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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi Chiofalo, Pucci, Ciulla e Bordonaro

L'origine dei cognomi Chiofalo, Pucci, Ciulla e Bordonaro.

Chiofalo

(come Francesco Chiofalo, personal trainer, influencer)

Chiofalo è un cognome di origine greca connesso a caratteristiche fisiche personali; deriva dal termine greco cefalé (κεφάλι), con il significato di “testa”, collegato probabilmente a soprannome attribuito al capostipite. Potrebbe derivare, attraverso modificazioni dialettali, dal toponimo Cefalù (comune dell’area metropolitana di Palermo) il cui nome risale al greco Kefaloidion (testa, capo), probabilmente riferito al suo promontorio. Cognome siciliano, del messinese; è diffuso in circa 120 comuni quasi tutti siciliani; alcuni ceppi poco numerosi si trovano in varie regioni italiane fra cui Lazio, Lombardia, Calabria. In Sicilia è presente in tutte le province con prevalenza nel messinese (Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, Falcone, Terme Vigliatore, Oliveri, Castroreale, Furnari, Lipari, San Filippo del Mela, Milazzo, Basicò, Tripi, Pace del Mela, Rometta, ecc.), nel trapanese (Castelvetrano, Partanna, Paceco, Campobello di Mazara, Erice, Marsala, ecc.), nel palermitano (Palermo, Monreale, Montelepre), nel catanese (Catania, Bronte), nell’agrigentino (Menfi, Ribera, Sciacca).

Riferimenti storici e personaggi. L'illustre Casata Chiofalo, cognominata Ciofalo, trova origine in terra siciliana. Cassandra Chiofalo, vedova di Antonino De Francesco da Noto, possedette nel 1623 parte del feudo nobiliare di Pantano, situato nel territorio di Lentini in provincia di Siracusa. FRANCESCO CHIOFALO (Roma 1/5/1989), personal trainer, influencer; noto per aver partecipato, insieme alla sua compagna Selvaggia Roma, alla V edizione – 2017 di Temptation Island, programma televisivo condotto da Filippo Bisciglia su Canale 5. Francesco Chiofalo, che è proprietario di una guest house a Roma, è anche modello e sponsorizza prodotti di vari brand, soprattutto se legati allo sport; ha partecipato ad alcune puntate di “Uomini e donne” e nell’edizione 2022 (conclusasi nel mese di maggio scorso), a "La pupa e il secchione", il celebre docu-reality di casa Mediaset, condotto da Barbara D’Urso. LORENZO CHIOFALO (Furnari 30/9/1915), scrittore e storico: il comune di Furnari gli ha intitolato la Biblioteca comunale di Palazzo Marziano. Tra le sue opere si ricordano: "I tre verbali sulla tassa del macinato nel comune di Furnari"; “L’opera del sacerdote furnarese don Giuseppe Occhiuto a favore del Risorgimento italiano”, appassionata ricerca sulla vita del sacerdote furnarese; "Le cronache furnaresi", raccolta di scritti che narrano le vicende del paese durante i periodi bellici, dall’Unità d’Italia alla due guerre mondiali. I primi due volumi delle cronache furnaresi sono stati adottati come testi di studio della locale scuola media. MARIA LUISA CHIOFALO (Reggio Calabria 1968), fisica, laureata in Fisica della Materia all’Università di Pisa si è perfezionata presso la Scuola Normale. E' docente della facoltà di Farmacia, svolge attività di ricerca nella fisica dei solidi e dei liquidi quantistici con metodi sia teorici che computazionali; è autrice di più di 60 pubblicazioni su riviste internazionali. Svolge attività di divulgazione scientifica ed è impegnata nell’associazionismo; è autrice e conduttrice con Sara Maggi del format radiofonico “Piacere, Scienza”. Impegnata in politica, è stata dirigente della Margherita e si è spesa per la formazione del PD; è stata componente dell’Assemblea Nazionale del PD e presidente del Consiglio Cittadino per le Pari opportunità del comune di Pisa.

Pucci

(come Elda Pucci, pediatra, già sindaco di Palermo)

Il cognome Pucci ha alla base il nome medievale Puccio, ipocoristico aferetico di Filippuccio o Jacopuccio. Per i Pucci presenti nel meridione, in particolare Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, esiste anche un’altra ipotesi: la derivazione di Pucci, attraverso un adattamento fonetico, da un cognome arbëreshë, “Puqi”, dalla radice “Puq” o “Puci”, ancora oggi presenti in Albania come cognomi. I Pucci sono presenti in particolare in Toscana (zone Firenze, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia), nel Lazio (Roma, Latina), nelle Marche, in Calabria; poi anche in Lombardia, Umbria, Campania, Liguria, ecc.; in Sicilia il cognome è attestato soprattutto nel palermitano (Palermo, Altofonte, Castellana Sicula, Campofelice Roccella, Geraci Siculo, Carini, Partinico, ecc.), nel catanese (Catania, Mazzarrone, Mascalucia, Grammichele, ecc.), nel nisseno (Riesi, Serradifalco, Mazzarino, Resuttano), nel trapanese (Trapani, Erice, Marsala, San Vito Lo Capo), nell’agrigentino (Ribera, Sambuca di Sicilia). Varianti di Pucci sono Puccetti, Pucciarelli, Pucciatti, Puccinelli, Puccini, Puccianti.  

Riferimenti storici e personaggi. Esempi storici del cognome Pucci si trovano in Toscana con PUCCIO PUCCI (Firenze 1389/1449), Gonfaloniere di Giustizia a Firenze nel 1447, con ANTONIO PUCCI (Firenze 1350/1416), membro a Firenze della Magistratura dei Dodici Buonuomini, e altri. A Firenze, in particolare, è ricordato un “Jacobus qui Pucius vocatur, del 1260 e, nel 1400 circa un “Puccio di Filippo Bachini, barbiere”. ELDA PUCCI (Trapani 21/2/1928 – Palermo 14/10/2005), pediatra, politica, fu sindaco del comune di Palermo per un anno, dall’aprile 1983 all’aprile 1984: prima sindaco donna di una grande città italiana, dopo essere stata più volte consigliere comunale della DC a Palermo. Durante il suo mandato per la prima volta il comune di Palermo si costituì parte civile in un processo di mafia. Durante la campagna elettorale del 1985 per l’elezione del Consiglio comunale subì un attentato: la mafia fece saltare in aria la sua villa di Piana degli Albanesi. Nel 1992 Elda Pucci si ricandidò per un secondo mandato nella prima elezione diretta del sindaco, ma venne sconfitta da Leoluca Orlando; fu deputata al Parlamento Europeo. Fu soprannominata la “Lady di ferro” per la determinazione con cui lottò contro la mafia. Pediatra, per più di 40 anni curò i bambini di Palermo, soprattutto quelli nati in famiglie economicamente disagiate. EMILIO PUCCI di Barsento (Napoli 20/11/1914 – Firenze 29/11/1992), stilista, politico italiano. Impegnato nell’attività della moda, aprì la sua prima “boutique” a Capri nel 1950: fu campione della moda italiana in tutto il mondo. La sua attività si allargò in seguito alla moda maschile, ai profumi, alla produzione di ceramica per la casa. Dopo la sua scomparsa, nel 1992, la figlia Laudomia ha ereditato la direzione del marchio “Emilio Pucci” che oggi conta circa 50 boutique presenti in località esclusive del mondo, in particolare Italia, Stati Uniti, Giappone. Dal 1938 al 1943 Emilio Pucci fu al servizio della Regia Aeronautica, Asso dell’aviazione nella specialità Aerosiluranti; durante la seconda guerra mondiale fu decorato con tre Medaglie d’argento al valor militare, sette di bronzo e tre Croci di guerra al valor militare. Entrato in politica, dal 1963 al 1972 fu deputato al Parlamento Italiano per il Partito Liberale Italiano (IV e V Legislatura). ERNESTO PUCCI (Chiaravalle Centrale 1917 – Catanzaro 10/6/2011), avvocato, politico, deputato della DC per sei Legislature (dal 1958 al 1983), senatore nella IX Legislatura. Fu sottosegretario di Stato all’Interno in quattro governi e al Tesoro nel governo Rumor. NICOLA PUCCI (Palermo 28/5/1966), pittore. Si dedica alla pittura e frequenta lo studio del maestro Bruno Caruso, che lo incoraggia per la sua prima mostra a Palermo, nel 1994. Poi i lavori di Pucci vengono esposti, oltre che in Italia, in Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti; le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero, tra cui il Museo Carlo Bilotti, il Museo MACS di Catania, la Collezione Benetton, ecc.

Ciulla

(come Girolamo Ciulla, scultore autodidatta)

Ciulla potrebbe essere generato dalla cognominizzazione di un vezzeggiativo del nome personale “Lucia” (V. Blunda); altrove (in Toscana e Calabria) lo si fa derivare dalla cognominizzazione di un soprannome legato al sostantivo maschile “ciullo” con il significato di “fanciullo”, inesperto, ignorante, “ingenuo” (Vito Blunda). Il cognome è originario della Sicilia orientale ma è noto e diffuso in tutta l’isola; è più frequente nel palermitano (Palermo, Bisacquino, San Giuseppe Jato, Piana degli Albanesi, Altofonte, Monreale, Montelepre, Bagheria, Termini Imerese, Villabate, ecc.), nell’agrigentino (Agrigento, Montallegro, Sciacca, Siculiana, Porto Empedocle, Santa Elisabetta, Sambuca di Sicilia, Favara, Ravanusa, ecc.), nel trapanese (Castelvetrano, Partanna, Paceco, Trapani, Santa Ninfa, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Salemi, ecc.) nel messinese (Nizza di Sicilia, Messina, Alì Terme, Fiumedinisi, Alì, ecc.), nel catanese (Catania, Misterbianco, Caltagirone, Tremestieri Etneo, ecc. Al di là dello Stretto, famiglie Ciulla sono attestate in Lombardia, Piemonte, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi. GIROLAMO CIULLA (Caltanissetta 8/3/1952), scultore autodidatta; ha iniziato a scolpire la pietra lavica in Sicilia. Dal 1986 vive e lavora presso la Bottega Versiliese di Pietrasanta, prediligendo per le sue opere il travertino. In quel periodo inizia la collaborazione con Tiziano Forni, fondatore dell’omonima galleria di Bologna ed espone la sua copiosa produzione in diverse città italiane ed europee. Rilevanti sono i suoi interventi in diversi contesti monumentali di tante città siciliane e nazionali. Nel 2012 viene insignito del Premio Internazionale di Scultura “Pietrasanta e la Versilia nel mondo”. Nel 2018, nell’ambito della 31^ Edizione delle “Grandi Mostre nei Sassi”, espone nelle chiese rupestri di San Nicola dei Greci e Madonna delle Virtù di Matera. GIUSEPPE CIULLA (Mazara del Vallo 15/10/1971), giornalista free lance, autore televisivo, regista, scrittore. Lavora a La7 e in precedenza in Rai. Nel 2006 ha vinto il Premio Cronista dell’Anno “Guido Vergani” con un’inchiesta sulle donne islamiche e, nel 2007, il  Premio Lingotto d’Oro di Sesto San Giovanni. Ha collaborato con l’Espresso, Rainews24, il Fatto, il Messaggero, il Giorno, Leggo, Famiglia Cristiana, Avvenimenti, l’agenzia stampa Italpress. Scrive inchieste e racconti di viaggio. Con la collega Cristina Scanu ha realizzato nel 2014 le prime interviste da parte di giornalisti italiani ai miliziani ISIS. SALVATORE CIULLA (Palermo 22/8/1956), regista teatrale a direttore artistico. Ha curato la regia di diversi spettacoli di prosa e lirica. Nel 1966 ha fondato il teatro Sant’Andrea di Pisa. Dal 2002 al 2012 è stato direttore artistico della Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato; dal 2000 è direttore artistico di Certosa Festival del comune di Calci (Pisa). PAOLO CIULLA (Caltagirone 19/3/1867 – Ivi 1/4/1931), fotografo, incisore, artista e falsario. Eccentrico e ribelle, costretto all’esilio probabilmente per le sue idee anarchico-socialiste e, secondo alcuni, per le sue tendenze omosessuali, andò vagando in tutta la penisola, andò a Roma e a Parigi: a Montmartre conobbe, fra gli altri, Picasso, Rousseau, Modigliani. Poi andò in Argentina e, a Buenos Aires, tentò di falsificare i pesos; scoperto fu rinchiuso in manicomio dove rimase fino al 1916. Ritornato in Sicilia, a Catania, falsificò le banconote da 500 lire: un falso perfetto, ne produsse circa 20 mila unità. Erano così perfette che neanche i funzionari della Banca d’Italia ne riconobbero la qualità. Ne mandò tante a casa delle famiglie più povere, senza mittente. Fu scoperto per caso, le forze dell’ordine, sulle tracce di una banda di falsari, capitarono nella sua casa-laboratorio e trovarono il malloppo. Fu arrestato e condannato a cinque anni di carcere. Morì nel 1931 nell’Albergo dei Poveri Invalidi.

Bordonaro

(come Eleonora Bordonaro cantante di musica popolare e jazz)

Bordonaro deriva dal vocabolo siciliano “bburdunaru”, proveniente dal latino “burdonarius” ovvero “colui che conduce le bestie da soma, il mulattiere, nello specifico “colui che dietro compenso, conduce, mantiene e custodisce i bardotti”, cioè gli ibridi concepiti dall’unione di un’asina e un cavallo. Deriverebbe, inoltre dai termini siciliani “bbarduni” o “varduni”, grossa e rozza sella di legno, il basto, che si poneva e si pone sul dorso delle bestie da soma per collocarvi o appendervi il carico. Bordonaro è un cognome siciliano diffuso oltre che nel palermitano (Palermo, Bagheria, Bolognetta, Isola delle Femmine, Cascari, Casteldaccia, Ficarazzi, Marineo, ecc.), nella fascia orientale dell’Isola, nel catanese (Catania, Randazzo, San Cono, Acireale, Ramacca, Castiglione di Sicilia, Gravina di Catania, Santa Maria di Licodia, Mascalucia, Sant’Agata Li Battiati, Paternò, ecc.), nel siracusano (Canicattini Bagni, Floridia, Siracusa, Priolo Gargallo, Augusta, Solarino, Lentini, Pachino, ecc.), nel messinese (San Fratello, Messina, Acquedolci, Sant’Agata Militello, Taormina, Tortorici, Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, ecc.) oltre che nell’agrigentino (Canicattì, Ribera, Naro, Racalmuto, ecc.)e, in misura minore, nelle rimanenti province. Con nuclei meno consistenti i Bordonaro sono presenti anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, ecc. Riferimenti storici e personaggi. Bordonaro è il nome di un quartiere di Messina e il nome del torrente nella qui vallata sorge il centro abitato della frazione. Un Alessandro della famiglia Chiaramonte-Bordonaro con residenza in Palermo il 10/7/1803 acquistò il feudo di Gebbiarossa del quale fu investito con il titolo di barone; tale titolo il 12/9/1899 venne riconfermato alla famiglia nella persona di Giuseppe, nato a Girgenti il 10/6/1868. Gabriele, con R.D. del 1926 riottenne la concessione del titolo di barone. La famiglia Chiaramonte-Bordonaro risulta iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana e nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano del 1922.

Riferimenti storici e personaggi. ELEONORA BORDONARO (Paternò, CT), cantante di musica popolare e jazz. Partendo dal repertorio blues e soul, ha approfondito lo studio della musica jazz, bossa nova e folk: nel corso degli anni ha collaborato con le formazioni più interessanti del panorama italiano, come la PMJO Parco della Musica Jazz Orchestra diretta da Maurizio Giammarco e l’OPI Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna. Cantante solista dell’OPI, si è esibita con Francesco De Gregori, Ron, Peppe Servillo, Mario Incudine ed altri. Si è esibita in molti teatri e festival italiani fra i quali l’Umbria Jazz 2010, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, Teatro Franco Parenti di Milano e tanti altri. Alcuni suoi concerti sono stati trasmessi in diretta radiofonica a RAI Radio3, Rai International e Radio Popolare di Milano. Ancora oggi “dopo aver sperimentato le molteplici possibilità espressive della sua voce, ricerca e interpreta canti siciliani di tradizione orale, dalla poesia popolare a quella dei cantastorie, dal repertorio contadino a quello sacro, con particolare attenzione al racconto del mondo femminile”. GABRIELE BORDONARO (Licata 10/3/1834 – Palermo 3/6/1913), barone di Chiaromonte, politico. Fu deputato del Regno d’Italia per la Destra storica dalla XII alla XV Legislatura e senatore nella XVI Legislatura. Fu consigliere comunale e provinciale di Palermo e consigliere d’amministrazione del Banco di Sicilia. Nel 1840 fondò la “Società dei  battelli a vapore siciliani” e nel 1869, a Trapani, fondò lo stabilimento enologico “D’Alì e Bordonaro”. VALERIO BORDONARO (Palermo 14/7/1987), politologo internazionalista, responsabile Europa ed Esteri del PD Sicilia. È direttore dell’Associazione Italia-ASEAN (Association of South Asian Nations, di cui fanno parte Indonesia, Malaysia, Filippine, Singapore, Thailandia, Brunei, Vietnam, Laos, Birmania, Cambogia). Contribuisce con articoli e dibattiti a riviste e programmi TV internazionali e ha lavorato a vario titolo per il ministero degli Affari Esteri, l’Unione Europea, l’ONU.
 

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