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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi: Buttitta, Pedullà, Chillemi, Savoca

L'origine dei cognomi: Buttitta, Pedullà, Chillemi, Savoca

Buttitta

(come Ignazio Buttitta, poeta dialettale siciliano)

Il cognome Buttitta e la sua variante Bottitta, potrebbero derivare da un soprannome ipocoristico dialettale con il significato di “botticella” (piccola botte), forse ad indicare una particolare rotondità e bassa statura dei capostipiti. Potrebbe derivare, inoltre, dal termine neo greco “botòs”, con il significato di “capo di bestiame”, greggi, mandrie e simili (Ciccia). Buttitta è tipicamente siciliano, diffuso in particolare nel palermitano (Bagheria, Palermo, Santa Flavia, Casteldaccia, Trabia, Altofonte, Valledolmo, Altavilla Milicia, Roccapalumba, Ficarazzi, Prizzi, Vicari, Castelbuono, ecc.), ma anche nell’agrigentino (Licata, Campobello di Licata, Casteltermini), nel trapanese (Trapani, Pantelleria, Valderice), nel messinese (Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Spadafora, Giardini Naxos, ecc.), nel catanese (Catania, Motta Sant’Anastasia), nell’ennese (Leonforte, Agira, Valguarnera Caropepe). Alcune famiglie Buttitta, sono, attestate in Toscana, Lombardia, Veneto, Sardegna, Emilia-Romagna, Liguria, Puglia, Campania).

Riferimenti storici e personaggi. IGNAZIO BUTTITTA (Bagheria 19/9/1999, ivi 5/4/1997), poeta dialettale siciliano, autodidatta. Da giovane esercitò i più umili mestieri, poi si diede al commercio; ha vissuto in prima linea le lotte contadine, le due guerre, il fascismo e l’antifascismo, la lotta contro la mafia e la classe politica post-bellica. Nel 1943 si trasferisce a Codogno in Lombardia e si impegna attivamente nella lotta partigiana, viene arrestato due volte. Dopo la Liberazione ritorna in Sicilia e frequenta assiduamente Quasimodo e Vittorini, si dedica intensamente alla produzione poetica e porta la sua poesia fra la gente: la sua poesia è fatta, infatti, per essere cantata e recitata. Nel 1972 gli viene assegnato il Primio Viareggio; nel 1980 la Facoltà di Magistero di Palermo gli conferisce la laurea honoris causa in materie letterarie. Le opere di Buttitta sono state tradotte in Francia, Spagna, Grecia, Romania, Cina, Russia. PIETRO BUTTITTA (Bagheria 30/4/1931 – 13/8/1994), scrittore e giornalista, figlio di Ignazio il poeta. Fu vicedirettore del Giornale Radio Rai, inviato speciale, vaticanista, sindacalista e docente alla Scuola Superiore “Dante Alimenti” di Urbino. Aveva lavorato in radio con Sergio Zavoli dirigendo la redazione culturale del Giornale Radio, aveva collaborato con diversi giornali, con il Corriere della Sera e con la prestigiosa rivista “Il Ponte”. Come scrittore si era dedicato alla saggistica e alla narrativa. PIETRO BUTTITTA (Palermo 1915/1997), pittore siciliano. La sua arte si esprime nella pittura, stampa multiplo, disegno ad acquerello.

Pedulà

(come Walter Pedullà, saggista, critico letterario, giornalista)

Pedullà è un cognome agentis o epanghelmatico , cioè significante mestiere, in questo caso, maniscalco; il termine proviene dal greco “petalon” (ferro di cavallo) (D. Macris).  Pedullà viene registrato anche come cognome greco in Calabria con il significato di “fabbricante di ceppi”, da pede (ceppo, piede): in entrambi i casi il cognome è riferito all’attività del capostipite. Si tratta di un cognome noto nella zona dello Stretto, in Calabria in particolare (nel reggino e nel catanzarese); ha ceppi, inoltre, in Liguria (Genova, Savona), nel Lazio (Roma, Latina), in Piemonte (Torino, Novara), in Lombardia, Toscana, Sicilia (Palermo, Messina, Catania), Emilia-Romagna, ecc.

Riferimenti storici e personaggi. WALTER PEDULLA’ (Siderno 10/8/1930), saggista, critico letterario, giornalista; con Pagliarini, Malerba, Manganelli, Guglielmi è fra i fondatori della Cooperativa Scrittori di cui è stato vicepresidente. Ha insegnato Storia della letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università la Sapienza di Roma (dal 1958 al 2005). Pedullà è anche giornalista professionista: dal 1961 al 1993 è stato critico letterario dell’”Avanti”, ha collaborato con il “Messaggero” e dal 2000 dirige le riviste culturali “L’Illuminista” e “Il Caffè illustrato; ha diretto la collana “Cento libri per mille anni”, edita dall’Istituto Poligrafico dello Stato, e una “Storia generale della letteratura italiana. È stato inoltre membro del consiglio di amministrazione e poi presidente della RAI (1992/1993). Fra le numerose le sue opere: “La rivoluzione della letteratura” (1970), “Alberto Savinio” (1979), “il ritorno dell’uomo di fumo” (1987), “lo schiaffo di Svevo” (1990), Carlo Emilio Gadda” (1994), “Le armi del comico” (2001), “Il Novecento segreto di Giacomo Debenedetti” (2004), “Per esempio il Novecento. Dal futurismo ai giorni nostri” (2008). GABRIELE PEDULLA’ (Roma 1972), scrittore, critico letterario, accademico e critico cinematografico, figlio di Walter Pedullà. Insegna Letteratura italiana presso l’Università degli studi Roma tre. È  autore di numerosi saggi di critica letteraria e ha esordito nel 2009 nella narrativa. È redattore del bimestrale “Il caffè illustrato” diretto dal padre Walter; collabora con il supplemento “Alias” de “Il Manifesto” e con Il Sole 24 Ore”. ALFREDO PEDULLA’ (Messina 15/4/1964), giornalista e opinionista sportivo; ha iniziato la carriera commentando le partite di pallacanestro della “Viola Reggio Calabria” per l’emittente Telereggio, poi a Roma lavora per il “Corriere dello Sport-Stadio” ed è ospite di “Contatto sport”, programma televisivo dell’emittente avellinese “Prima Tivvu”. Come opinionista è ospite fisso di “Calcio contro calcio” dell’emittente bresciana RTB e di Radio Touring 104 di Reggio Calabria. Attualmente collabora con il Corriere dello Sport-Stadio; su Sportitalia conduce “Speciale calciomercato” e “Lo sai che”.

Chillemi

(come Francesca Chillemi, attrice, personaggio televisivo, ex modella, Miss Italia 2003)

Chillemi è cognominizzazione del nome personale medievale Chillé o Chillemi; esso proviene dalla italianizzazione del nome germanico Wilhelm (meglio conosciuto nella forma Guglielmo), arrivato in Italia attraverso la mediazione del francese Guillé o Guilhelm. Altra ipotesi vuole questo cognome derivato dall'arabo Killām, che significa “interlocutore di Hallah”.
Chillemi è tipico del messinese (Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, Santa Teresa Riva, Casalvecchio Siculo, Furci Siculo, Savoca, Giardini Naxos, Terme Vigliatore, Milazzo, Rocca Fiorita, ecc.) ma ha ceppi pure nel catanese (Catania, Misterbianco, Giarre, San Giovanni La Punta, San Pietro Clarenza, San Gregorio di Catania, ecc.) e nel palermitano (Palermo, Monreale, Terrasini, Casteldaccia, Carini, ecc.); ha inoltre piccoli nuclei nell’ennese (Centuripe, Agira, Enna, Catenanuova), nel ragusano (Ragusa, Modica), nel siracusano (Siracusa, Augusta, Lentini). Fuori dell’isola, famiglie Chillemi sono attestate in Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna, Campania, Veneto, Liguria, e, qua e là, in altre regioni italiane.  

Riferimenti storici e personaggi. FRANCESCA CHILLEMI (Barcellona Pozzo di Gotto 25/7/1985), attrice, personaggio televisivo, ex modella, miss Italia 2003. Inizia a lavorare in televisione partecipando alla quarta stagione della serie TV “Un medico in famiglia” (2004), poi a “Carabinieri” (28 episodi fra il 2007 e il 2008), “Gente di mare”(serie TV del 2007), “Vita da paparazzo” e “il commissario Montalbano” (2008), negli anni successivi, la troviamo in TV in “Squadra antimafia-Palermo oggi”, serie TV (2010), “Preferisco il paradiso (2010), “Notte prima degli esami”(2011), “Fratelli detective”(2011), “Che Dio ci aiuti” (2011 e seguenti), “Braccialetti rossi” (2016) ed altri; al cinema in: “Gaymers, episodio di Feisbum (2009), “Cado dalle nubi”, per la regia di Gennaro Nunziante (2009), “Natale da chef”, regia di Neri Parenti (2017). VENERE CHILLEMI, pittrice, scultrice, docente di arte psichica; vive e lavora ad Avigliana (Torino). L’arte della Chillemi è pittura creata da una donna a rappresentazione e celebrazione della figura femminile, della sua grazia e del suo fascino. Immagini femminili di luminoso stupore situate in un paesaggio che evoca certi boschi cari ai pittori francesi del primo Novecento, boschi con tronchi d’alberi da cui germogliano infiniti ramoscelli e vaghe infiorescenze. Nel 1998 ha fondato la scuola di pittura “I semi di sesamo”, dove la ricerca dell’arte si fonde con la ricerca spirituale. Venere Chillemi è stata selezionata per la Quadriennale Leonardo da Vinci “Aste Europee” svoltasi ad Olbia nella International Art Gallery 2010 e per la Quadriennale Leonardo da Vinci Artisti nella storia “Museo Nazionale Storico” Mentana di Roma, svoltasi al Museo Nazionale di Roma 2011. Suoi quadri si trovano in prestigiosi musei esteri, quali: il Museo di Sharjah (Emirati Arabi), Hong Kong (Cina), Alessandria d’Egitto, Regione Qualyubiya (Egitto)

Savoca

(come Giuseppe Savoca, professore emerito dell’Università di Catania, studioso del Settecento)

Savoca è toponimo della città metropolitana di Messina, deriva dal nome del comune di Savoca o dal nome di una località attraversata dall’omonimo torrente. Savoca deriva dal termine greco sàbuka = sambuchi (piante); in dialetto siciliano “savucu” è uguale a sambuco (voc. sicil. Piccitto).
Il cognome Savoca è diffuso in circa 240 comuni localizzati oltre che in Sicilia, dove c'è un gruppo abbastanza numeroso, anche in altre regioni italiane: Piemonte, Lombardia, Lazio, Toscana, Sardegna, ecc. In Sicilia è presente in tutte le province, soprattutto nel catanese (Catania, Castiglione di Sicilia, Adrano, Misterbianco, Paternò, Motta Sant’Anastasia, Linguaglossa, Acicastello, Belpasso, Acireale, Mascalucia, Bronte, ecc.), nel messinese (Taormina, Cesarò, Roccalumera, Giardini Naxos, Santa Teresa Riva, Savoca, ecc.), nel palermitano (Palermo, Bagheria, Bisacquino, Balestrate, ecc.), nell’ennese (Enna, Piazza Armerina, Calascibetta,  Centuripe, Regalbuto, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Francofonte, Rosolini, Augusta, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi - In epoca medioevale il paese di Savoca era una vera e propria città, con un castello e un'ampia cinta muraria. PAOLO SAVOCA, sindaco di Enna nel dopoguerra, dal 1946 al 1952 e dal 1956 al 1960. GIUSEPPE SAVOCA (Berlino 22/4/1968 – Ivi 15/6/1974), una delle vittime più giovani del muro di Berlino; figlio di immigrati italiani e cittadino italiano, la mattina del 15 giugno 1974, cadde nella Sprea, il principale corso d’acqua che scorreva parallelamente ad un tratto del muro di Berlino, per cercare un giocattolo perduto. Il bambino, perso l’equilibrio, cadde nel fiume, riemerse brevemente sulla superficie dell’acqua, poi affondò. Una pattuglia delle truppe di frontiera della RDT non rispose alle grida di aiuto dei passanti e continuò il suo viaggio di controllo. GIUSEPPE SAVOCA (Aci Catena 12/11/1942), professore emerito dell’Università di Catania, ha pubblicato monografie e studi sul Settecento, Leopardi, Parini, Verga, Tozzi, Gozzano, Svevo, Palazzeschi, Montale, Ungaretti, Saba e altri. Ha elaborato un originale modello di concordanza computerizzata; nella collana “Strumenti di Lessicografia Letteraria Italiana da lui fondata, sono uscite una trentina di concordanze, comprese quelle delle poesie e traduzioni ungarettiane alle quali si affianca un “Vocabolario della poesia italiana del Novecento”. Ha promosso la realizzazione del catalogo unificato on line di tutte le biblioteche dell’Ateneo catanese. Fondatore e coordinatore del dottorato di ricerca in Italianistica, direttore dell’Istituto di Letteratura Italiana, fondatore e direttore per due mandati del Dipartimento Interdisciplinare di  Studi Europei, dirige, per Olschiki, l’edizione critica del Canzoniere di Petrarca.

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