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Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi Gioè, Avolio, Pistorio, Terranova

L'origine dei cognomi Gioè, Avolio, Pistorio, Terranova.

Gioè

(come Claudio Gioè, attore)

Gioè deriva dalla cognominizzazione di un antico nome ebraico, Gioele, di cui è ipocoristico (vezzeggiativo, diminutivo). Gioele è composto dai termini Yeho (o Yan, abbreviazione di Yhwh) e El (Dio): è un nome doppiamente teoforico, che contiene il nome ed esprime il concetto di un dio, tanto ai fini della diffusione del nome sacro, quanto per invocarne la protezione sulla persona che lo porta; significa “Jahvé è Dio”. Gioele era un profeta minore dell’antico testamento, figlio di Petuel. Il cognome ha un consistente ceppo nel palermitano (Palermo, Belmonte Mezzagno, Altofonte, Marineo, Altavilla Milicia, Misilmeri, Capaci, Ficarazzi, Caccamo, Isola delle Femmine, San Giuseppe Jato, Monreale, Carini, Santa Cristina Gela, ecc.), e famiglie sparse fra trapanese (Alcamo, Castellammare del Golfo, Trapani), agrigentino (Sciacca, Cammarata), catanese, messinese, nisseno, siracusano. Fuori dell’isola il cognome è, inoltre, censito in Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Emilia-Romagna, Puglia, Calabria.
Riferimenti storici e personaggi. CLAUDIO GIOE’ (Palermo 27/1/1975), attore, conosciuto soprattutto per le fiction TV: ha studiato recitazione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma e ha frequentato alcuni seminari di Luca Ronconi. Fra i suoi film più recenti ricordiamo: “Mamma o papà”, di Riccardo Milani (2017), “Monitor” di Alessio Lauria (2015), “Senza nessuna pietà” (2014), “La mafia uccide solo d’estate” di PIF (2013), “Henry” di Alessandro Piva (2011). In TV lo abbiamo visto, oltre che in “Màkari” di Michele Soavi, miniserie televisiva ancora in programmazione su RAI 1, in “Vite in fuga”, regia di Luca Ribuoli, serie TV del 2020; “Passeggeri notturni”, regia di Riccardo Grandi, serie TV (2020); “Liberi sognatori – Delitto di mafia”, di Michele Alhaique, film TV (2018); “Sotto copertura – La cattura di Zagaria, di Giulio Manfredonia – serie TV (2017); “La mafia uccide solo d’estate” di Luca Ribuoli – serie TV (2016/2018); “Il sistema” di Carmine Elia, miniserie TV (2016); “Sotto copertura – La cattura di Iovine”, di Giulio Manfredonia, serie TV (2015); “Il tredicesimo apostolo – La rivelazione” di Alexis Sweet, serie TV (2014); “Il tredicesimo apostolo – Il prescelto” di Alexis Sweet, serie TV (2012); “Squadra antimafia – Palermo oggi “, serie TV (2009/2010); “Il capo dei capi” di Enzo Monteleone e Alexis Sweet, miniserie TV del 2007. ANDREA GIOE’ (Palermo 16/6/1984), cantautore; ha composto 330 canzoni e ha all’attivo 9 album e 9 ep. Le sue radici musicali provengono da Baglioni, Moses, Litfiba, Umberto Marco Giardini, Simona Molinari, Mark Knopfler, Jonny Halliday, Fabirizio Moro, ed altri. Fra l’altro, ha scritto “L’Angelo bianco” in memoria del santo papa Giovanni Paolo II; nel 2018 molte sue canzoni sono state scelte dal regista palermitano Carlo Comito come colonna sonora del suo film “The Wolker, L’ultima sfida”. Ha totalizzato più di 500 concerti fra Italia, Francia e Spagna; attualmente sta lavorando in studio per “L’Eclettico”, Chronos Collection 1994/2021.

Avolio

(come Corrado Avolio, romanziere e glottologo)

Avolio è parte di un gruppo di cognomi che comprende Avoglio, Avoli, D’Avoglio, D’Avoli, D’Avolio, Davolio: tutti dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme patronimiche in “D’”, dal nome personale medioevale latino “Avolius”. Avolio è cognome molto diffuso in Campania (soprattutto nel napoletano) e in Calabria (nel cosentino), mediamente presente in Lazio, Lombardia, quindi, in Sicilia, Piemonte, Liguria, Puglia, Emilia-Romagna, Toscana, Sardegna, Abruzzo. Nell’isola il cognome è censito nel siracusano (Siracusa, Augusta, Noto, Rosolini, Pachino), nel catanese (Catania, Valverde, Aci Catena, Pedara), nel palermitano (Palermo, Misilmeri), nell’agrigentino (isole Pelagie), nel messinese (Messina), nel ragusano (Ragusa), nel trapanese (Castelvetrano).
Riferimenti storici e personaggi. Tracce di queste cognominizzazioni si trovano a Fermo nel Piceno con il capitano di ventura, il visconte Giovanni Avolio. CORRADO AVOLIO (Siracusa 16/2/1843 – Noto 1/9/1905), romanziere e glottologo; il suo nome è legato agli studi di dialettologia siciliana. Combatté diciassettenne a Milazzo con i garibaldini guadagnandosi una medaglia d’oro e una di bronzo. Fu farmacista e professore di storia naturale a Noto dove trascorse tutta la sua vita. Approfondì gli studi di dialettologia siciliana, del folklore, della storia siciliana; alla dialettologia era giunto attraverso gli studi di poesia popolare che Lionardo Vigo Calanna, Giuseppe Pitré ed altri avevano portato in grande onore. Corrado Avolio fondò su basi scientifiche la dialettologia inserendola nel quadro della linguistica romanza. Fra le sue opere ricordiamo “Canti popolari di Noto” (1875), 656 componimenti popolari scelti fra i moltissimi raccolti nella sua città; “Introduzione allo studio del dialetto siciliano” (1882), “Saggio di toponomastica siciliana” (1899). GIUSEPPE AVOLIO (Afragola 10/12/1924 – Roma 1/11/2006), giornalista, parlamentare nazionale, dirigente degli agricoltori italiani, militante del movimento clandestino antifascista. Chiamato alle armi, a Torino, l’8 settembre 1943 fu catturato dai tedeschi e portato in Germania dove rimase prigioniero fino al maggio del 1945. Ritornato in Italia, pubblicò prima un foglio locale “L’eco afragolese” e, dal 1948 al 1950 diresse l’edizione napoletana dell”Avanti!”. Poi fu segretario della Camera del Lavoro di Salerno e vice presidente dell’Associazione contadini del Mezzogiorno d’Italia e, nel 1955, vice presidente nella neonata Alleanza Contadina. Fu deputato della Repubblica per tre legislature (III-IV-V), prima con il PSI, poi il i PSIUP (Partito Socialista di Unità Proletaria). Dal 1973 al 1978, da responsabile nazionale della politica agricola della Direzione del PSI, si batté per la ristrutturazione delle organizzazioni agricole proponendo la convocazione di una “Costituente per l’unità delle campagne” e ottenendo importanti risultati per il mondo agricolo e i suoi operatori. Fu un fecondo pubblicista e collaborò con i maggiori quotidiani e con riviste di cultura italiane e straniere. Dal 1983 fu socio dell’Accademia nazionale di agricoltura, con sede a Bologna e, dal 1989, socio dell’Accademia dei Georgofili, con sede a Firenze.

Pistorio

(come Pasquale Pistorio, ingegnere elettronico, dirigente d’azienda, già presidente di STMicroelectronic) 

Pistorio è un nome di mestiere, deriva probabilmente dal termine latino “pistor”, cioè colui che pesta il grano, riferito all’attività del capostipite: equivale al termine “mugnaio”. È un cognome diffuso soprattutto nel catanese (28 comuni in provincia, fra cui Catania, Gravina di Catania, Raddusa, Giarre, Mascalucia, Biancavilla, Acireale, Aci Castello, Maletto, Nicolosi, Riposto, San Giovanni La Punta, Adrano, Sant’Agata Li Battiati, Mascali, ecc.), ed anche nell’ennese (Agira, Enna), nel messinese (Messina, Terme Vigliatore, Milazzo), nel palermitano (Palermo, Trabia, Termini Imerese), nel siracusano (Siracusa, Augusta). Famiglie Pistorio sono sparse, qua e là,  in alcune altre regioni quali Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio, Puglia, ecc.
Riferimenti storici e personaggi – tracce di questo cognome si trovano nel Codice diplomatico della Lombardia medioevale (Vimercate 1156), nel quale è inserito un certo Algisi Pistoris; e a Lucca (1213) con un certo Lanfrancus Lazari de Pistorio. Pistorio è un'antica e nobile famiglia originaria di Bologna; un Jacopo di Jacopo Pistorini fu medico di Filippo V, Ferdinando VI e Carlo III di Spagna. Una nobile famiglia Pistorio ebbe sede a Messina ed illustri componenti fra i quali ricordiamo un Francesco Pistorio, che fu senatore di Messina negli anni 1679/80 e 1681/82, e un Alberto Pistorio – Carrascon, che fu governatore della Prototipa Arciconfraternita dei Verdi e senatore e sindaco di Messina dal 1839 al 1843 (cfr. Nobiliario di Sicilia). GIOVANNI PISTORIO (Catania 7/8/1960), politico, senatore della Repubblica nella XV (2006/2008) e nella XVI legislatura (2008/2013): viene nominato segretario del Senato (dal 2007 al 2008) e presidente del gruppo misto del Senato (dal 2008 al 2013). Impegnato nella DC fino al 1994, successivamente aderisce al CCD (Centro Cristiano Democratico), al MpA (Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo), all’UDC (Unione di Centro), al CpE (Centristi per l’Europa), all’UDC (Unione di Centro). Parlamentare regionale nel 2001 (in quota CCD), diventa assessore regionale alla Sanità nel 2004 (UDC); nel 2015 è assessore regionale alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica (Giunta Crocetta) e, nel 2015, assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità; per le elezioni regionali del 2017 appoggia, con il suo partito, la candidatura di Nello Musumeci. PASQUALE PISTORIO (Agira 6/1/1936) – ingegnere elettronico, dirigente d'azienda; è stato presidente di STMicroelectronics, membro del direttivo di Confindustria e presidente di Telecom Italia, vicepresidente di Confindustria con delega all'innovazione e alla ricerca. Nel corso della sua vita ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui lauree honoris causa dalle Università di Genova, Malta, Pavia, Catania, Palermo, Milano Bicocca, del Sannio.

Terranova

(come Cesare Terranova, magistrato e parlamentare nazionale)

Il cognome Terranova deriva dai vari toponimi presenti in diverse regioni italiane: Terranova di Salerno, Terranova Da Sibari (CS), Terranova Sappo Minulio (RC), Terranova di Sicilia (antico nome di Gela, CL), Terranova Pausania (antico nome di Olbia in Sardegna). Il termine indica anche un nuovo insediamento o un terreno di recente coltivato. È un cognome diffuso in tutte le regioni italiane: in circa 600 comuni, prevalentemente siciliani. Con ceppi abbastanza consistenti è presente anche in Calabria, Lombardia, Lazio, Piemonte, Liguria, Campania, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Basilicata, Puglia, ecc. In Sicilia è frequente in tutte le province, particolarmente nel palermitano (Palermo, Montelepre, Villabate, Bagheria, Carini, Altofonte, Terrasini, Marineo, Monreale, Misilmeri, ecc.), nel messinese (Messina, Sant’Angelo Brolo, Milazzo, Falcone, Montalbano Elicona, Barcellona Pozzo di Gotto, Gioiosa Marea, Casalvecchio Siculo, Spadafora ecc.), nel catanese (Catania, Palagonia, Paternò, Belpasso, Grammichele, Biancavilla, Ramacca, Misterbianco, Sant’Agata Li Battiati, Castel di Iudica, ecc.), nel trapanese (Salemi, Marsala, Trapani, Erice, Paceco, Gibellina, San Vito Lo Capo, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Solarino, Augusta, Francofonte, ecc.)
Riferimenti storici e personaggi - Visse nei tempi antichi, con chiara nobiltà feudale, la famiglia Terranova nella città di Naro, dove Biamonte dei Terranova fu barone del feudo di Gabisi nella valle di Mazara. (Cfr. Heraldry Institute). CESARE TERRANOVA (Palermo 15/8/1921 – 25/9/1979) – Magistrato e parlamentare nazionale. Come magistrato fu procuratore d'accusa al processo contro la mafia corleonese tenuto nel 1969 a Bari. Fu Procuratore della Repubblica di Marsala fino al 1973 dove si occupò del “mostro” Michele Vinci. Nel 1974 processò e condannò all'ergastolo Luciano Liggio la “Primula rossa” di Corleone. Dal 1976 al 1979 fu deputato alla Camera e componente della Commissione parlamentare antimafia. Ritornato in servizio in magistratura fu nominato capo dell'Ufficio Istruzione di Palermo. Il 25/9/1979 fu vittima di un attentato di mafia a Palermo; con lui morì il maresciallo di pubblica sicurezza Lenin Mancuso, l'unico uomo della sua scorta. 

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