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Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi Frasca, Ferlito, Caputo e Novello

L'origine dei cognomi Frasca, Ferlito, Caputo e Novello di Francesco Miranda

FRASCA (come Massimo Frasca, archeologo, docente di Archeologia Classica)

Il cognome Frasca dovrebbe derivare dal nome medioevale “Frasca”, ma è più probabile che derivi da nomi medioevali generati dalla contrazione di Francesca/Francesco. Non si può escludere anche una derivazione del cognome da antiche località come la “Frasca di Civitavecchia”, località a circa nove kilometri dal porto di Civitavecchia. A tal proposito si dice che l’origine del nome “Frasca” sia riconducibile all’attività della pesca; nel passato, infatti, i pescatori erano soliti posizionare ed incendiare dei rami in mezzo al mare per indicare, soprattutto in caso di scarsa visibilità, la giusta via per raggiungere facilmente gli approdi. Frasca è presente in tutta Italia ma ha una maggiore concentrazione nel Lazio, in Campania, in Puglia (nel Barese e nel Foggiano) e in Sicilia. Nell’Isola è maggiormente diffuso nel Ragusano (Modica, Vittoria, Ragusa, Pozzallo, Acate, Comiso, Giarratana, Scicli, ecc.), nel Siracusano (Siracusa, Rosolini, Noto, Pachino, Avola, Canicattini Bagni, Melilli, ecc.), nel Catanese (Catania, Mazzarrone, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, ecc.), nel Nisseno (Gela, Riesi, Mazzarino, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi. La famiglia Frasca dovrebbe essere originaria del Veneto: numerose famiglie Frasca appartennero alla nobiltà veneta; molte erano di Verona anche se non tutte di esse erano iscritte al già Nobile Consiglio della Città. MASSIMO FRASCA (Catania 2/3/1949), archeologo, docente di Archeologia classica presso l’Università degli Studi di Catania; ha insegnato presso le Università di Cosenza e di Agrigento e ha diretto la Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’Università di Catania (dal giugno 2005 all’ottobre 2010); dal novembre 2010 dirige la Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’Ateneo catanese. Ha diretto numerosi scavi in Sicilia e nell’Italia meridionale ed è stato componente
delle missioni archeologiche di Prinias (Creta), Lasos (Turchia) e Kyme Eolica (Turchia). È autore di numerose pubblicazioni monografiche e su riviste scientifiche. Tra i principali temi di ricerca è lo studio della topografia e delle produzioni artigianali delle città greche e delle loro relazioni con le popolazioni.

GABRIELE FRASCA (Napoli 12/10/1957), poeta, scrittore e traduttore. Insegna Letterature comparate e Media comparati all’Università di Salerno. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo “Cascando. Tre studi su Samuel Beckett”,1988; “La scimmia di Dio”,1996; la raccolta di testi teatrali “Tele”, 1998. Ha pubblicato, inoltre, “Lime, Rive e Rimi”, nella collezione di poesie Einaudi, “Le poesie e Vatt di Samuel Beckett “. Il suo ultimo romanzo, “Dai cancelli d’acciaio”, è del 201; tra i suoi saggi: “La lettera che muore: la letteratura nel reticolo mediale”,2005, e “Un quarto di erotia. Gadda con Freud e Schrödiger”, 2011. L’ultima sua produzione comprende “Lame”, 2016, “L’introduzione a Lev Trotsky. Storia della Rivoluzione Russa”, 2018. Tra il 1991 e il 1993 ha collaborato con Radio Rai ed è stato regista, autore e conduttore di Diretta Audiobox su RaiUno. Dal 2012 al 2016 è stato presidente del Premio Napoli, riconoscimento per la cultura e la lingua italiana, realizzato dal 1954 dalla Fondazione Napoli.

LUDOVICA FRASCA (Napoli 15/11/1992), ex velina mora del programma di canale 5 “Striscia la notizia”, dal 2013 al 2017, in coppia con la bionda Irene Conti. Figlia d’arte (la madre, Feliciana Iaccio, è stata conduttrice televisiva attiva fra gli anni ottanta e gli anni novanta), Ludovica ha al suo attivo la partecipazione, nel 2012, al concorso di Miss Italia; ha svolto, inoltre, il ruolo di co-conduttrice di “Paperissima Sprint”. Oggi è una nota influencer molto attiva sui social e il generale su web.

FERLITO (come Carlotta Ferlito, ginnasta e personaggio televisivo)

Il cognome Ferlito e la sua variante Ferlita dovrebbero derivare dall’etnico grecanico di Ferla, comune del siracusano, e indicare il luogo di origine del capostipite (cfr. E. Rossoni, “L’origine dei cognomi italiani”). Ferla, che alcuni credono derivi dalla pianta “ferula”, in verità, secondo recenti studi e ricerche, deriva dal cognome di una famiglia di origini normanne, La Ferla. Ferlito è un cognome siciliano diffuso soprattutto nel Catanese (Catania in particolare, Acireale, Misterbianco, San Giovanni La Punta, Tremestieri Etneo, Aci Catena, Giarre, Zafferana, Aci Castello, Santa Venerina, Viagrande, Trecastagni, ecc.), ed anche nel Messinese (Caronia, Messina, Villafranca Tirrena, Giardini Naxos, Alcara Li Fusi, Barcellona Pozzo di Gotto, Sant’Agata Militello, Santa Teresa di Riva, ecc.), nel Siracusano (Floridia, Lentini, Melilli, ecc.), nel trapanese (Trapani, Castelvetrano, Erice, Vita, Marsala, Calatafimi, ecc.), nel Palermitano (Palermo, Carini, Belmonte Mezzagno, ecc.), nell’Ennese (Nicosia, Leonforte, ecc.), nel Ragusano (Ragusa, Comiso, ecc.). Famiglie Ferlito sono attestate, inoltre, in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Veneto, Lazio, Toscana, Campania, Calabria e in altre regioni italiane.

Riferimenti storici e personaggi.CARLOTTA FERLITO (Catania 15/2/1995), ginnasta e personaggio televisivo, nata in una famiglia di sportivi: il padre, Massimo Ferlito, è stato membro della nazionale giovanile di pallanuoto; il nonno paterno, calciatore, aveva militato nella serie A del Catania; il nonno materno era stato un pilota Ferrari nella Targa Florio. Carlotta dal 2012 è caporale dell’Esercito Italiano, componente della Squadra Femminile del Centro Sportivo dell’Esercito. La sua carriera ha toccato vette altissime, la sua storia sportiva è fatta di grandi successi sia dentro che fuori palestra. Le sue affermazioni sono numerose: ha partecipato alle Olimpiadi di Londra nel 2012, agli Europei e ai Mondiali del 2013, alle Olimpiadi di Rio del 2016, e a tante altre competizioni, collezionando medaglie e riconoscimenti vari: alle Universiadi di Napoli del 2019 ha conquistato l’Oro nel corpo libero e il Bronzo nella gara a squadre. È attiva anche a livello mediatico, come testimonial pubblicitario e di associazioni; ha partecipato ad un docu-reality sugli allenamenti delle ginnaste italiane, ha scritto pure un libro e ha presentato trasmissioni televisive per bambini.

GIUSEPPE FERLITO (Burgio, AG 24/10/1954), regista, sceneggiatore e montatore. Ha iniziato la sua attività nel 1983 realizzando numerosi lungometraggi che hanno ricevuto riconoscimenti nei più importanti festival di cinema indipendente. Da più di 25 anni insegna regia e recitazione presso la Scuola di Cinema Immagina di Firenze da lui fondata nel 1994. Nelle sue numerose produzioni come regista ed autore ha sempre coinvolto nel cast tecnico ed artistico gli alunni della scuola. Tra le sue opere più importanti figurano: “Femmina”, del 1998, film drammatico tratto da un soggetto di Giuseppe Patroni Griffi, che ha avuto passaggi televisivi su diverse emittenti; “Né terra né cielo” del 2001, che ha ottenuto il Premio del pubblico alla VI edizione del Festival du Film Italien di Aiaccio; “Infernet” del 2016, Premio Apoximeno, come miglior film dell’anno, e Premio Grifo d’Oro alla II edizione del Love Film Festival di Perugia; “Re minore” del 2019, girato interamente in Sicilia, in cui sono stati coinvolti gli allievi della scuola, Premio Gran Trofeo Golfo di Salerno “Ignazio Rossi”; Premio della Giuria Popolare Internazionale al Festival Internazionale del Cinema di Salerno,2020.

CAPUTO (come Sergio Caputo, cantautore e musicista)

Caputo è un derivato del termine “capo”, proviene da soprannome legato al termine latino “caput-capitis”, ossia “testa”, ed indica una “persona dalla testa grossa” (in rapporto, quindi, a caratteristiche fisiche, esteriori), o “persona particolarmente cocciuta” (in rapporto a caratteristiche intellettuali o di carattere). Il cognome è molto diffuso in tutto il Sud Italia (Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia), ed è attestato anche in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, Veneto e in altre regioni italiane. In Sicilia è abbastanza noto nel Messinese (Cesarò, Messina, Castell’Umberto, Capri Leone, Capo d’Orlando, Piraino, Sant’Angelo di Brolo, San Salvatore Fitalia, Torrenova, ecc.), nel Catanese (Giarre, Bronte, Gravina di Catania, San Pietro Clarenza, Mascalucia, Belpasso, Fiumefreddo di Sicilia, Zafferana Etnea, ecc.), nel Palermitano (Palermo, Monreale, Bagheria, Montelepre, Cefalù, Santa Flavia, Villabate, Altofonte, Carini, ecc.); è presente nell’Ennese (Troina, Piazza Armerina, Cerami, ecc.), nel Siracusano (Augusta, Melilli, Carlentini, ecc.), nel Trapanese (Calatafimi, Alcamo, Pantelleria, ecc.). La variante Caputa in Sicilia è attestata nell’Ennese (Catenanuova, Centuripe, Nissoria, Barrafranca, Enna) e nel Catanese (Catania, Giarre) Riferimenti storici e personaggi. Una famiglia Caputo, di cui si ha memoria sin dal secolo XIII, ebbe dimora a Napoli. Messa al bando nel XVI secolo per rivalità con altre famiglie dei seggi nobili, dovette riparare in altri luoghi: un ramo si stabilì in Cosenza dove venne decorato nel 1724 del titolo di duca. Un altro ramo ebbe dimora in Tropea nel 1400; quest’ultimo risulta iscritto nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano del 1922

ALDO CAPUTO (Trani 10/8/1960), tenore; ha calcato i più importanti teatri di tutto il mondo, fra cui, in Italia, il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Massimo di Palermo, e altri. É stato diretto da maestri di alto calibro e si è cimentato in opere liriche (Verdi, Puccini, Rossini, ecc.) e in musica sacra. SERGIO CAPUTO (Roma 31/8/1954), cantautore e musicista. Esordì nel 1983 con “Un sabato italiano”, tre passaggi al Festival di San Remo, 1987, 1989, 1998 poi il trasferimento in California dove suona e incide album di “smooth jazz” e da dove ritorna per brevi tournée in Italia. Nel 2008 pubblica il romanzo “Disperatamente (e in ritardo cane)”; nel 2013 esce “Un sabato italiano 30” che è accompagnato da un tour teatrale e da un’autobiografia “Un sabato italiano memories”; poi tanti successi. Nel 2020 tre singoli: “Ecris moi ecris”, “Ma che lurida estate”, “C’est moi l’amour, oh oui”.

LIVIO CAPUTO (Vienna 24/8/1933), giornalista, scrittore, politico. Dopo le dimissioni di Alessandro Sallusti, è stato nominato direttore ad interim de “Il Giornale” (Il 21 giugno prossimo direttore sarà AugustoMinzolini). È stato senatore della Repubblica  Italiana nella XII Legislatura (1994/1996), in quota Forza Italia, e sottosegretario del ministero degli Affari Esteri.

NICOLA CAPUTO (Teverola, Caserta 4/3/1966), deputato del Parlamento Europeo nella VIII Legislatura (2014/2019) per la coalizione PSE (Socialisti e Democratici). Attualmente aderisce a Italia Viva di Renzi ed è assessore alle Politiche agricole della II Giunta regionale campana del presidente De Luca.

SALVINO CAPUTO (Monreale 16/8/1957), avvocato penalista, deputato regionale nella XVI Legislatura (2012/2017), eletto nella lista del Pdl.

NOVELLO (come Giuseppe Novello, contadino, sindacalista, impegnato nelle lotte contadine del dopoguerra)
Novello e le sue varianti (Novelli, Novel, Novella, Noviello) nascono dalla cognominizzazione di un nome e soprannome medioevale “Novello”, di origine latina, “Novellus”, diminutivo di novus = nuovo, nato da poco; serviva a distinguere, come secondo nome, un membro della stessa famiglia più giovane di un altro che aveva lo stesso nome; Il nome Novello poteva essere dato anche al figlio ultimo nato, o nato dopo la perdita di un figlio precedente (cfr. E. De Felice); aveva la funzione equivalente al moderno “junior”. Il cognome Novello è diffuso soprattutto nel Veneto, in Piemonte, in Sicilia, e quindi in Lombardia, Calabria,
Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lazio, Toscana, Campania, Abruzzo, Emilia-Romagna, ecc. In Sicilia è più frequente nel Palermitano (Palermo, Casteldaccia, Trabia, Bagheria, Misilmeri, Villabate, Balestrate, Cefalù, ecc.), nel Siracusano (Pachino, Siracusa, Francofonte, Floridia, Noto, Portopalo di Capo Passero, Canicattini Bagni, ecc.), nel Catanese (Grammichele, Mirabella Imbaccari, Caltagirone, Scordia, Catania, Biancavilla, Aci Catena, ecc.), nel Nisseno (Niscemi, San Cataldo, Mussomeli, ecc.), nel Messinese (San Filippo del Mela, Patti, Gioiosa Marea, ecc.) e, in misura minore, nelle altre province siciliane.

Riferimenti storici e personaggi. Tracce di questo cognome si trovano già nel secolo XII: una famiglia Novello, originaria di Siena (di cui si accenna nella Divina Commedia) passò a Treviso verso il 1150; un ramo fu trapiantato in Castelfranco Veneto nel 1360; le vecchie storie trevisane ricordano il valoroso capitano GIROLAMO NOVELLO da Verona che nel 1477 con numerosi fanti e tremila cavalieri, sotto gli ordini della Repubblica di Venezia, contendeva, al di qua del fiume Isonzo, il passo alle soldatesche turche che avevano già invaso il Friuli. I veneziani rimasero sopraffatti dall’irruenza nemica e Girolamo, accerchiato dagli
avversari, piuttosto di cedere, morì combattendo da vero eroe. Novello aveva due grossi ceppi al Nord, Veneto e Friuli e Lombardia – Piemonte, e alcuni ceppi al Sud, nel Cosentino e nel catanzarese e nel sud della Sicilia. La globalizzazione poi ha fatto sì che i cognomi si diffondessero tanto lontano dal paese in cui erano nati: Novello, ad esempio è un cognome rappresentato quasi ovunque nel mondo. I Paesi con più Novello sono nell’ordine: Brasile, USA, Argentina, Italia, Francia, Canada, Australia, Sudafrica, Belgio, Svizzera, Germania e, via via, fino ad arrivare anche nel Kenia e nello Sri Lanka, che ne hanno poche unità.

CLARA ANASTASIA NOVELLO (Londra 10/6/1818 – Roma 12/3/1908), soprano inglese che cantò in tutta Europa e visse in Italia, con il marito, conte Gigliucci, fra Roma e Fermo. Ebbe tanto successo e si ritirò dalle scene nel 1861.

GIUSEPPE NOVELLO (Mirabella Imbaccari, 18/12/1917 – Montescaglioso 17/12/1949) bracciante agricolo, sindacalista impegnato nelle lotte contadine per l’occupazione delle terre incolte di Montescaglioso, comune in provincia di Matera, in Basilicata. Durante una rivolta contadina, Giuseppe fu ucciso dalla polizia mandata dal governo democristiano del tempo per fermare i contadini in rivolta e difendere gli interessi dei ricchi proprietari terrieri locali.

GIUSEPPE NOVELLO (Codogno 7/7/1897 – 2/2/1988), pittore e illustratore, garbato e salace fustigatore della piccola borghesia dell’Italietta fra le due guerre e dell’immediato dopoguerra. Con le sue vignette ha messo alla berlina il ceto medio di quel periodo narrandone le innocenti meschinità mondane, vizi, debolezze, carrierismo, miserie, ansie di facciata, convenzioni, ossessioni d rispettabilità.

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