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Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi Lagalla, Pastorelli, Longo e Furia

Etimologia, origine, significato, diffusione dei cognomi a livello provinciale e regionale: fenomeni migratori. Collegamenti e riferimenti storici sulle famiglie nobili siciliane, tradizioni popolari, personaggi del mondo della cultura, della politica, dell’arte, della cronaca. "Nomen omen", locuzione latina che significa "un nome, un destino" o "il destino nel nome": per i Romani nel nome della persona era indicato il suo destino, appunto "I cognomi come brand", il "marchio" che ti accompagna, l'insieme dei valori che nel tempo le generazioni hanno costruito

L'origine dei cognomi Lagalla, Pastorelli, Longo, Furia, di Francesco Miranda

Lagalla

(come Roberto Lagalla, sindaco e sindaco metropolitano di Palermo)
Lagalla (ma anche La Galla), è un cognome matronimico: nasce dall’uso, tutto settentrionale, di far precedere il nome proprio, specie se femminile, dall’articolo determinativo: Lagalla vale per “i figli della Galla”. Galla è, a sua volta, un nome femminile di origine etnica che significa “donna proveniente dalla Gallia”; come Gallus (il maschile), è di origine celtica anche se, prima di essere associato al latino Gallus, veniva proposto come derivazione dal germanico occidentale Walkhoz (o Wahl o Walh) nel significato di “straniero, barbaro”. Il cognome Lagalla è poco noto in Italia, con piccoli nuclei è presente in alcune regioni fra cui le Marche (zona Ascoli Piceno), la Puglia (nel leccese), la Toscana, il Piemonte, la Campania: in Sicilia è diffuso solo nel Palermitano.

Riferimenti storici e personaggi. La Galla è un’antica famiglia originaria di Venezia: un suo esponente, Galla Lupanio, con l’appoggio del partito eracleese (di Eraclea), rovesciò il governo del doge Deusdedit e governò per 14 mesi, fra il 756 e il 757; fu deposto da Domenico Monegario (Treccani). Giulio Cesare Lagalla (Padula 1571-Roma 14/2/1624), filosofo, medico, astronomo; per molti anni fu lettore di logica presso l’Università “La Sapienza” di Roma; studiò teologia e astronomia e compose alcune orazioni: “De Trinitate”, “De Passione Christi Domine”, “De circuncisione Christi”. Dialogava con Galilei e con lui osservava gli astri attraverso il telescopio ma ne trasse conclusioni diverse: il suo nome è legato ad un cratere lunare. Roberto Lagalla (Bari 16/4/1955), medico, docente universitario e ricercatore, sindaco di Palermo e sindaco metropolitano di Palermo, eletto al primo turno con circa il 48% dei suffragi, appoggiato da una coalizione di centro-destra formata da Forza Italia di Berlusconi, Lega di Salvini, Fratelli d’Italia di Meloni, Noi con l’Italia-Udc di Raffaele Fitto.  In passato era stato Rettore dell’Università di Palermo, assessore regionale alla Sanità nel Governo Cuffaro, assessore all’Istruzione e alla Formazione Professionale nel Governo Musumeci. Nel 2017 aveva fondato il movimento politico “Idea Sicilia” e nel 2021 aveva aderito all’Udc di Lorenzo Cesa. Laureato in Medicina e Chirurgia, Roberto Lagalla è specialista in radiologia diagnostica e radioterapia oncologica, ordinario di “diagnostica per immagini e radioterapia presso l’Università degli Studi di Palermo, è autore di più di 450 pubblicazioni scientifiche. È cittadino onorario di Racalmuto e di Agrigento. Vincenzo Lagalla (Squinzano 1956), pittore, che, in momenti diversi si è espresso anche attraverso la fotografia. Il periodo iniziale della sua attività è caratterizzato dalla pittura metafisico-surreale a cui ha fatto seguito la produzione di oggetti costruiti con materiale ritrovati e di uso comune (un rubinetto, un tubo, una corda). Ha partecipato a manifestazioni diverse in varie città d’Italia: Bologna, Padova, Montecarlo, Torino, Gubbio. Nella fotografia preferisce ai singoli scatti la produzione di sequenze di slides presentate con commento sonoro. Cristina Lagalla (8/2/1969), laureata in Scienze Biologiche, è embriologa clinica presso l’Unità Fivet dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna dove svolge anche attività di ricerca. Le sue principali aree di interesse sono le condizioni in vitro, la valutazione della morfologia e dello sviluppo dell'embrione, i metodi di selezione degli embrioni non invasivi come la tecnologia time-lapse, la gestione della qualità nel laboratorio di fecondazione in vitro e la criobiologia, ma principalmente la diagnosi genetica preimpianto e lo screening, con un lungo esperienza nella biopsia di ovociti, embrioni di clivaggio e blastocisti. Ha pubblicato numerosi articoli e ha relazionato in tanti congressi. Svolge attività didattica in diversi corsi universitari.

Pastorelli

(come Elveno Pastorelli, ingegnere e prefetto, già responsabile della Protezione Civile)
L’origine di questo cognome potrebbe essere direttamente collegata al mestiere di pastore, tipico dell’economia premoderna fortemente improntata all’agricoltura e alla pastorizia: in questo caso “Pastorelli” deriverebbe da soprannome o nome del mestiere dei capostipiti. Ma potrebbe essere collegata al nome medioevale “Pastore” che allude probabilmente alla figura di Gesù Cristo, il Buon Pastore per eccellenza. Nel linguaggio ecclesiastico, infatti, il termine “pastore” è usato nel senso di prete, guida spirituale: in questo caso si sarebbe formato dalla cognominizzazione di nomi personali dei capostipiti. Pastorelli è cognome tipico di molte regioni del centro-nord (Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Umbria, Piemonte, ecc.), ma è anche presente, con nuclei meno consistenti, nelle regioni del sud (Puglia, Campania, ecc.) In Sicilia ha le maggiori occorrenze nel Palermitano (Palermo, Montelepre, Cefalù, Partinico, ecc.), nell’Ennese (Enna, Piazza Armerina, Troina, Leonforte, ecc.), nel Catanese (Catania, Gravina di Catania), nel Messinese (Santa Teresa Riva, Letojanni), nel Siracusano (Augusta).

Riferimenti storici e personaggi. Da ricerche storico-araldiche risulta che una famiglia Pastorelli, assai antica, illustre, proveniva dalla Polcevera, valle ligure in provincia di Genova: la sua cognominizzazione sarebbe anteriore al XVI secolo; un Antonio Pastorelli fu capitano di una galea al servizio di Pagano d’Oria, grande ammiraglio della Repubblica di Genova, vissuto nel XIV secolo. Elveno Pastorelli (Roccalbegna 24/9/1930-Roma 25/9/1997), ingegnere e prefetto, era stato direttore della Protezione civile e dei servizi antincendio, commissario straordinario all’immigrazione e commissario straordinario per la ricostruzione delle zone terremotate dell’Irpinia (1987/1990). Per quest’ultimo incarico aveva avuto anche guai giudiziari per uso illecito di finanziamenti statali e per i quali fu alla fine assolto per non aver commesso il fatto. Nel 1981 seguì la tragedia di Vermicino e tentò il tutto, purtroppo vanamente, per tirare fuori dal pozzo il piccolo Alfredino Rampi. Oltre alla consueta attività operativa, nel cui ambito si annoverano numerose missioni all’estero svolte su richiesta di governi stranieri, nel 1986 pubblicò il libro “La Protezione Civile oggi”, primo testo per gli operatori del settore. Oreste Pastorelli (Forano 24/9/1955), politico, deputato nazionale eletto nella lista del Partito Democratico nella XVII Legislatura (2013/2018). Iscritto al Gruppo Misto, costituì, insieme agli altri deputati del PSI, nel giugno 2013, la componente “PSI – Liberali per l’Italia (Pli)-Indipendenti”. È stato componente della VIII Commissione – Ambiente, Territorio e Lavori pubblici, della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale, e della Commissione di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro. Giovanni Pastorelli (Nizza 29/3/1859-Ain Zara 6/12/1011), militare italiano, colonnello nel Regio Esercito, partecipò alla guerra Italo-Libica e morì nella battaglia di Ain Zara: Medaglia d’Oro al valore militare. Nel suo paese d’origine, Briga Marittima, gli è stato dedicato un monumento; nel 1947, in seguito al Trattato di Parigi, il comune passò alla Francia che francesizzò i nomi del paese e del colonnello (Jean Pastorelli). Ilenia Pastorelli (Roma 24/11/1985), attrice: nel 2016 con il suo film d’esordio Jeeg Robot ha vinto il David di Donatello come “migliore attrice protagonista”. Nel 2022 recita da protagonista nel film di Dario Argento “Occhiali neri”. Paolo Pastorelli (Gallarate 6/1/1943-Roma 15/3/2013), politico, Europarlamentare nella V Legislatura (2001/2004), Gruppo del Partito Popolare Europeo (Democratico-cristiano) e Democratici europei.

Longo

(come Bernardo Longo, missionario e martire della libertà, trucidato a Mambasa)
Cognome largamente diffuso in tutt'Italia, presente in oltre duemila comuni di tutte le regioni italiane con punte più alte in Puglia, Sicilia, Veneto, Lombardia, Calabria, Lazio, Piemonte, Campania, Liguria, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia. Nell’isola è presente in tutte le province, in particolare nel Messinese (in 46 comuni fra cui: Messina, Tusa, Barcellona Pozzo di Gotto, Taormina, Mongiuffi Melia, Giardini Naxos, Patti, San Filippo del Mela, Acquedolci, Cesarò, Castroreale, ecc.), nel Catanese (in 43 comuni fra cui: Catania, Misterbianco, Belpasso, Biancavilla, Paternò, Nicolosi, Acireale, Gravina di Catania, Adrano, Mascalucia, San Giovanni La Punta, ecc.), nel Palermitano (in 33 comuni fra cui: Palermo, Capaci, Bagheria, Partinico, Termini Imerese, Cefalù, Campofelice di Roccella, Pollina, San Cipirello, Isola delle Femmine, Carini, ecc.), nell’Agrigentino (in 14 comuni fra cui: Alessandria della Rocca, Cammarata, San Giovanni Gemini, Ravanusa, Menfi, Agrigento, ecc.), nell’Ennese ( Leonforte, Regalbuto, Centuripe, Catenanuova), nel Siracusano (Siracusa, Augusta, Lentini, Noto, Melilli, Noto, ecc.) Ha molte varianti: Long, Longa, Longhi, Longati, Longhetti, Longatti, ecc.; tutte le varie forme dovrebbero derivare da variazioni, patronimici e ipocoristici del nome medioevale Longus o da soprannome attribuito al capostipite, probabilmente lungo (alto) e magro.

Riferimenti storici e personaggi. Longo era un'antichissima famiglia di origine napoletana il cui capostipite sembra sia stato il console romano Tito Sempronio Longo. Tale famiglia era nota nel napoletano sin dall'epoca normanna con don Marino Longo che nel 1187 fu barone e possedette il feudo di Nardò. La casata fu signora di nove feudi e due marchesati (Vinchiaturo e Cosentino); diede alla chiesa alcuni santi fra cui il beato Filippo Longo di Atri (morto nel 1259, ebbe un ruolo determinante nella vita di San Francesco e di Santa Chiara). Un ramo di questa famiglia verso il 1400 si trasferì in Puglia. Luigi Longo (Fubine 15/3/1900-Roma 16/10/1980) – politico e antifascista italiano, fu segretario del Pci (Partito Comunista Italiano) dal 1964 al 1972 e presidente del Pci dal 1972 al 1980. Deputato all’Assemblea Costituente fu deputato della Repubblica Italiana dalla I all’VIII Legislatura: giovanissimo era entrato nel Partito Socialista avvicinandosi al Gruppo dell”Ordine Nuovo” di Gramsci. Dopo il congresso di Livorno e fino al 1928 fu tra i più attivi dirigenti del Movimento Giovanile Comunista. Dopo la caduta del fascismo fu uno dei capi della guerra partigiana e dell’insurrezione, come comandante generale delle brigate Garibaldi e vice comandante del Corpo volontari della libertà. Ha scritto, fra l’altro, “Un popolo alla macchia” sul movimento della resistenza italiana 1943/45. Bartolo Longo (Latiano 10/2/1841 – Pompei 5/10/1926) – fondatore e benefattore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei; fu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 26/10/1980. Bernardo Longo (Curtarolo Padova 1907-Mambasa 1964) – missionario e martire della carità; trucidato a Mambasa, nel Congo nel 1964 ad opera dei rivoluzionari simba. Il 29 ottobre del 1964 padre Longo e le suore della sua missione furono arrestati dai rivoluzionari simba che avevano occupato Mambasa da qualche mese. Processato davanti ad un “tribunale del popolo”, fu condannato e selvaggiamente trucidato con due pallottole alla testa e più di duecento colpi di lancia. Salvatore Longo (Catania 12/4/1952), già questore di Catania; dopo una lunga carriera iniziata nel 1976 come dirigente delle sezioni “catturandi”, “narcotici”, “omicidi e criminalità organizzata” a Torino, è stato dirigente della squadra mobile a Catania dal 1994 al 1996. Rientrato a Torino ha diretto il Gabinetto di polizia scientifica per il Piemonte e la Valle d’Aosta, poi è stato Capo di Gabinetto e Vicario del Questore. Questore a Bergamo, Ferrara e Parma, Catania, ha ricevuto numerosi encomi per l’attività svolta soprattutto in materia di contrasto al traffico di stupefacenti.  Dopo 41 anni di servizio è andato in pensione nel 2017.

Furia

(come Giacomo Furia, attore, scrittore, sceneggiatore, doppiatore)
Furia (varianti: Furìa, Furi, Furio, Di Furia) è un cognome panitaliano, con ceppi sia al nord che al centro e a sud; è diffuso in circa 300 comuni di varie regioni italiane, con nuclei abbastanza numerosi in Lombardia, Sicilia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Toscana, Piemonte, Campania, ecc. In Sicilia è presente soprattutto nel Palermitano (Palermo, Ficarazzi, San Mauro Castelverde, Cefalù, Misilmeri, Partinico, Caltavuturo, Altavilla Milicia, ecc.), nel Catanese (Catania, Misterbianco, Pedara, Acireale, Mascali, Fiumefreddo di Sicilia, ecc.), nel nisseno (Mazzarino, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Caltanissetta, Marianopoli, Resuttano), nell’Agrigentino (Bivona, Canicattì, Palma Montechiaro, Camastra), nell’Ennese (Troina, Regalbuto, Gagliano Castelferrato). Il cognome deriva, probabilmente, dalla Gens Furia, una delle famiglie più importanti della romanità, o dal nomen latino Furius. Nella mitologia romana “furia” era la personificazione dell'impeto iroso, della violenza, della passione.

Riferimenti storici e personaggi. Furia è anche il nome di una famiglia romana, originaria di Medullia, città del Lazio, la quale si stabilì a Roa sotto il regno di Romolo e fu ammessa nell'ordine dei patrizi; il dittatore Furio Camillo fu il primo personaggio di questa casata che si sia reso celebre. A Roma, quasi di prospetto al sepolcro degli Scipioni nella vigna Moroni, furono scoperti due altri sepolcri antichi, i quali, dalle iscrizioni ritrovate, vengono ricondotti l'uno alla famiglia Furia, l'altro alla famiglia Manilia. (L. Canina, Indicazione topografica di Roma antica, Roma 1831, Canina). Salvatore Furia (Catania 24/11/1924 – Varese 12/8/2010) – meteorologo e poeta italiano, fondatore della “Società astronomica G.V. Schiapparelli” di Varese-Campo dei Fiori-Centro popolare divulgativo di scienza della natura. Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte, 1971; Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, 1982. A lui è stato dedicato un asteroide scoperto nel 2002 da Luca Buzzi. Giovanni Furia (Valle Mosso 11/11/1928 - Biella 13/9/2014), deputato della Repubblica nelle VI, VII, VIII Legislature (1972/1983) – gruppo Partito Comunista Italiano; impegnato in politica a livello locale, regionale, nazionale. Fu per molti anni alla guida del sindacato tessile della Cgil.  Dal 1963 al 1968 fu segretario della Federazione provinciale del Pci di Biella. Giacomo Furia (Arienzo 1/1/1925-Roma 5/6/2015), attore, scrittore, sceneggiatore, doppiatore. Debuttò a teatro con Eduardo De Filippo nel 1945. Spalla comica o semplice attore di secondo piano, lavorò accanto a Totò, Peppino De Filippo, Tina Pica, Aldo Fabrizi, Ave Ninchi, Marcello Mastroianni e tanti altri, diretto da registi come Mario Mattoli, Federico Fellini, Alessandro Blasetti, Vittorio De Sica, Sergio Corbucci, Alberto Lattuada, ecc. Recitò in circa 150 film, pellicole che hanno scritto la storia del genere comico italiano, soprattutto quelle accanto al principe De Curtis: Totò cerca casa, Totò Tarzan, Totò sceicco, Un turno napoletano, Il medico dei pazzi, La Banda degli onesti, Il monaco di Monza. Tra centinaia di ruoli secondari, ebbe il ruolo di protagonista solo in due film: “L’oro di Napoli” (1954, regia di Vittorio De Sica) e “La banda degli onesti” (1956 regia di Camillo Mastrocinque). Ercole Furia (Teramo 1960), pittore, artista sensibile ed appassionato del mondo dell’aeronautica e ai personaggi che hanno attraversato l’era dei voli spaziali di mezzo secolo; i suoi dipinti, tutti ad olio su tela, ritraggono soggetti militari e velivoli dell’aeronautica come elicotteri e modelli ad ala fissa.

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