rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi: Caponnetto, Sciuto, Pigola, Azzolina

L'origine dei cognomi: Caponnetto, Sciuto, Pigola, Azzolina

Caponnetto

(come Antonino Caponnetto, magistrato, costituì il “pool antimafia”)
Caponnetto e Caponetto sono alterati del termine “capone” che, a sua volta, è alterato di “capo”; quindi caponetto = testoncino, in riferimento probabilmente alle dimensioni del capo del capostipite. Rohlfs ritiene che i due cognomi siano alterati di “capuni” (cappone, gallo castrato).
Caponetto è diffuso in circa 250 comuni di varie regioni italiane, prevalentemente Sicilia, Lombardia, Piemonte, Campania, Liguria, Lazio, Toscana, Veneto. Nell’isola è presente nel catanese (Catania, San Piero Clarenza, Tremestieri Etneo, Paternò, Acireale, Giarre, Nicolosi, Mineo, Aci Castello, Mascalucia, ecc.), nel palermitano (Palermo, Ventimiglia di Sicilia, Trabia, Bagheria, Capaci, ecc.), nel messinese (Messina, San Fratello, Giardini Naxos, Sant’Alessio, ecc.), nel siracusano (Francofonte, Lentini, Siracusa, Carlentini, ecc.), nell’agrigentino (Burgio, Bivona, Ribera), nell’ennese (Regalbuto, Piazza Armerina), nel ragusano (Ragusa, Vittoria). La variante Caponnetto è meno diffusa in Sicilia, è attestata soprattutto nel catanese (Paternò, Catania, Misterbianco, Mascalucia, Gravina di Catania, Motta Sant’Anastasia, Santa Maria di Licodia, Belpasso, Zafferana Etnea, ecc.), nel siracusano (Francofonte, Siracusa, Noto, ecc.), nel messinese (Messina, Roccalumera, Furnari, ecc.). Famiglie Caponnetto si registrano, inoltre, in Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Liguria, Sardegna.

Riferimenti storici e personaggi – SALVATORE CAPONETTO (Catania 1915 – Firenze 2007), storico, professore di storia moderna presso l’Università di Firenze; aveva insegnato fino al 1962 nei licei di Catania, Vibo Valentia, Pesaro, Firenze. Ha dedicato gran parte dei suoi studi alla Riforma protestante in Italia e del movimento valdesiano; i suoi saggi su questi argomenti sono stati raccolti nel volume “Studi sulla Riforma in Italia”, Firenze 1987 Ha curato, fra l’altro, l’edizione critica del “Beneficio di Cristo”, testo di Benedetto Fontanini, rivisto e ampliato da Marcantonio Flaminio nel 154; ha curato un’importante monografia su Aonio Paleario (nome latinizzato di Antonio Della Pagliara o Della Paglia). I suoi saggi sono stati raccolti nel volume “Studi sulla Riforma in Italia”, Firenze 1987. Fra le sue numerose opere ricordiamo “La Riforma protestante nell’Italia del Cinquecento”, (Claudiana 1997), studio ancora fondamentale per la storia della Riforma in Italia. ANTONINO CAPONNETTO (Caltanissetta 5/9/1920- Firenze 6/12/2002) – Magistrato italiano, già capo dell'Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo. Costituì e coordinò il famoso “pool antimafia” di cui facevano parte Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello, Leonardo Guarnotta. Il pool organizzò il primo maxiprocesso contro la mafia e utilizzò le dichiarazioni dei pentiti. Lasciata Palermo, il giudice Caponnetto andò a Firenze e, nel 1990, concluse la sua carriera di magistrato. Dopo la morte di Falcone e Borsellino decise di girare per le scuole e per le piazze d’Italia per raccontare la storia dei due magistrati uccisi dalla mafia. Nel 1999 organizzò a Firenze il primo vertice della legalità e della giustizia sociale al quale presero parte insieme magistrati, avvocati, associazioni, giornalisti. Fu cittadino onorario di Palermo, Catania, Grammichele, Monteveglio e, per due volte, candidato a senatore a vita con raccolta di firme.

Sciuto

(come Carmelo Sciuto Patti, architetto, ingegnere, geologo catanese)
Sciuto deriva da aferesi del termine dialettale “nisciuto”, con diversi significati; oltre a quello di “andare o venire fuori da un luogo”, anche “spuntare” (il sole), “nascere, venire al mondo”, “perdere il senno” ecc. (Piccitto). Potrebbe anche trattarsi di un soprannome attribuito ad un capostipite ed originato dal termine dialettale “sciutto, sciuto” = asciutto, secco, estremamente magro.
È un cognome tipico siciliano, del catanese in particolare, è diffuso in circa 300 comuni sparsi in varie regioni italiane: Sicilia, Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Veneto, Friuli, ecc. In Sicilia è presente in tutte le province, in particolare nel catanese (Catania, San Giovanni La Punta, Gravina di Catania, Acireale, Mascalucia, Aci Castello, Misterbianco, ecc.), nel messinese (Messina, Taormina, Giardini Naxos, Gaggi, Sant’Agata Militello, ecc.), nel trapanese (Mazara del Vallo, Castelvetrano, Buseto Palizzolo, Trapani, Erice, ecc.), nel siracusano (Lentini, Siracusa, Augusta, Carlentini, ecc.), nel palermitano (Palermo, Termini Imerese, Capaci, Petralia Soprana, ecc.), nell’ennese (Enna, Leonforte Calascibetta, ecc.)

Riferimenti storici e personaggi – Sulle origini della famiglia Sciuto vi sono due teorie: secondo alcuni sarebbe originaria di Orvieto, secondo altri avrebbe avuto origini basche dove era conosciuta come “Xuto”. In Sicilia in tempi molto antichi la famiglia si è imparentata con il casato Patti. Nel passare dei tempi è riuscita a produrre una serie in uomini che hanno reso illustre il suo nome nei pubblici impieghi, nelle professioni liberali ed ecclesiastiche, nel servizio militare. CARMELO SCIUTO PATTI (Catania 1829/1898) – architetto, ingegnere e geologo; insegnò all’Università degli Studi di Catania Geologia e mineralogia, Disegno ornato e Architettura. Contemporaneamente progettò e realizzò molti edifici pubblici e religiose nelle province di Catania, Agrigento, Siracusa. Realizzò fra l’altro il Campanile del Duomo di Catania (1852); il prospetto della Chiesa della Santissima Annunziata nella frazione Nunziata di Mascali (1861); il Teatro “Vincenzo Bellini” di Acireale, inaugurato nel 1870, vent’anni prima della apertura del Teatro Massimo di Catania; il progetto d’ingrandimento del Porto di Catania (1862); il progetto della Traversata della ferrovia per la Città di Catania, redatto unitamente ai proff. Maddem e Di Stefano (1865); il prospetto della Chiesa del Monastero di Maria Santissima Annunziata di Paternò (1865); l’ospedale medico-chirurgico di Giarre (1866); le chiese di Santa Maria de la Salette, di Santa Maria della Guardia, di Santa Maria della Mercede di Catania; Il Collegio “Agostino Pennisi” di Acireale; altri edifici a Ragusa, Favara, Paternò, Siracusa. SALVATORE SCIUTO PATTI (Catania 1877 – Bologna 1926), figlio di Carmelo, fu Regio Ispettore onorario dei Monumenti e Scavi di Catania nel 1911. Il Cardinale Giuseppe Francica Nava, arcivescovo di Catania dal 1895 al 1928, lo nominò architetto della Fabbriceria del Duomo affidandogli il riordino e l’inventario del Tesoro di Sant’Agata e la progettazione della teca-reliquario del Velo della Patrona.

Pigola

(come Rinaldo Pigola, pittore e scultore di arte sacra)
Pigola, voce onomatopeica, è deverbale del verbo pigolare, detto di pulcini o uccellini da nido che emettono pigolii, piccoli gridi acuti e frequenti. Per estensione è detto anche di persone che si lamentano, piagnucolano, chiedono con insistenza noiosa e molesta. Si tratta, molto probabilmente di soprannomi attribuiti a capostipiti con qualcuna di queste caratteristiche comportamentali. Etimologicamente il termine proviene da latino popolare “piulare” (latino classico “pipilare”, e anche “pipiare”, “pipire”). Si tratta di un cognome raro (circa cinquanta famiglie), diffuso in alcune regioni italiane; un nucleo più consistente si trova in Lombardia (Bergamo, Cremona, Milano, Pavia), poi Sicilia, Liguria (Genova), Piemonte. In Sicilia è attestato nell’ennese (comune di Regalbuto), con qualche famiglia nel catanese.

Riferimenti storici e personaggi – RINALDO PIGOLA (Romano di Lombardia 12/7/1918- ivi 10/12/1999) – Pittore e scultore italiano, ha rappresentato un centinaio di opere sacre nell’arco di 50 anni di attività. Dalle prime sue opere, come “Ritratto di bambina” (1944), “Ritratto di Lilliana”, “Donna seduta con grembiule”, emerge un’impaginazione pittorica molto ampia, con predominanza del colore, in particolare il giallo, ma, soprattutto quattro elementi principali: il senso orizzontale, la casa, il paese (Romano di Lombardia), il lavoro rappresentato come impegno fisico. Alla fine degli anni quaranta, Romano, partecipa a Milano al Premio Angelicum – Mostra Biennale di Arte Sacra, e riceve il Premio di pittura e scultura “Città di Bergamo”. Dopo essere stato a Pesaro, Terni, Modena e Monza per partecipare ai Premi Nazionali d’Arte Contemporanea, dal 1953 al 1957 si trasferisce a Parigi e qui, sotto l’influsso dell’École de Paris, dal figurativo evolve verso l’astrazione. Nel 1966 riceve il premio alla Prima Quadriennale d’Europa di Roma, vince la medaglia d’oro al Premio Giorgio Oprandi di Bergamo nel 1969 e nel 1973. Nel 1980 espone alla Biennale di Venezia nella sezione Progetti Speciali e, cinque anni dopo, si dedica alla scrittura pubblicando il racconto poetico “Il girino” e “Il volo dell’aquilone”. FABIO IVAN PIGOLA, scrittore milanese, responsabile del web magazine “Kultural” e ghost writer letterario; studioso di scienze sociali, politiche e storiche, ha pubblicato i saggi “Emancipazione della ragione” e “Lo spazio spirituale” (2015) e il romanzo “La forma fragile del silenzio” (2015). È direttore editoriale di “Divergenze”, casa editrice indipendente che si propone di riportare in libreria autori del passato, scomparsi da decenni e dei quali si è persa traccia.

Azzolina

(come Lucia Azzolina, ministra della Pubblica Istruzione nell’attuale governo Conte)
Azzolina dovrebbe derivare, direttamente o tramite ipocoristico, dal nome femminile Axia, o dal nome della Gens Axia o, anche dal vezzeggiativo del nome personale longobardo “Azzilo”. Il cognome ha un nucleo siciliano, soprattutto nella Sicilia orientale, e un ceppo. Genovese. E’ diffuso in Sicilia, Lombardia, Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Liguria, ecc.; nell’Isola è attestato in particolare nel messinese (Santo Stefano di Camastra, Mistretta, Messina, Giardini Naxos, Barcellona Pozzo di Gotto, ecc.), nel catanese (Caltagirone, Catania, Ramacca, San Michele di Ganzaria, Sant’Agata Li Battiati, ecc.), nel nisseno (Gela, Niscemi, Mazzarino, Riesi, Caltanissetta, ecc.), nel palermitano (Palermo, Ficarazzi, Bagheria, Vicari, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Noto, Lentini).

Riferimenti storici e personaggi. Azzolina viene dato fra i molti cognomi di radice ebraica a Caltagirone; nella toponomastica e nei cognomi locali, infatti, sono rimaste tracce evidenti di questa antica presenza giudaica. Dalle prime testimonianze sulla Giudecca di Caltagirone si ipotizza che la comunità, nel 1470, doveva avere superato il numero di 20 famiglie (necessario per l’istituzione della sinagoga). La Giudecca di Caltagirone intratteneva rapporti con le altre comunità ebraiche di Catania, Siracusa, Modica, non soltanto culturali e religiose, ma anche commerciali. LUCIA AZZOLINA (Siracusa, 25/8/1982), politica, docente e sindacalista; deputata della Repubblica Italiana, eletta nella lista del Movimento 5 Stelle; dal 10/1/2020, è ministra della Pubblica Istruzione nel secondo governo Conte dopo essere stata sottosegretaria al MIUR nel primo governo Conte. Per diversi anni è stata attiva all’interno del sindacato ANIEF (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori). Dopo due lauree, in filosofia e in giurisprudenza e una vita passata fra i banchi, da docente e da sindacalista, ha svolto pratica forense occupandosi di diritto scolastico. La sua attività politica era iniziata nel gennaio 2018 con la sua candidatura alle parlamentarie M5S per la quota proporzionale Novara, Biella, Vercelli, Verbania, risultando la donna più votata. GAETANO AZZOLINA (Riesi 29/5/1931), medico, cardiochirurgo, politico. Dal 1990 al 1992 fu deputato del Partito Radicale al Parlamento Italiano e fu componente della Commissione Affari sociali. Laureatosi presso l’Università di Palermo, nel 1956 si trasferì negli Stati Uniti, nel Missouri si specializzò in chirurgia generale presso l’Istituto De Paul Hospital a Saint Luois, e in Chirurgia toracica e cardiovascolare presso la Baylor University  Medical Center: qui venne coinvolto nel programma di lavoro comune di ben sei ospedali, il Baylor Medical Center, il Children Hospital, la South Western Medical School, il Veteran Hospital, il Saint Paul e il Parkland Memorial Hospital. Nel 1965 ritorna in Italia e nell’Ospedale Maggiore di Bergamo fa nascere un nuovo reparto di Cardiodiagnostica Strumentale e della Cardiochirurgia. Qui venivano operati i bambini affetti dalla nascita di malformazioni cardiache e deformazioni al cuore: Azzolina è stato il primo in Italia ad eseguire tali interventi. Fu poi primario della divisione di Cardiochirurgia dell’ospedale di Massa e, nel 1976 consulente del Centro Toscano di Chirurgia del cuore e del torace presso la Casa di cura di Oltrarno, in provincia di Firenze. E’ stato docente universitario presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pisa.
 

Si parla di

L'origine dei cognomi: Caponnetto, Sciuto, Pigola, Azzolina

PalermoToday è in caricamento