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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi Incardona, Carnazza, Speciale e Libertini

Etimologia, origine, significato, diffusione dei cognomi a livello provinciale e regionale: fenomeni migratori. Collegamenti e riferimenti storici sulle famiglie nobili siciliane, tradizioni popolari, personaggi del mondo della cultura, della politica, dell’arte, della cronaca. "Nomen omen", locuzione latina che significa "un nome, un destino" o "il destino nel nome": per i Romani nel nome della persona era indicato il suo destino, appunto "I cognomi come brand", il "marchio" che ti accompagna, l'insieme dei valori che nel tempo le generazioni hanno costruito

L'origine dei cognomi Carnazza, Speciale, Libertini, Incardona, di Francesco Miranda.

Carnazza

(Come Salvatore Carnazza, già deputato all’Ars, docente di lettere)
Carnazza nasce dalla cognominizzazione di un soprannome proveniente etimologicamente dal termine "carne" e di cui è forma accrescitiva e dispregiativa: il suo significato si riferisce ad individuo per niente raccomandabile. Il cognome, tipicamente siciliano, è noto nel Catanese (Catania, Misterbianco, San Giovanni La Punta, Tremestieri Etneo, Gravina di Catania, Raddusa, Aci Castello, Santa Venerina, Acireale, ecc.), nel Messinese (Messina, Taormina, Giardini Naxos, Gaggi, Santa Teresa Riva, Letojanni, ecc.), nel Ragusano (Comiso, Ragusa, Vittoria, Scicli, Santa Croce Camerina, ecc.), nell’Ennese (Enna, Assoro, Leonforte, ecc.), nel Palermitano (Palermo, Carini, nel Siracusano (Siracusa), nel Trapanese (Trapani). Fuori dell’isola il cognome è presente, con pochi nuclei familiari, in Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia.

Riferimenti storici e personaggi. Salvatore Carnazza (Piedimonte Etneo 14/5/1919-Comiso 11/10/1984), docente di lettere nelle Scuole medie, politico, deputato all’Ars nella III e IV Legislatura per il Psi; fu assessore regionale alla Pubblica Istruzione nel governo Corallo. Uomo di viva intelligenza, ricca cultura, notevole capacità oratoria e forte passione politica, dal 1946 al 1984 fu uno dei dirigenti più rappresentativi del socialismo ibleo. Fu segretario del Partito socialista italiano di Comiso dal 1948 al 1955, fu sindaco di Comiso, consigliere comunale e vicesindaco di Santa Croce Camerina, componente della Giunta provinciale e assessore alla Pubblica istruzione e all’Edilizia scolastica. Gabriello Carnazza (Catania 26/4/1871-Catania 16/4/1931), giurista, politico e imprenditore; fu deputato del Regno d’Italia nelle XXII-XXIV-XXV-XXVI-XXVII Legislature, sottosegretario al ministero del Tesoro nel V Governo Giolitti e ministro ai Lavori pubblici nel primo governo Mussolini. Fu docente universitario di Diritto romano dal 1893 all’università di Palermo e dal 1894 all’università di Catania. Fu dimissionato dal governo nel luglio 1924 perché coinvolto nelle vicende che portarono all’omicidio di Giacomo Matteotti. Lo storico statunitense Peter Tompkins, nel volume "Dalle carte segrete del Duce" (2001), aderisce alla tesi secondo cui Matteotti sarebbe stato assassinato, oltre che per l’incisiva denuncia delle irregolarità e delle violenze compiute dai fascisti nelle elezioni del 1924, anche perché in possesso di documenti attestanti le tangenti versate dalla compagnia petrolifera Sinclar Oil Company ai ministri Gabriello Carnazza e Orso Mario Corbino, entrambi massoni (da Wikipedia). Il padre, Giuseppe Carnazza Puglisi (Catania 1834/1910), giurista e politico, deputato per tre Legislature, era stato senatore del Regno nella XXI Legislatura; sindaco di Catania (1891/1892) e rettore dell’Università di Catania dal 1887 al 1991). Giovanni Carnazza (Roma 17/12/1988), ricercatore e professore in Economia tra le Università Roma Tre e La Sapienza, cantautore, musicista, produttore e manager: ha un progetto solista, una band (Sushi sul sofà) e produce incredibili artisti.

Speciale

(come Alessandro Speciale, giornalista, capo dell’Ufficio di Roma di Bloomberg)
Il cognome potrebbe derivare dalla cognominizzazione del nome rinascimentale "Speciale" attribuito ad un figlio molto desiderato, oppure dalla corruzione del termine antico "spetialis", utilizzato per indicare colui che si occupa della preparazione delle medicine, una specie di farmacista; dal latino "spetia" = spezia. Speciale è diffuso soprattutto in Sicilia e, con ceppi meno consistenti, in Puglia, Lombardia, Lazio, Campania, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Calabria, Toscana, Veneto. Nell’isola è molto frequente nel Palermitano (Palermo, Bagheria, Casteldaccia, Partinico, Ciminna, Santa Flavia, Borgetto, Castelbuono, Misilmeri, Trappeto, Lercara Friddi, Termini Imerese, Villafrati, Capaci, Ficarazzi, Villabate, ecc.), abbastanza noto nel Messinese (Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Sant’Agata Militello, San Filippo Mela, Torrenova, Acquedolci, Spadafora, Caronia, ecc.), nel Catanese (Catania, Aci Sant’Antonio, Giarre, Tremestieri Etneo, Gravina di Catania, Aci Catena, Raddusa, Belpasso, ecc.), nell’Ennese (Piazza Armerina, Leonforte, Pietraperzia, Valguarnera Caropepe, Nicosia, Aidone, ecc.), nell’agrigentino (Favara, Bivona, Ravanusa, ecc.).

Riferimenti storici ne personaggi. La famiglia Speciale, di origine pisana e nota fin dal XIII secolo, si divideva in diversi rami: barone di Salinella, barone di Montegrosso, barone di Baccarizzo e signore di Santa Maria La Nova, di Mallia e dell’Officio Segreto di Nicosia, barone di Sant’Andrea, barone del Pozzo. Avevano dimora in Noto, Catania, Nicosia, Calabria. La famiglia risulta iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana e nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano del 1922. Essa diede molti illustri personaggi, fra cui: Nicolò Speciale (Noto 1380/1444), viceré del Regno di Sicilia nel 1424, scrisse un saggio sui "Vespri Siciliani" e acquisì i feudi di Paternò, Spaccaforno, Castelluzzo, Graneri, Cassibile, Sammarco, e Cipulla; Pietro Speciale, viceré nel 1448, signore di Alcamo, maestro razionale del Regno e pretore di Palermo nel 1461 (cfr. Il portale del Sud). Giuseppe Speciale (Bagheria 14/3/1919-29/3/1996), laurea in filosofia, giornalista, politico, deputato della Repubblica Italiana per tre legislature (III-IV-V) dal 1958 al 1972, eletto nel Partito Comunista Italiano. Giuseppe Speciale (Enna 10/3/1961), professore ordinario di Storia del diritto medievale e moderno presso l’Università degli studi di Catania. Ha tenuto corsi e relazioni nelle università di Roma Tre, Federico II di Napoli, Firenze, Verona, Bologna, Genova, Palermo, Caen (Francia), Syracuse (New York), Monaco, Istituto Italiano di Tel Aviv, ecc. Fra le sue attività di ricerca figurano: studio dei manoscritti del Codice di Giustiniano nelle scuole giuridiche dei secoli XII-XV; aspetti del diritto fallimentare; cultura giuridica italiana nei decenni a cavallo fra XIX e XX secolo, con particolare riferimento alla legislazione sociale, legislazione antisemita avviata nel 1938 e leggi razziali e altre, argomenti a cui ha dedicato numerose pubblicazioni. Alessandro Speciale (Roma 15/7/1980), giornalista professionista, capo dell’ufficio di Roma di Bloomberg, società multinazionale operativa nel campo dei mass media, con sede a New York e filiali in tutto il mondo; ha iniziato la sua carriera come vaticanista, poi ha cominciato a lavorare per Bloomberg a Francoforte, occupandosi della Bce e del suo presidente, Mario Draghi, per quasi tutto il suo mandato. Nel 2019 ha pubblicato, insieme a Jana Randow, "Mario Draghi. L’artefice. La vera storia dell’uomo che ha salvato l’euro", Bur, Rizzoli. Roberto Speciale (Pietraperzia 17/3/1943), generale e politico; sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano dal 1999 al 2003 e, successivamente, fino al 2007, Comandante generale della Guardia di Finanza. È stato deputato della Repubblica Italiana nella XVI Legislatura, eletto nelle liste del PDL (Popolo della Libertà). Roberto Speciale (Chiavari 3/8/1943), politico, esponente del Pci (Poi Pds, poi Democratici di Sinistra). E' stato europarlamentare nella III e IV Legislatura; a Genova ha fondato l’associazione "Centro in Europa".

Libertini

(come Guido Libertini, archeologo e accademico presso l’Università di Catania)
Libertini, ha alla base il termine latino "libertinus" riferito al “liberto”, termine con cui nel mondo romano si indicava il soggetto affrancato dalla schiavitù, con capacità giuridica limitata rispetto ai nati liberi. Nel mondo moderno il termine deriva dal francese “libertin” che significa “fautore di libertà”, di un governo democratico e "libertini" vengono indicati gli intellettuali anticonformisti rispetto alle tradizioni e alle consuete scale di valori. Si tratta di un cognome poco noto, diffuso in alcune regioni italiane, soprattutto Lazio e Abruzzo, ma anche in Sicilia, Piemonte, Liguria, Puglia, Lombardia, Toscana, Campania; Veneto. Nell’isola è attestato nel Catanese (Catania, Grammichele, Gravina di Catania, Misterbianco, Scordia), nel Siracusano (Lentini, Carlentini), nel Palermitano (Palermo), nel Ragusano (Vittoria, Comiso), nell’Ennese (Enna), nel Trapanese.

Riferimenti storici e personaggi. Libertini è famiglia di antica nobiltà riconosciuta dal XVI secolo: aveva sede in Caltagirone e il titolo di barone di San Marco Lo Vecchio; risulta iscritta nel Libro d’Oro della Nobiltà Italiana e nell’Elenco ufficiale nobiliare italiano del 1922. Libertinia è l’unica frazione di Ramacca (Catania), così chiamata dal nome del suo fondatore, il barone Pasquale Libertini Gravina di San Marco (Caltagirone 1856/1940), tipico esponente della nobiltà latifondista ed agraria siciliana. Fu deputato del Regno d’Italia dalla XXI alla XXIV Legislatura e senatore nella XXIX Legislatura. Giuseppe Libertini (Lecce 2/4/1823-28/8/1874), patriota, rivoluzionario, mazziniano. Partecipò ai moti del 1848 e fu esiliato in Inghilterra. Deputato del Regno d’Italia nel 1861 si dimise perché la monarchia non realizzava l’unione di Roma al nuovo Stato. Fondò le logge massoniche nel Salento, a Lecce, Taranto e Brindisi. Mario Libertini (Catania 24/7/1942), avvocato cassazionista, docente universitario, politico. E' stato deputato all’Ars nella XI Legislatura (1991/1996) per il Partito Democratico della Sinistra e presidente della IV Commissione Ambiente e Territorio. Professore ordinario di Diritto industriale e di Istituzioni di Diritto privato all’Università di Catania, dal 1996 insegna Diritto industriale all’Università La Sapienza di Roma ed è professore emerito di Diritto commerciale nella stessa Università. E' autore di numerose pubblicazioni e articoli giuridici. Lucio Libertini (Catania 1/6/1922-Roma 7/8/1993), Laurea in Scienze politiche, giornalista pubblicista, politico. E' stato deputato della Repubblica Italiana nella V e VII Legislatura per il Gruppo Psiup-Pci e senatore dalla VIII alla XI Legislatura per il Pci prima, per Rifondazione Comunista dopo. Nel 1991 insieme ad Armando Cossutta, Sergio Garavini, Rino Serri, Nichi Vendola, fondò il Partito della Rifondazione Comunista. Sono 1150 gli interventi di Lucio Libertini in Radio Radicale. Gesualdo Libertini (Caltagirone 21/10/1860-16/11/1945), politico, senatore del Regno d’Italia, fu prosindaco e consigliere comunale di Caltagirone e consigliere provinciale di Catania. Da senatore aveva avanzato la proposta di abolire le province. Guido Libertini (Palermo 27/6/1888-Roma 7/10/1953), archeologo e accademico. Insegnò Archeologia all’Università di Catania e fu anche preside della Facoltà di Lettere e Filosofia nello stesso Ateneo. Fu direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene e condusse importanti scavi nel Peloponneso e nell’isola di Lemmo. Fu anche direttore del Museo Civico di Catania e si dedicò alla storia locale soprattutto delle province di Catania e Siracusa. Figlio del senatore Gesualdo Libertini

Incardona

(come Nunzio Incardona, filosofo, docente di Filosofia all’Università di Palermo)
Incardona potrebbe derivare da modificazioni dell’aferesi del nome Riccardo oppure dal cognome spagnolo Cardonas che, a sua volta, deriva da cardo, nome di una nota pianta orticola. Nei cognomi meridionali il prefisso "in" spesso significa "in matrimonio con": in questo caso Incardona significherebbe "in matrimonio con Cardona". Cardona è un cognome calabrese che proviene da toponimi: in Italia Cardona è località in provincia di Alessandria, in Spagna è un comune in provincia di Barcellona. Il cognome è tipico della Sicilia meridionale con maggiori frequenze nell’Agrigentino (Palma di Montechiaro, Realmonte, Licata, Sambuca di Sicilia, Campobello di Licata, Camastra, Agrigento, ecc.), nel Catanese (Catania, Ramacca, Raddusa, Militello Val di Catania, Giarre, Tremestieri Etneo, Gravina di Catania, Castel di Judica, Misterbianco, Palagonia, ecc.), nel Ragusano (Vittoria, Comiso, Chiaramonte Gulfi, Ragusa, Santa Croce Camerina, Modica, ecc.), nel Siracusano (Siracusa, Pachino, Buccheri, Francofonte, Lentini, Buscemi, ecc.), nel Messinese (Messina, Milazzo, Roccalumera, ecc.), nell’Ennese (Valguarnera Caropepe, Piazza Armerina, Nicosia, ecc.). Pochissime famiglie sono censite fuori della Sicilia, in particolare in Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Veneto, Campania, Puglia, Friuli-Venezia Giulia, ecc.

Riferimenti storici e personaggi. Federico Incardona (Palermo 13/5/1958-Palermo 29/3/2006), compositore formatosi nella classe di composizione di Eliodoro Sollima presso il Conservatorio di Palermo e presso l’Istituto di Storia della Musica di Palermo, poi da autodidatta. Il suo debutto avviene nel 1977 al Teatro Politeama di Palermo con "Mit hochster Gewalta" scritto per i solisti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. La sua formazione ha come base non solo la storia e l’analisi della musica dai Greci ad oggi, ma anche una intensa cultura filosofica e letteraria. La sua stagione più feconda (1981/1989) risente dell’influenza dei compositori Salvano Bussotti, Franco Evangelisti, Luigi Nono, Camillo Togni e del filosofo Heinz-Klaus Metzger. Nel suo lavoro ha realizzato l’intuizione socratica, perseguita da Beethoven e Mahler, da Schonberg e Weben, che la musica sia il genere supremo di filosofia. È stato anche un grande maestro, sotto il suo influsso si è formata una generazione di giovani compositori siciliani. Giuseppe Incardona (Acquaviva delle Fonti 18/6/1941), politico, già docente di Storia e Filosofia presso il Liceo classico "Socrate" di Bari. Componente della segreteria nazionale della Fiamma Tricolore dal 1995 al 2003, nel 2004 ha deciso di seguire Rauti nella fondazione del MIS (Movimento Idea Sociale), di cui è diventato segretario fino al 2006. E' autore di saggi e collabora con alcune riviste. Nunzio Incardona (Monte Sant’Angelo 9/5/1928-Palermo 28/6/2003), filosofo, docente di Filosofia teoretica nell’Università di Palermo. Studioso di filosofia della musica, saggista, direttore del “Giornale di metafisica”; padre del compositore Federico e del pittore Marco Incardona (1961/1999) morto prematuramente nel 1999 all’età 38 anni. Partendo dalla problematizzazione dello spiritualismo cristiano, il filosofo si è occupato poi del criterio critico e della capacità di giudizio della filosofia; le sue intuizioni più originali, espresse nelle sue numerose pubblicazioni, nascono da una rielaborazione personale delle tematiche ermeneutiche del secondo Heidegger. Rocco Incardona (Scordia 5/8/1942-Madrid 25/7/2007), scultore, pittore, poeta. A sette anni seguì i suoi genitori a Buenos Aires e lì la famiglia fissò la sua residenza: nel 1999 Rocco si traferì a Madrid. Le sue opere hanno ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali tra cui la menzione d’onore presso i saloni de La Plata, Scultori Argentini di San Martìn, Uafe di Nizza, la Medaglia d’Oro al XXIV Salone internazionale di Beziers, il Premio di consolazione presso la 2^ Biennale d’Arte di Barcellona. Carmelo Incardona (Ragusa 8/1/1964), avvocato, politico, deputato all’ARS dalla XIII alla XV Legislatura. Eletto nella lista di Alleanza Nazionale (XIII e XIV Legislatura), di Grande Sud-Pdl (nella XV Legislatura). E' stato assessore regionale al Lavoro, all’Emigrazione, alla Previdenza sociale e alla Formazione professionale.

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