, “Provinciali”, “Provinzianus”, “Provenzanus” . Provenzano, presente in tutte le regioni italiane, ha ceppi più consistenti in Sicilia, in Calabria (zone di Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria) e in Puglia (nel leccese e nel barese); nell’Isola  famiglie Provenzano sono attestate in ogni provincia con presenze più numerose nell’agrigentino (Agrigento, Cianciana, Canicattì, Ribera, Villafranca Sicula, Burgio, Casteltermini, Ravanusa, Calamonaci, Naro, Racalmuto, ecc.), nel palermitano (Palermo, Bagheria, Corleone, Partinico, Prizzi, Collesano, Balestrate, Giardinello, Santa Flavia, ecc.) nel nisseno (Milena, Campofranco, Sommatino, Caltanissetta, Santa Caterina Villarmosa, ecc.), nel trapanese (Alcamo, Marsala, Castellammare del Golfo, Marsala, Trapani, Erice, ecc.), nel catanese (Catania, Acicastello, Mineo, ecc.)

Riferimenti storici e personaggi. Una famiglia Provenzano godette nobiltà a Mazara, Trapani e Monte San Giuliano e possedette i feudi di Balata e Rifalsafi, Condoveno, Cuddia, ecc. Fra i suoi esponenti più noti vanno ricordati un Bartolomeo che fu giurato in Mazara nel 1420; un Nicolò che fu capitano di giustizia a Trapani nel 1532/33 e senatore nella stessa città negli anni 1535/36 e 1542/43; un Alberto che fu patrizio in Monte San Giuliano (Erice) nel 1745/46. GIUSEPPE PROVENZANO (San Cataldo 1982) vicedirettore di SVIMEZ (Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno). Laureato in giurisprudenza e dottorato in diritto pubblico alla Scuola Superiore di Pisa, ha studiato a Barcellona e a Londra. Esperto di politiche per il Sud, si occupa di Mezzogiorno per professione e vocazione. E’ autore di una ventina di pubblicazioni sul Sud, ha collaborato con diverse riviste e quotidiani (L’Unità, Il Riformista, altri). L’ultima sua pubblicazione, scritta con Luca Bianchi, è “Ma il cielo è sempre più su. L’emigrazione meridionale ai tempi di Termini Imerese. Proposte di riscatto per una generazione sotto sequestro”(Castelvecchi 2010). E’ stato capo della segreteria dell’assessore per l’economia della Regione Siciliana (2012/2014) nella giunta Crocetta, consulente del ministro dell’ambiente Andrea Orlando e membro della direzione del P.D. GIUSEPPE PROVENZANO (Palermo 16/12/1946), politico, accademico, imprenditore; è professore ordinario di Finanza Aziendale presso l’Università di Brescia. È stato presidente della Regione Siciliana dal 1996 al 1998 e assessore regionale alla Sanità dal 2000 al 2001 durante la giunta Leanza di centro-destra. FRANCESCO MARIA PROVENZANO (Casole Bruzio 11/7/1947), giornalista parlamentare, scrittore; svolge la sua attività presso il Senato della Repubblica; ha lavorato con varie testate nazionali. Direttore dell’Agenzia di Stampa Italiana,  cura la rubrica “Sette giorni in Senato” per il quotidiano on line “L’altro quotidiano”. Laureato in architettura, è insignito della laurea H.C. in Scienze della Comunicazione dell’Università Pro Deo di New York. Sue pubblicazioni: “Dall’interno della Lega”(2010), “Federalismo, Devolution, Secessione. La storia continua… ritorno al futuro” (2011), “ Game over. Il default della politica” (2012), “Francesco, il papa della povertà e del cambiamento”(2013), “Il lato nascosto degli italiani”(2015), “Un viaggiatore fra borghi e città”(2017).  

Garofalo

(come Vincenzo Garofalo, già deputato nazionale di  NCD – Nuovo Centro Destra)
Garofalo (greco γαρνϕαλο) è forma base di molte varianti: Garofolo, Galofaro, Garofoli, Garoffolo, Garofani, Carofalo, Carofani; tutte derivano dal nome e soprannome “Garofalo” formatosi, con varie motivazioni semantiche, da “garofano” e dalle varianti regionali. In calabrese e in siciliano è “garofalu” e “galofuru”, termini che indicano oltre al fiore e alla pianta, anche i vortici e i mulinelli frequenti nello Stretto di Messina. Non è da escludere, inoltre,  che l’origine di Garofalo e di alcune sue varianti risalga al nome longobardo “Gairulf – Garolf” o a toponimi come “Garofali”, in provincia di Caserta o da località simili ormai scomparse. Ci sono più di cinquemila famiglie Garofalo in Italia: i ceppi maggiori si trovano in Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Lombardia, Lazio, poi, Piemonte, Toscana, Liguria, Emilia-Romagna e, via via nelle altre regioni italiane, fino all’Umbria e alla Val d’Aosta, in coda con una decina di famiglie ciascuna. Nella nostra Isola vivono circa 1200 famiglie Garofalo presenti in tutte le province, in particolare nel palermitano (Palermo, Misilmeri, Piana degli Albanesi, Borgetto, Marineo, Carini, Partinico, Villabate, Prizzi, Lercara Friddi, Corleone, San Mauro Castelverde, Cinisi, ecc.), nel siracusano (Rosolini, Noto, Priolo Gargallo, Melilli, Pachino, Avola, Solarino, Lentini, ecc.), nel ragusano (Modica, Scicli, Ragusa, Pozzallo, Monterosso Almo, Ispica, Vittoria, ecc.), nel catanese (Catania, Adrano, Scordia, Caltagirone, Grammichele, Paternò, Santa Maria di Licodia,  Misterbianco, Aci Catena, Mascali, ecc.), nel messinese (Barcellona Pozzo di Gotto, Brolo,  Santo Stefano di Camastra, Venetico, Milazzo, Novara di Sicilia, Giardini Naxos, ecc.), nel nisseno (Caltanissetta, San Cataldo, Mussomeli, Niscemi, Gela, ecc.)

Riferimenti storici e  personaggi  -Tracce di questa cognominizzazione si trovano a Palermo nel 1286 con un Brunus Garofalus. Una famiglia Garofalo, originaria della Spagna, dalla regione della Catalogna, si stabilì nel 1340 a Palermo con PIETRO GAROFALO; poi si diramò a Napoli e a Rotino (Cosenza). Ebbe i titoli di barone, duca di Rotino, marchese della Rocca, Patrizio di Cosenza. GAETANO GAROFALO (1782/1869) – fu maresciallo di campo dello Stato Maggiore dell'Esercito delle Due Sicilie; ottenne nel 1855 da re Ferdinando II, per il suo attaccamento alla “Patria Napolitana”, il titolo di barone.   VINCENZO GAROFALO (Messina 30/11/1958), deputato nazionale eletto nelle liste del PDL, ma, in seguito alla sospensione delle attività di quest’ultimo partito, nel novembre del 2013, fondò con Angelino Alfano il Nuovo Centro Destra. Già deputato nella precedente XVI legislatura, era stato fra i fondatori di Forza Italia a Messina e coordinatore provinciale del partito dal 2001 al 2005. Laureato in ingegneria meccanica, a Messina è stato presidente dell’IACP (Istituto Autonomo Case Popolari), vicepresidente vicario di Federcasa, presidente dell’Autorità Portuale di Messina  e vicepresidente di Assoporti. LEA GAROFALO (Petilia Policastro 24/4/1974 ), vittima della ‘Ndrangheta”, fu uccisa a Milano il 20 novembre del 2009 e il suo corpo venne dato alle fiamme fino alla completa distruzione. Lea aveva deciso di testimoniare sulle faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco. La Rai ha prodotto un film TV sulla sua storia dal titolo “Lea”, con la regia di Marco Giordana, mandato in onda da RAI UNO il 18 novembre 2015.


 

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