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Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

L'origine dei cognomi Abramo, Falzone, Catalano, Guarneri

Etimologia, origine, significato, diffusione dei cognomi a livello provinciale e regionale: fenomeni migratori. Collegamenti e riferimenti storici sulle famiglie nobili siciliane, tradizioni popolari, personaggi del mondo della cultura, della politica, dell’arte, della cronaca. “Nomen omen”, locuzione latina che significa “un nome, un destino” o “il destino nel nome”: per i Romani nel nome della persona era indicato il suo destino, appunto “I cognomi come brand”, “marchio” che ti accompagna per tutta la vita, insieme dei valori che nel tempo le generazioni hanno costruito

Cognomen omen, l'origine dei cognomi Abramo, Falzone, Catalano, Guarneri, di Francesco Miranda

Abramo

(come Sergio Abramo, imprenditore e politico, sindaco di Catanzaro)
Abramo è la cognominizzazione del nome di origine ebraica Abram, presente nel mondo greco e nel mondo romano: il suo significato è “padre di una moltitudine”. Nel racconto biblico (Genesi 11/25), Dio, che cambiò il suo nome da Abram in Abraham, strinse un patto con Abramo premettendogli che avrebbe avuto un figlio dalla moglie Sara, di nome Isacco, e una innumerevole discendenza. Nel Corano Abramo è presentato come primo adoratore di un Dio unico e fondatore dell’Islam: egli offre in sacrificio, per ordine di Dio, un figlio, che non è Isacco ma Ismaele. Il cognome Abramo è siciliano, diffuso soprattutto nel Messinese (Messina, Tripi, San Piero Patti, Patti, Milazzo, Mazzarrà Sant’Andrea, Tortorici, Furnari, Pace del Mela, Sinagra, Villafranca Tirrena, Capri Leone, Santa Teresa Riva, ecc.), nel Catanese (Catania, Acireale, Giarre, Aci Catena, Militello Val di Catania, Tremestieri Etneo, Gravina, Aci Sant’Antonio, Misterbianco, San Giovanni La Punta, Sant’Agata Li Battiati, Santa Venerina, Paternò, Zafferana, ecc.), e presente anche nel Palermitano (Palermo, Misilmeri, Cinisi, Carini, ecc.), nel Siracusano (Augusta, Lentini, Siracusa, Melilli, ecc.). Famiglie Abramo sono attestate, inoltre, in Calabria, Lazio, Campania, Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, ecc.

Riferimenti storici e personaggi. Tracce di questo cognome si trovano già nel 1450 a Bologna con un Jacopo de Abram. Sergio Abramo (Catanzaro 29/3/1958), politico e imprenditore, sindaco di Catanzaro dal 1997 al 2005, nel 2012 (da maggio a novembre) e in carica attualmente dal 2013. Sempre a capo di schieramenti di centrodestra e con maggioranze bulgare, è il sindaco più votato d’Italia. Dal 2018 è anche presidente della provincia di Catanzaro; nel settembre del 2021 ha aderito a Coraggio Italia, nuovo partito di Luigi Brugnaro e Giovanni Toti ed è recentemente diventato consigliere di Brugnaro e membro della direzione nazionale del nuovo partito. Giuseppe Abramo (1933/2014), scrittore, cultore di discipline storico-religiose, filosofiche e spirituali; studioso di Sacra Scrittura della Cabala e del pensiero ebraico, ha pubblicato numerosi contributi scientifici, tra i quali “Il Cantico dei Cantici” e la “Tradizione Cabalistica. Trascendenza e immanenza nell’unione tra maschile e femminile”. E' stato anche relatore in importanti convegni internazionali. Gran maestro onorario dal 2011, dopo che dal 2001 aveva ricoperto la carica di Gran segretario del Grande Oriente d’Italia, obbedienza massonica che ha sede a Roma. Paolo Abramo (Militello Val di Catania 1910/1986), giornalista pubblicista, educatore, scrittore, apprezzato critico musicale. Fu l’artefice della istituzione della Scuola Media a Militello, per la quale si prodigò indefessamente dal 1945 al 1954. Nel 1945 fondò l’associazione “Città di Militello”, con lo scopo della promozione culturale sociale della cittadina catanese. Alcuni dei suoi innumerevoli scritti, apparsi sui quotidiani siciliani e pervasi da un fine umorismo, sono stati raccolti nel volume “Militello fra cronaca e fantasia” (1983). Alessandra Maria Abramo (Firenze 15/7/1983), giornalista pubblicista, laureata in Scienze Politiche all’Università di Firenze, ha collaborato da giovanissima con alcune testate giornalistiche della sua città, ha lavorato presso l’emittente televisiva Video Firenze – Toscana Channel, poi all’ufficio stampa della Casa Editrice Giunti fino al 2017. Oggi è giornalista freelance e si occupa di uffici stampa e comunicazioni.

Falzone

(Come Gaetano Falzone, storico e docente, appassionato studioso del Risorgimento)
Falzone proviene da soprannome generato dal vocabolo dialettale siciliano, italianizzato, “fazuni”, presente nelle varie province siciliane in forme diverse, come fausuni, fauciuni, fausuni, fauzzuni, fasuni, fazzuni, ecc.: tutte con il significato di “grossa falce”. Il cognome è siciliano, diffuso soprattutto nell’Agrigentino (Agrigento, Aragona, Porto Empedocle, Naro, Camastra, Canicattì, Palma di Montechiaro, Alessandra della Rocca, Favara, Licata, Sciacca, Ravanusa, ecc.), nel Nisseno (San Cataldo, Caltanissetta, Delia, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Mussomeli, Gela, Villalba, Mazzarino, ecc.), nel Catanese (Catania, Caltagirone, Gravina di Catania, Aci Catena, Belpasso, Acireale, Misterbianco, San Gregorio, Mascali, Adrano, ecc.), nel Palermitano (Palermo, Alimena, Misilmeri, Monreale, Cinisi, Blufi, Terrasini, Carini, Termini Imerese, ecc.), nell’Ennese (Pietraperzia, Calascibetta, Enna, Valguarnera Caropepe, ecc.), nel Trapanese (Marsala, Castelvetrano, Trapani, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Priolo Gargallo). Famiglie Falzone sono attestate, oltre che in Sicillia, in Lombardia, Piemonte, Lazio, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Calabria, ecc.

Riferimenti storici e personaggi. Gaetano Falzone (Palermo 2/3/1912 – 1/6/1984), storico e docente, appassionato studioso del Risorgimento, autore del volume “Storia della mafia” che, ai tempi della sua prima stesura fu pubblicato in lingua francese perché nessun editore in Italia volle allora pubblicarlo. Attraverso la consultazione di inedite fonti francesi, lo storico palermitano scrisse la storia della rivoluzione siciliana del 1848. Fu professore ordinario di Storia del Risorgimento presso la facoltà di Giurisprudenza di Palermo; fondatore e direttore dal 1965 al 1971 della rivista di studi storici “Il Risorgimento in Sicilia”, collaborò con diverse riviste storiche e culturali nazionali quali “Nuova Antologia”, “Rassegna storica del Risorgimento”, ed altre. Fu per decenni, fin dal 1934, collaboratore della pagina culturale de “Il Giornale di Sicilia” e di un gran numero di quotidiani, riviste e periodici sparsi in tutta Italia. Giuseppe Falzone, professore di epigrafia classica e cristiana. Docente di lingue e cultura classica presso lo Studio teologico San Gregorio Agrigentino, affiliato alla Pontificia Facoltà teologica di Sicilia San Giovanni Evangelista di Palermo, è cultore della materia presso la cattedra di Archeologia cristiana dell’Università di Palermo. Da anni collabora agli scavi e ricerche nella catacomba di Villagrazia di Carini, alle ricerche nell’area della necropoli paleocristiana della Valle dei Templi di Agrigento e, dal 2010, allo studio del contesto epigrafico tardo antico e paleocristiano di Sabratha in Libia. E' autore di diversi contributi scientifici. Giovanni Falzone (Lippstadt 22/5/1974), trombettista, insegna strumento d’insieme jazz presso il conservatorio Verdi di Milano e presso il conservatorio Verdi di Como e collabora con i corsi individuali di strumento e musica d’insieme della New York University (Europe), alternando l’attività solistica a quella compositiva. E' vincitore di numerosi premi ed ha una vasta discografia. Leonardo Falzone (Catania 1972), pittore, docente di “Educazione artistica” nelle scuole medie. Il suo percorso artistico è iniziato alla maniera degli impressionisti francesi e, in seguito, si è orientato verso la pittura macchiaiola italiana. Il suo lavoro lo ha visto impegnato in opere decorative pubbliche di Catania, attività di restauro d’arte, mostre personali e collettiva. Dal 2002 insegna nelle scuole del bergamasco e lì, attraverso l’analisi della pittura rinascimentale e la maturazione di alcuni aspetti della pittura figurativa tradizionale, si è orientato verso un figurativismo post moderno nel quale affiora il contesto del mondo attuale. Dario Falzone (Palermo 25/5/1961), avvocato, politico, deputato regionale nella XIV legislatura, eletto nella lista di Alleanza Nazionale.

Catalano

(come Maurilio Catalano, pittore palermitano)
Il cognome Catalano è un etnico della Catalogna, regione della Spagna: la sua origine potrebbe derivare dai molti catalani, ma anche aragonesi e valenziani, che dai Vespri siciliani in poi vennero in Italia e si stabilirono in Sicilia e nel Meridione. Richiamando avvenimenti precedenti, Catalano potrebbe risalire a soprannomi dati ai legionari veterani di Pompeo che avevano effettuato operazioni belliche in Catalogna o agli ebrei cacciati dalla Spagna. Famiglie Catalano sono presenti in tutte le regioni italiane ma il cognome prevale in Sicilia e in tutto il meridione (Campania, Calabria, Basilicata, Puglia); ceppi molto consistenti si trovano anche in Lombardia, Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Liguria. Nell’Isola sono molto consistenti le presenze di famiglie Catalano soprattutto nel Palermitano (Palermo, Lercara Friddi, Ciminna, Monreale, Montemaggiore Belsito, Collesano, Bagheria, Termini Imerese, Partinico, Cinisi, Villabate, ecc.), nel Catanese (Catania, Acireale, Giarre, Aci Sant’Antonio, Mascali, San Gregorio di Catania, Adrano, Belpasso, Aci Castello, Misterbianco, Vizzini, ecc.), nel Messinese (Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Fondachelli Fantina, Taormina, Francavilla di Sicilia, Mistretta, San Piero Patti, Tortorici, Giardini Naxos, San Filippo del Mela, Capo d’Orlando, Milazzo, ecc.), nell’Agrigentino (Santa Elisabetta, Porto Empedocle, Raffadali, Sciacca, Licata, Agrigento, Lucca Sicula, Ribera, Montevago, Racalmuto, ecc.), nel Trapanese (Trapani, Marsala, Erice, Castelvetrano, ecc.), nel siracusano (Augusta, Siracusa, Melilli, ecc.), nell’Ennese (Enna, Piazza Armerina, Regalbuto, Calascibetta, Catenanuova, Nicosia, Centuripe, ecc.), nel Nisseno (Gela, Caltanissetta, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi. Nel 1300 nell'elenco dei vescovi nominati dal papa Giovanni XXII c'è un Jordanus Catalanus; nel 1500 troviamo un Gian Domenico Catalano di Gallipoli (Lecce) che operò come pittore fra il 1604 e il 1628. Alcuni storici ne fanno oscillare la data di nascita fra il 1598 o, più probabile, il 1550 e lo celebrano come “eccellente pittore” dal “pennello d'oro”. In Sicilia abbiamo famiglie nobili Catalano in Messina, Nicosia (dove un Giovanni Catalano fu castellano nel 1398), Palermo, Siracusa, Catania. Maurilio Catalano (Palermo 1942), pittore palermitano, scultore, è stato professore titolare all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Dal 1963 dirige la galleria e stamperia “Arte al Borgo”, frequentata da molti intellettuali italiani: Leonardo Sciascia, Fabrizio Clerici, Antonio Buttitta, Ferdinando Scianna, Umberto Eco. Nei suoi quadri dipinge il mare in tutte le sue sfumature: barche, flora, fauna, incubi e pericoli dei mari, fiocine, pesci grandi e piccoli, ecc.; dipinge ceramiche e tessuti. Ha realizzato un dipinto di 30 mq. per l’aeroporto di Palermo, per la Bmw una scultura di metri 7x4, in occasione della presentazione della Mini Cooper tenutasi a Trapani; ha illustrato le copertine del libro “In Sicilia” di Matteo Collura e del libro “I Siciliani” di Gaetano Savatteri. Ha realizzato per la Regione Siciliana una scultura di metri 7x4 per un congresso sulla pesca tenuto alla Fiera del Mediterraneo e opere per il Centro commerciale “Forum” di Palermo. Ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero: nel 2009 ha ricevuto il premio “Ignazio Buttitta”. In suo onore, in occasione dell’Anno Giubilare 2000, l’Ordine di Malta ha pubblicato un foglio con quattro francobolli: La pesca, Barche, Barche in fila, Mongolfiere. Massimo Catalano (Roma 28/1/1936 – Amelia 2/5/1913), musicista, trombettista e personaggio televisivo. Come musicista ebbe grande successo agli inizi degli anni sessanta, nel gruppo musicale “I Flippers”, composto, oltre che da Massimo Catalano alla tromba, da Franco Bracardi (pianoforte), il fratello Maurizio Catalano (contrabbasso), Romolo Forlai (vibrafono), Fabrizio Zampa (batteria) e, per un anno nel 1961, Lucio Dalla (clarinetto). Suonò anche con la band di Louis Armstrong; in TV divenne noto per la sua partecipazione a trasmissioni come “Quelli della notte”. 

Guarneri

(come Enrico Guarneri, cabarettista e attore teatrale)
Guarneri e le sue varianti Guarnieri, Guarnero, Guarnera, Guarniero, ecc. hanno origine dal latino Guarnerius, nome derivato dal germanico Warinhari, composto dai termini warin (o wara, waran, warna), che si traduce con “difesa, protezione, guardia”, e hari (o harja, heer), che si traduce con esercito; il tutto con il significato di “difensore dell'esercito, guardia dell'esercito”; si riferisce, probabilmente, all'attività del capostipite. Guarneri ha il ceppo più consistente in Lombardia (cremonese, bresciano, milanese), è presente in Sicilia, Piemonte, Lazio, Toscana, Calabria, Emilia-Romagna e in alcune altre regioni italiane. E' ampiamente diffuso nel Palermitano (Palermo, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Lercara Friddi, Prizzi, Bagheria, Castellana Sicula, Campo Fiorito, Capaci, ecc.), ma è attestato anche nell’Agrigentino (Canicattì, Agrigento, Campobello di Licata, Ravanusa, ecc.), nel Nisseno (San Cataldo, Caltanissetta, Montedoro, ecc.), nell’Ennese (Villarosa, Pietraperzia, ecc.), nel Siracusano (Siracusa, Floridia, ecc.) e nelle altre province siciliane.

Riferimenti storici e personaggi. Epifanio Guarneri (Regalbuto 1699/1771) – abate del monastero di San Michele Arcangelo di Troina, uomo erudito nelle lettere, nella storia universale e in questioni teologiche e morali. Guarneri è una famiglia di liutai di Cremona il cui capostipite fu Andrea Guarneri (Cremona 1626/1698). Fra il 1641 e il 1646 fu allievo di Nicola Amati, forse insieme a Antonio Stradivari. Pietro Giovanni Guarneri (Cremona 1655/1728), primogenito di Andrea; costruttore di strumenti musicali, si staccò dalle forme del padre e i suoi strumenti assunsero caratteristiche proprie. Oltre ad essere un valido liutaio, fu anche valido musicista e si esibì come suonatore di viola nell’orchestra della corte mantovana. Giuseppe Giovanni Battista Guarneri (Cremona 28/11/1666 – 1740 circa), terzo figlio di Andrea, lavorò molto nella bottega del padre e ne influenzò notevolmente il lavoro. Pietro Guarneri (Cremona 14/4/1695 – Venezia 4/4/1762), liutaio, figlio di Giuseppe Giovanni; è noto anche con il nome di Pietro da Venezia. Bartolomeo Giuseppe Antonio Guarneri (Cremona 21/8/1698 – 17/10/1744), altro figlio di Giuseppe Giovanni Battista; fu soprannominato “Del Gesù” perché era solito firmare i suoi strumenti all’interno della cassa armonica, con la sigla IHS. E' considerato il liutaio più illustre e più quotato, insieme ad Antonio Stradivari. I suoi violini hanno un suono armonico ma potente, non a caso chiamato da Niccolò Paganini “cannone”. Molti dei violinisti contemporanei nei loro concerti suonano Guarneri Del Gesù. Enrico Guarneri (1945), cabarettista, comico e attore teatrale siciliano, noto al grande pubblico soprattutto per la sua partecipazione al programma televisivo “Insieme” di Antenna Sicilia, condotto da Salvo La Rosa. La sua carriera teatrale inizia a San Giovanni La Punta nel 1976, dove inventa il personaggio di Litterio Scalisi con il quale ancora oggi si esibisce in varie trasmissioni di note televisioni regionali. Nel 2008 a Trecastagni ha ricevuto il Premio Sicilia. Come attore teatrale ha calcato i palcoscenici di molti teatri fra cui il Teatro Stabile e il Metropolitan di Catania e il Teatro Massino di Palermo.  

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