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Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

Etimologia, origine, significato, diffusione dei cognomi a livello provinciale e regionale: fenomeni migratori. Collegamenti e riferimenti storici sulle famiglie nobili siciliane, tradizioni popolari, personaggi del mondo della cultura, della politica, dell’arte, della cronaca. “Nomen omen”, locuzione latina che significa “un nome, un destino” o “il destino nel nome”: per i Romani nel nome della persona era indicato il suo destino, appunto “I cognomi come brand”, “marchio” che ti accompagna per tutta la vita, insieme dei valori che nel tempo le generazioni hanno costruito.

Cognomen omen

L'origine dei cognomi Cerasa, Buzzanca, Mazzarella, Riso

L'origine dei cognomi Cerasa, Buzzanca, Mazzarella, Riso.

Cerasa

(come Claudio Cerasa, giornalista, scrittore, blogger)

Cerasa potrebbe derivare da soprannomi legati al vocabolo latino “cerasum”, nelle varianti dialettali “cerasa/cirasa” che corrispondono all’italiano “ciliegio”, albero e frutto del ciliegio; il soprannome riferito probabilmente ad un capostipite, coltivatore di ciliegie, o abitante nei pressi di un ciliegeto.  Potrebbe, inoltre, derivare da toponimi come Cerasa (frazione del comune di San Costanzo, PU), Cerasuolo (frazione del comune di Filignano, IS), Ceresara (comune della provincia di Mantova), Cereseto (comune della provincia di Alessandria), ecc. Il cognome è tipico del centro Italia con possibili ceppi nel leccese e nel palermitano: oggi diffuso soprattutto nel Lazio, Abruzzo, Marche, Sicilia, Umbria, Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna, Puglia, Liguria. In Sicilia è attestato nel palermitano (Palermo, Giuliana, Bisacquino, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Piana degli Albanesi), nel catanese (San Gregorio di Catania, Catania, Mascalucia), nel nisseno (Vallelunga Pratameno, Riesi, San Cataldo), nel messinese (Capo d’Orlando, Messina), nel trapanese (Castelvetrano), nell’agrigentino (Ravanusa).
Riferimenti storici e personaggi. CLAUDIO CERASA (Palermo 7/5/1982), giornalista, scrittore, blogger. Dal 2005 lavora a “Il Foglio”, il quotidiano fondato nel 1996 da Giuliano Ferrara, e dal 2015 ne è direttore. Ha lavorato a “La Gazzetta dello Sport, Radio Capital, collabora con le riviste “Panorama”, “Rivista Studio” e con alcune trasmissioni televisive: “Le invasioni barbariche”, “Porta a Porta”. Ha scritto: “Ho visto l’uomo nero”, Castelvecchi 2007, “La presa di Roma”, BUR 2009, “Le catene della sinistra”, Rizzoli 2014, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia che non c’è”, Rizzoli 2015, “Abbasso i tolleranti. Manuale di resistenza allo sfascismo”, Rizzoli 2018. È molto attivo sui social (Twitter, Facebook, ecc.). GIUSEPPE CERASA (Chiusa Sclafani 31/1/1954), giornalista professionista, padre di Claudio Cerasa; nasce come cronista a “L’Ora” e percorre una carriera che lo porta a capo della redazione romana di Repubblica, quindi direttore delle Guide de L’Espresso, che, con lui, si sono arricchite “raccontando le eccellenze enogastronomiche, gli itinerari alla scoperta delle tipicità locali, le botteghe del gusto, i produttori e i luoghi della bellezza e del relax, fornendo anche gli elementi essenziali per conoscere il fascino dell’arte e della cultura locale”. Nel 2018 l’Università “La Sapienza di Roma” ha conferito a Giuseppe Cerasa la Laurea ad honorem in Media, comunicazione digitale e giornalismo “. ANTONIO CERASA (Cosenza, 13/1/1976), psicologo, responsabile di Unità e della Comunicazione dell’Istituto per la Ricerca e l’Innovazione Biomedica del C.N.R. (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e professore aggregato di Psicologia Fisiologica dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro.

Buzzanca

(come Lando Buzzanca, attore e cantante italiano)

Buzzanca deriva da un soprannome originato dal termine arabo BU, che significa padre, e ZAQQ, che significa otre rigonfio, pancione; il soprannome, poi cognominizzato, è riferito, probabilmente, al capostipite, padre di un figlio molto grasso o lui stesso grasso; in maltese Buzzanca significa cornamusa. È un cognome prettamente siciliano, del messinese (Patti, Montagnareale, Librizzi, Mistretta, Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, Caronia, Villafranca Tirrena, Capri Leone, ecc.), del palermitano (Palermo, Caccamo, Campofelice di Roccella, Cefalù, Trabia, Termini Imerese), con occorrenze anche in altre province, nel catanese Catania, Misterbianco, Calatabiano), nell’ennese, nel trapanese, nel siracusano, nel nisseno). Con modesti nuclei è presente anche in Lombardia (Milano, Pavia, Varese), nel Lazio, Toscana, Veneto, Emilia-Romagna, ecc.
Riferimenti storici e personaggi: GINO BUZZANCA (Messina 8/3/1912 – Roma 5/5/1985), attore cinematografico, zio di Lando Buzzanca, iniziò la sua carriera come attore di prosa dialettale; recitò in opere di Verga e Pirandello. Scoperto da Luigi Zampa, iniziò una lunga carriera di caratterista; recitò le parti di mafioso, militare intransigente, marito oppressivo, nobile decaduto, ecc. Nei western italiani veniva indicato con il nome di Bill Jackson. EMPEDOCLE BUZZANCA (Milazzo 16/8/1905 – Gusen 1/1/1945) meccanico aeronautico, antifascista; arrestato a Milano il 9/1/1944, fu deportato nel modenese e, da qui, a Bolzano e, poi, nel lager nazista di Mauthausen; morì nel lager di Gusen, sottocampo di Mauthausen, in Alta Austria. GIUSEPPE BUZZANCA (Barcellona Pozzo di Gotto 2/1/1954), medico nutrizionista, politico di centro-destra. È stato presidente della provincia di Messina per due legislature (dal 1994 al 2003). Due volte sindaco di Messina: dal 2003 al 2005 (poi dichiarato decaduto), dal 2008 al 2012 (contemporaneamente alla carica di deputato all’A.R.S.); nel 2013, candidato all’A.R.S. per il PDL, non è stato rieletto. LANDO (GIRLANDO) BUZZANCA (Palermo 24/8/1935), attore e cantante italiano; è diventato celebre in Italia per il suo ruolo di italiano medio interpretato nelle commedie di successo degli anni settanta. Ricca la sua filmografia che comprende la partecipazione a film diretti da registi di successo (Pietro Germi, Dino Risi, Antonio Pietrangeli, Alberto Lattuada, ecc.). Rilevante la sua partecipazione a film TV (Mio figlio, Terra ribelle, Il Restauratore, ecc.) e a spettacoli televisivi vari. Nel 2016 ha partecipato come concorrente a “Ballando con le Stelle”, nel 2017 al film “Chi salverà le rose?” di Cesare Furesi e, nel 2019 al film “W gli sposi” di Valerio Zanoli; nel 2017 è stato impegnato con il docureality televisivo “Meglio tardi che mai. Nel 2008 gli è stato assegnato il “Globo d’oro” come migliore attore per il film “I Viceré” di Roberto Faenza e, nel 2014 il Premio “Colonna d’oro alla carriera” al Magna Grecia Film Festival. MASSIMILIANO BUZZANCA (Roma 31/5/1963), figlio di Lando Buzzanca; attore e conduttore televisivo. Dal 2020 interpreta Igor Volpicelli, in “Un posto al sole” di Rai3.

Mazzarella

(come Carlo Mazzarella, giornalista e attore, telecronista RAI)

Mazzarella deriva probabilmente da toponimi come Mazzarella di Lauria, comune in provincia di Potenza, o Mazzarella di Villamaina, comune in provincia di Avellino, ma potrebbe derivare anche da alterato dell’aferesi del nome medioevale Tomazo, appartenuto ad un ignoto capostipite. Non è escluso, ancora, che Mazzarella possa essere un alterato di Mazza, deverbale di (am)mazzare; Mazza e i suoi numerosi alterati e derivati possono basarsi anche su soprannomi o originali nomi di mestiere o nomi di attrezzi e armi da guerra. Il cognome Mazzarella ha importanti ceppi in Campania, in Sicilia e nel Lazio ed è presente in quasi tutte le altre regioni italiane, in Puglia, in Lombardia, Piemonte, Abruzzo, Emilia-Romagna, Toscana, Calabria, Basilicata, Veneto, Friuli-Venezia Giulia. Nell’isola è attestato soprattutto nell’agrigentino (Agrigento, Cattolica Eraclea, San Biagio Platani, ecc.), nel palermitano (Palermo, Carini, Bagheria, ecc.), nel catanese (Palagonia, Catania, Misterbianco, ecc.), nel siracusano (Floridia, Siracusa, Solarino, ecc.), nel trapanese (Erice, Trapani, Alcamo, ecc.), nel messinese (Mistretta, Messina, ecc.).
Riferimenti storici e personaggi. Il nome Tomazo fu portato dal podestà di Pisa, messer lo conte Tomazo della Cierra (1251) e dal capitano di ventura e condottiero bolognese Mazarello da Cuzzano (1295/1345). Mazzarella fu antica e nobile famiglia del Cilento, con sede a Novi Velia, propagatasi, nel corso dei secoli, in diverse regioni italiane. Il casato, che fu benemerito per alcuni ricchi lasciti alla parrocchia e alla chiesa di Sant’Antonio di Novi Velia, si distinse grazie agli elevati personaggi a cui diede i natali. Tra questi vanno ricordati: un Mariano, che combatté per Carlo V contro i Veneziani; un Michele, che si distinse nella difesa di Malta contro i Turchi nel 1565; un Arrigo, milite dei corazzieri del re Filippo II di Spagna; ed altri. PIERO MAZZARELLA (Caresana 2/3/1928 – Milano 25/10/2013), attore, proveniente da una famiglia di attori di origine siciliana, trasferitasi prima nel vercellese, quindi a Milano. Piero ha lavorato con Strehler, Dino Risi e altri grandi registi. Numerosi i film in cui è apparso fra cui diverse pellicole di successo come “Un povero ricco” di Pasquale Festa Campanile, con Renato Pozzetto, e “Il maestro di Vigevano” con Alberto Sordi. Oltre che nel cinema, ha lavorato molto nel teatro e in televisione. Nel 1963 è stato insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica. CARLO MAZZARELLA (Genova 30/7/1919 – Roma 7/3/1993), giornalista e attore, con una straordinaria capacità di parlare al pubblico: fu insieme telecronista, giornalista colto, uomo con il senso dello spettacolo. Ha lavorato a “Il Giorno”, “Il Messaggero, poi è approdato in Rai: tanti i servizi, le inchieste e i reportage in giro per il mondo, dall’Oriente e dagli USA, celebre per il suo umorismo, impareggiabile per le sue interviste a Salvatore Dalì, a Walt Disney e a decine di altri personaggi dello spettacolo e della cultura. Nella sua filmografia scorrono film con Mario Soldati, Giuseppe De Santis, Monicelli, Steno, Lattuada, Fellini, Tinto Brass, Francesco Rosi, in alcuni film a fianco di Alberto Sordi e Totò. EUGENIO MAZZARELLA (Napoli 26/6/1951), filosofo, politico, poeta, professore ordinario di Filosofia Teoretica presso l’Università “Federico II” di Napoli; uno fra i principali interpreti italiani di Martin Heidegger e di Nietzsche. È stato deputato della Repubblica Italiana nella XVI Legislatura per il Partito Democratico. Molte le sue pubblicazioni fra cui diverse raccolte di poesie.

Riso

(come Francesco Riso, patriota garibaldino)

Riso nasce, probabilmente, dalla cognominizzazione del nome germanico Riso-Risonis; il cognome, diffuso in quasi tutte le regioni italiane ha ceppi più rilevanti nel salentino, nel napoletano, nel reggino, in Sicilia. Nell’isola è noto soprattutto nel catanese (Catania, Gravina di Catania, Giarre, San Giovanni La Punta, Acicastello, Mascali, Acireale, Caltagirone), nel palermitano (Isola delle Femmine, Palermo, Capaci, Balestrate, Ustica), nel messinese (Francavilla di Sicilia, Messina, Falcone, Giardini Naxos, Sant’Agata Militello), nel ragusano (Ragusa, Modica, Comiso), nel siracusano (Augusta, Siracusa), nel nisseno (Caltanissetta, Gela), nell’ennese (Piazza Armerina, Enna). Attualmente famiglie Riso sono attestate in Puglia, Calabria, Campania, Lombardia, Lazio, Piemonte, Liguria, Basilicata, Toscana, ecc.
Riferimenti storici e personaggi. Riso è antichissima famiglia del patriziato di Bari: di essa si trova memoria in atti del 1282 di quella città. Alcuni la ritengono di origine normanna, altri proveniente dall’Inghilterra da dove si sarebbe successivamente diramata in Normandia. Venuta in Italia con Carlo I d’Angiò e passata prima in Messina, venne nel napoletano ove nel 1274 ebbe l’ufficio di giustiziere e di viceré di Bari. In tempi posteriori i Riso si trovano diramati oltre che a Bari, in Abruzzo, a Catanzaro e in altre regioni italiane. FRANCESCO RISO (Palermo 15/10/1926 – Palermo 1/5/1860), patriota, di mestiere idraulico; fin dal 1850 partecipò alle congiure antiborboniche. Organizzatore principale dell’insurrezione palermitana del 4 aprile 1860, all’alba fu attaccato presso il convento della Gancia dove si era riunito con i suoi e, dopo un’accanita resistenza, cadde prigioniero. Morì qualche settimana dopi in seguito alle ferite riportate nello scontro. Il padre e altri dodici insorti furono fucilati. Secondo quanto riferito nel 1889 dall’ex sindaco di Palermo Salesio Balsamo, Francesco Riso si proclamò innocente dall’accusa di tradimento fino all’ultimo e si rammaricò per la scarsa riconoscenza che i palermitani gli avevano tributato. Oggi è ricordato a Palermo con un busto eretto nel Giardino Garibaldi di Piazza della Marina e con l’iscrizione del suo nome sul Monumento ai Caduti del 1848 e del 1860 posto nel cimitero di Sant’Orsola. GIOVANNI RISO (Carlentini 13/2/1836 – Palermo 7/11/1901), barone di Colòbria, patriota. Da giovanissimo fu con padre Ottavio Lanza, a capo del movimento liberale aristocratico che, prima dello sbarco di Garibaldi in Sicilia, si unì al Comitato rivoluzionario guidato dal vecchio barone Casimiro Pisani. Dopo la fallimentare insurrezione della Gancia del 4 aprile 1860 fu arrestato insieme ad altri e allo stesso padre Lanza: si salvò dalla fucilazione solo grazie al felice esito della spedizione dei Mille. Nel 1862 Giovanni Riso fu aiutante di campo del generale Ignazio Pettinengo e ufficiale d’ordinanza del re Vittorio Emanuele II; poco più che trentenne, fu eletto deputato al Parlamento. Nel 1874 lasciò la politica e si ritirò a Carlentini per occuparsi delle sue terre.

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