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Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi: Grillo, Donzelli, Carrara, Miraglia

L'origine dei cognomi: Grillo, Donzelli, Carrara, Miraglia

GRILLO
(come Beppe Grillo, attore comico e politico, leader del Movimento 5 Stelle))
Cognome zoonimico, onomatopeico, derivato dal verso del grillo; origina dal nome personale latino “Grillus”, poi cognominizzato. Un’epigrafe, citata da Mommsen, attesta il patronimico romano “Grillus” e la storia ricorda Grillo, figlio di Senofonte, caduto nella battaglia di Mantinea nel 363 a.C. in onore del quale Aristotele compose uno scritto intitolato, appunto “Grillo”.
Grillo è presente in tutte le regioni italiane con particolare concentrazione in Liguria, Piemonte, Sicilia, Calabria, Campania, Lazio (in provincia di Roma), Lombardia (nel milanese), Emilia-Romagna. In Sicilia è diffuso soprattutto nel messinese (Messina, Tusa, Milazzo, ecc.), nel catanese (Catania, Palagonia, Paternò, Acireale, ecc.), nel palermitano (Palermo, Ventimiglia di Sicilia, Cerda, ecc.), nel trapanese (Alcamo, Trapani, Salemi, Mazara del Vallo, ecc.), ma anche nell’agrigentino (Licata, Agrigento, Racalmuto, ecc.), nell’ennese (Piazza Armerina, Barrafranca, Leonforte, ecc.), nel siracusano, nel nisseno.

Riferimenti storici e personaggi. Il cognome Grillo è documentato a Bari nel 1151, con un Nicolaus Grillo. Il Crollalanza dice l’antica casata consolare Grillo originaria dalla Germania e trapiantata in Genova. La famiglia discende da Pietro Grillo e venne riconosciuta di antica nobiltà nel 1592 dal Pretore della Rota Esecutiva di Genova. Altra nobile famiglia Grillo è oriunda di Gubbio dove godeva di nobiltà fin dal secolo XI. Mango di Casalgerardo dà una famiglia Grillo genovese, passata in Noto e in Palermo; un Giovanni, figlio di Pietro, fu il primo barone di Moriella per investitura del 1542; un Antonino fu maestro notaro della regia Cancelleria e un altro Antonino fu primo barone di Donna Maria per investitura del 16 settembre 1641.
BEPPE GRILLO (Genova 21/7/1948), attore comico e politico, leader del Movimento 5 Stelle. CARLO GRILLO (Casale Monferrato 9/3/1919 – Moncalvo 18/3/1990), scrittore, poeta e matematico. Fu tenente pilota durante la Seconda Guerra Mondiale e combatté contro gli inglesi nei cieli di Malta meritando tre Medaglie d’Argento al valore militare. Conobbe e sviluppò una salda amicizia con lo scrittore Cesare Pavese. UMBERTO GRILLO (Napoli 12/8/1959), storico, scrittore, artista presepiale e critico d’arte, specializzato nella cultura napoletana, in particolare quella del XVIII secolo. È autore di numerosi articoli e pubblicazioni su quotidiani, riviste specializzate e di diffusione nazionale. È presidente del Centro Permanente di Ricerche e Studi sul Presepe Napoletano- Associazione Amici del Presepe di Napoli. GIULIA GRILLO (Catania 30/5/1975), medico legale, politica, deputata al Parlamento nazionale nella XVII e XVIII Legislatura per il Movimento cinque stelle. Dal giugno 2018 a settembre del 1919 è stata ministro della salute nel Governo Conte I. Attualmente è componente della XIV Commissione – Politiche dell’Unione Europea. La sua attività politica era iniziata nel 2006 con l’iscrizione al meetup di Catania; candidata alle elezioni regionali in Sicilia nel 2008, con la lista “Amici di Beppe Grillo con Sonia Alfano Presidente”, non risultò eletta.

Donzelli

(come Giuseppe Donzelli, medico e storico, attivo nello studio dei medicamenti e nelle arti salutari)
Donzelli ha alla base il nome (derivato da un soprannome e nome d’ufficio o di mestiere) “Donzello” che indicava, dal tardo medioevo al Settecento, un giovane di nobile condizione al servizio di sovrani, principi, aristocratici, alti magistrati. Stessa cosa vale per Donzella, proveniente, appunto, dall’ufficio di giovanetta al servizio ecc. L’etimologia di Donzello e Donzella è il provenzale “donzel” e “donzela” tratti dal tardo latino, domn(i)cellus e domn(i)cella, diminutivi di dominus e domina (signore/a, padrone/a). (cfr. E. De Felice). Il cognome Donzelli ha il ceppo più consistente in Lombardia (zone Milano, Bergamo, Cremona, Varese, ecc.) e ceppi meno consistenti nelle Marche (zone Ancona, Pesaro-Urbino, Fermo), in Sicilia, in Toscana, Lazio, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Piemonte, Veneto, Umbria, ecc.). In Sicilia, in particolare, il cognome Donzelli è presente nel ragusano (Comiso, Vittoria, Santa Croce Camerina, Ragusa, Acate, Modica), nel catanese (Catania, San Michele di Ganzeria, Sant’Agata Li Battiati, Gravina, Trecastagni), nel messinese (Patti, Messina, Brolo, Gioiosa Marea, Giardini Naxos), nel palermitano (Palermo, Monreale, Carini), nell’agrigentino (Licata, Ribera, Agrigento), nel siracusano (Avola, Augusta).

Riferimenti storici e personaggi. Un esempio del cognome Donzelli si ha nel 1200 a Pisa: “…Ildibrandinus Rogna quondam Ugolini Donzelli de domo Gualandorum…”. Donzelli fu famiglia assai antica e nobile, signora del feudo di Villanova e dette illustri personaggi specialmente nella carriera ecclesiastica.
GIOVANNI DONZELLI (Firenze 28/11/1975), deputato eletto nel 2018 nelle liste di Fratelli d’Italia. È componente della I^ Commissione – affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni e della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto” di Vicchio (finita al centro di processi per maltrattamenti e abusi sessuali).  Nel suo partito Donzelli è responsabile nazionale di organizzazione. GIUSEPPE DONZELLI (1596/1670), nobile napoletano, fu medico e storico, attivo nello studio dei medicamenti e nelle arti salutari in genere. Fu storico e combattente, prese parte alla rivolta di Masaniello; viene ricordato per il suo impegno in campo scientifico, fu innovatore e sperimentatore. Si dedicò in particolare all’integrazione di medicina e farmacologia con chimica e botanica. Nel 1642, su incarico delle autorità mediche del regno di Napoli, pubblicò l”Antidotario napolitano”, ovvero un ricettario medico riconosciuto dall’autorità legale e, nel 1663, una sorta di anticipazione del “Teatro farmaceutico, dogmatico e spagirico”, una vasta raccolta di ricette, procedimenti chimici e farmaceutici, osservazioni botaniche, farmacologiche e di erboristeria, suddivisa in tre parti. Essa ebbe grande diffusione per tutto il settecento e non solo in Italia. Donzelli appartenne alla cerchia di studiosi meridionali che si contrapposero al “vecchio” aristotelismo e al galenismo: aderì all’Accademia degli Investiganti. VINCENZO DONZELLI (Mondovì), inquisitore domenicano e vescovo, carica che tenne dal 1567 al 1571, fino alla sua nomina a vescovo di Sulmona. Morì nel 1585. Fu fratello o cugino di GIOVANNI BATTISTA DONZELLI (Mondovì) anche lui inquisitore domenicano dal 1571 al 1573, poi inquisitore a Pavia fino alla morte, avvenuta nel 1578.

Carrara

(Come Ida Carrara, attrice)
Carrara può derivare da toponimi diffusi in tutta Italia, quali Carrara, capoluogo dell’omonima provincia di Massa Carrara, o Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano, frazioni del comune di Due Carrare in provincia di Padova. Se ha origine dal toponimo Carrara proviene dall’antico ligure “kar”, che significa “pietra”, quindi “luogo delle pietre”; o, come sostiene San Gerolamo, da “car”(= città sui carri) e “lara” (= luna), quindi, “città della luna sui carri”; ; o, come sostiene lo geografo Emanuele Repetti, dal francese “carrière”, a sua volta proveniente dal latino “carrariae” = cava; per ultima ipotesi, quella del danese Wilhelm Wanscher, che ritiene Carrara derivato dall’egiziano “kar –rha” (tempio del sole). (da Wikipedia).
Il cognome  è presente in tutta la penisola, particolarmente nelle regioni del nord  quali Lombardia (zone Bergamo, Milano, Brescia), Toscana (Lucca, Pistoia, Livorno, Pisa, Firenze), Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna; in Sicilia è diffuso, con piccoli nuclei, in quasi tutto il territorio isolano, soprattutto nel catanese (Paternò, Catania, Gravina di Catania, ecc.), nel palermitano (Palermo, Monreale, Misilmeri, ecc.), nel messinese (Torregrotta, Sant’Agata Militello, Militello Rosmarino, ecc.), nel trapanese.

Riferimenti storici e personaggi. Carrara è antichissimo casato le cui origini si fanno risalire ad Ugozio, giunto in Italia al seguito dell’imperatore Carlo Magno. La discendenza è storicamente provata con un Gumberto morto nel 970. La famiglia prese il nome dal castello di Carrara nella zona di Padova e nel 1149 ottenne una investitura di quel feudo (H.I.). Tracce di questa cognominizzazione si trovano a Bergamo dove sotto l’anno 1603 si trova un testamento di un certo Giovanni Paolo Carrara.
Carrara è famiglia di attori teatrali attiva in Italia fin dal secolo XIX: il capostipite è un Giuseppe Carrara (nato nel 1866), padre di Salvatore e nonno di Tommaso Carrara che nel 1946 sposò Argia Laurini e fondò la compagnia Carrara-Laurini e un teatro mobile. Negli anni settanta fondò la compagnia “Il Teatro del Mattino” con i figli Titino (Ferrara 1/1/1949), Armando e Annalisa Carrara diretto particolarmente ad un pubblico di studenti. IDA CARRARA (Bonorva, SS 16/6/1928 – Catania 5/12/2013), attrice poliedrica di teatro, cinema, televisione. Erede di una famiglia che da sette generazioni fa teatro, ultima di undici figli, nata da Aristide Carrara, agrigentino, e da Cesira Tolu di origine sarda. Giovane attrice recita con la compagnia di Paola Borboni poi entra nella compagnia siciliana di Rosina Anselmi e Michele Abruzzo.  Nel-la stagione 1948/40 fa parte della compagnia di Rosso di San Secondo con Rocco d’Assunta. Nel 1951 sposa Turi Ferro e con lui inizia un sodalizio artistico che si conclude con la morte del marito nel 2001: recita opere di autori come Verga, De Roberto, Fava, Sciascia, Dacia Maraini, Pirandello e ancora Cechov, Molière, Garcia Lorca, ecc.

Miraglia

(come Accursio Miraglia, sindacalista, vittima della mafia)
Il cognome Miraglia (in arabo “amīr arrah”), risale al termine arcaico miraglia o miraglio (specchio) e, forse proveniente dalla voce provenzale “mirahls” (con uguale significato di specchio), deriva da un soprannome dato ai capostipiti, artigiani dediti alla lavorazione del vetro e alla produzione di specchi.  
È un cognome diffuso in 498 comuni, in gran parte meridionali, di Sicilia, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria; si trova anche in Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna. In Sicilia è presente in tutte le province, in particolare nel catanese (Catania, Acireale, Paternò, Aci Sant’Antonio, Adrano, ecc.), nel messinese (San Fratello, Cesarò, Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, ecc.), nel palermitano (Palermo, San Cipirello, Partinico, Termini Imerese, Carini, ecc.), nell’ennese (Valguarnera Caropepe, Regalbuto, Piazza Armerina, Enna, ecc.), nel nisseno (Caltanissetta, San Cataldo, Serradifalco, ecc.), nell’agrigentino (Ravanusa, Sciacca, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Augusta, Lentini, ecc.)

Riferimenti storici e personaggi. Una famiglia Miraglia, con dimora a Napoli, ebbe illustri esponenti fra cui: Nicola Miraglia (1835/1928), dirigente della Direzione Generale dell'Agricoltura e direttore generale del Banco di Napoli dal 1896; ebbe il titolo di conte nel 1896 con “motu proprio” del re Vittorio Emanuele III. Michele Miraglia, ufficiale del Regio Esercito delle Due Sicilie, partecipò alla campagna del 1860/61 contro l'invasione piemontese del Regno. Giuseppe Miraglia (1883/1915) – ufficiale della Regia Aviazione Navale, partecipò al “raid aereo” di Gabriele D'Annunzio su Venezia nel 1915; perse la vita in un incidente aereo il 21 dicembre del 1915. La famiglia risulta iscritta nell'Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano del 1922. ACCURSIO MIRAGLIA (Sciacca 2/1/1896 – ivi 4/1/1947) – sindacalista, presidente della Camera del lavoro di Sciacca, venne ucciso dalla mafia con una raffica di mitra davanti alla porta di casa sua. Da sindacalista era stato artefice di tante battaglie per la giustizia sociale, per i diritti dei più deboli e contro gli interessi e i privilegi dei potenti. Durante la seconda guerra mondiale fu uno dei promotori del Comitato di Liberazione e, poi, dirigente del PCI; a Sciacca aveva costituito e avviato la cooperativa “La madre terra” realizzando una delle prime forme di unione e solidarietà tra i lavoratori. Fu opera di Miraglia la storica “Cavalcata” che vide sfilare pacificamente per le vie della città circa diecimila manifestanti per chiedere l’attivazione della legge, contestata dai latifondisti, che concedeva la terra incolta alle cooperative agricole. Era una personalità di ingegno poliedrico: era stato bancario a Milano, titolare di un’industria ittico-conserviera a Sciacca, poi aveva aperto un negozio con le sorelle, era stato commerciante di ferro e metalli, era anche un artista, suonava il violino, dipingeva, scriveva (anche copioni per il carnevale di Sciacca), era stato amministratore del teatro “Rossi”. 
 

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