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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

Origine dei cognomi Caruso, Tolomeo, Todaro, Casella

Caruso

(Come Pino Caruso, attore, scrittore, doppiatore)
Caruso deriva dalla cognominizzazione di un soprannome, o nome di mestiere, nato dal sostantivo dialettale “caruso” o “carusu”, riferito ad un ragazzo, un garzone, occupato (specialmente in Sicilia) in lavori agricoli o pastorali, o nelle miniere di zolfo. Nel dialetto napoletano la storia del nome “Caruso” risale al 1226 quando Nocera dei Pagani fu assediata dai saraceni e il cavaliere Pier Fortugno si rase completamente la testa e, travestito da musulmano, riuscì ad entrare in città e, insieme ai suoi compagni, riuscì ad espugnare la roccaforte nemica. Fortugno venne ucciso ma venne ricordato come il “cavaliere caruso”, cioè rasato. Il termine “caruso” si fa risalire al latino “cariosus” (cariato, liscio, calvo, tosato) o “carens usu” (mancante di esperienza, Ciccia) o al greco “kara” (testa rasata). Il cognome è diffuso  in circa 1800 comuni di tutte le regioni italiane: prevale in Sicilia e nel meridione (Campania, Calabria, Puglia), ma è abbastanza noto anche nel Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Liguria, ecc. Nell’Isola è particolarmente diffuso nel messinese (Messina, Barcellona Pozzo di Gotto, Sant’Angelo Brolo, Capo d’Orlando, Patti, Saponara, Milazzo, ecc.), nel catanese (Catania, Misterbianco, Paternò, Adrano, Tremestieri Etneo, Bronte, Mascalucia, Belpasso, ecc.), nel palermitano (Giardinello, Torretta, Bagheria, Montelepre, Carini, ecc.), nel ragusano (Modica, Ragusa, Scicli, Vittoria, ecc.),, nel siracusano (Avola, Siracusa, Pachino, Noto, ecc.),  nell’agrigentino (Canicattì, Caltabellotta, Licata, Agrigento, Naro, ecc.), ma anche nelle province di Trapani, Caltanissetta, Enna.
Riferimenti storici e personaggi - I Caruso da Napoli passarono due volte in Sicilia.

Nella prima ad opera di un Giovanni Caruso, venuto al seguito di re Federico II, di cui fu consigliere e segretario. Sotto re Martino questo ceppo acquistò nel 1397 il feudo di Comitini e, nel 1399, il territorio di Granato. Nella seconda ad opera di un Antonello Caruso, gentiluomo napoletano sotto lo stesso re Martino. Questa famiglia si estese in Noto, Palermo, Catania, Lentini. Il ramo palermitano proviene da Noto, dal ceppo di Antonello (come appare in un documento viceregio del 1690). Antonello fu maestro razionale del regno e possedette la terra e baronia di Spaccaforno (Ispica) e altri feudi. Un Placido Caruso fu senatore e quattro volte capitano d'arme. Questa famiglia si estinse in quella degli Statella, alla quale passarono titoli e feudi (cfr. Famiglie nobili di Sicilia). ENRICO CARUSO (Napoli 25/2/1873- Napoli 2/8/1921) – grande tenore italiano. Considerato “il tenore” per eccellenza per la sua inconfondibile voce; il primo cantante che incise le sue opere su disco.

Pino Caruso (Palermo12/10/1934 – Roma 7/3/2019), attore, scrittore, doppiatore italiano. La sua carriera inizia al “Piccolo Teatro” di Palermo, prima come attore drammatico, poi comico; nel 1957 recita  ne “Il gioco delle parti” di Pirandello. Dopo una breve parentesi romana con la compagnia di Emma Gramatica, è scritturato dal Teatro Stabile di Catania dove esprime tutta la sua vocazione comica. Poi grandi successi in televisione e al cinema (circa 30 film). Come scrittore ha al suo attivo numerosi libri e ha collaborato periodicamente con giornali quali “Il Mattino”, “Il Messaggero”, “Paese Sera”, “L’Avanti”, “L’Unità”, “La Sicilia”.

Tolomeo

(Come Claudio Tolomeo, astronomo, astrologo, matematico, geografo)
L’origine e la formazione del cognome Tolomeo potrebbero risalire: - 1. nel Sud e nelle zone di antica tradizione greca e bizantina, al nome greco “Ptolemaios” – (Πτολεμαιος), che significa “bellicoso”, “guerriero “,   2. in Toscana e nel Nord, all’ipocoristico aferetico del nome Bartolomeo. Tolomeo ha i maggiori ceppi in Calabria (zone Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio Calabria) e in Puglia (zone Lecce, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Bari), In Sicilia il cognome è presente nel palermitano (Palermo, Capaci, Monreale, Montelepre, ecc.), nel messinese (Messina, Scaletta Zanclea, Patti, Nizza di Sicilia, ecc.), nel ragusano (Vittoria, Ragusa, Santa Croce Camerina), nell’agrigentino (Montevago, Agrigento), nel trapanese (Partanna, Castelvetrano), nel catanese (Catania). Famiglie Tolomeo sono inoltre attestate in Lombardia, Piemonte, Campania, Lazio, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Basilicata, Veneto, Marche, ecc.
Riferimenti storici e personaggi. Tolomeo è il titolo preso da tutti i monarchi della dinastia tolemaica di origine macedone che regnò sull’Egitto tra il 323 a.C. ed il 30 a.C.  CLAUDIO TOLOMEO (Pelusio 100 d.C. circa – Alessandria d’Egitto, 175 d.C. circa), astrologo, astronomo, matematico, geografo, di lingua e cultura ellenistica che visse e lavorò ad Alessandria d’Egitto: E’ considerato uno dei padri della geografia. Fu autore di importanti opere scientifiche fra cui l’Almagesto, trattato astronomico fra i più influenti dell’antichità.  Nel secondo secolo ideò il sistema geocentrico per cui la terra si trova immobile al centro del cosmo  ed è il punto di riferimento attorno a cui ruotano il sole e tutti gli altri pianeti. TOLOMEI TOLOMEO (1829/1886), pittore, discendente dell’antica famiglia senese, visse a Rovereto dove partecipò attivamente alla vita pubblica della città. Divenuto noto con il dipinto “I Carbonari”, esposto a Rovereto nel 1862, si affermò soprattutto come pittore di paesaggi e disegnatore per pubblicazioni scientifiche e guide. Sue opere si conservano al Museo Civico di Rovereto e in collezioni private.

Carla Tolomeo (Pinerolo 1945), pittrice, scrittrice, scultrice, grande appassionata di letteratura e, da qualche tempo, anche “falegname e tappezziere”: le sue sedie-sculture hanno fatto il giro del mondo. Personaggio “diverso”, la sua storia si svolge fra ricerche e intenzioni geniali: ha esposto i suoi quadri fino al 1997, in Italia, in Europa, in U.S.A.. Dopo la sua ultima mostra a Londra “Omaggio a Leonardo”, alle Leicester’s  Galleries, ha sorpreso i suoi collezionisti creando le “sedie-sculture”: la sua filosofia è la mutazione-trasformazione di un oggetto qualunque a oggetto d’arte, inizia la sua storia dal più banale e domestico oggetto, la sedia appunto.

Todaro

(come Raimondo Todaro, ballerino e attore)
Il cognome Todaro deriva dal nome medioevale Todaro che nasce da una modificazione del nome latino di origine greca Theodorus (greco Τηεοδοροσ )  che significa “dono divino”: Theòs= dio – dòron = dono. Si tratta di  un cognome tipico del sud Italia, Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata, ma ci sono ceppi consistenti anche al nord, Veneto, Liguria, Lombardia, Lazio, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Liguria, ecc.: è diffuso in tutta l’Isola ma prevale in particolare nell’agrigentino (Licata, Montallegro, Porto Empedocle, Sciacca, Caltabellotta, ecc.), nel messinese (Messina, Santo Stefano di Camastra, San Fratello, Barcellona Pozzo di Gotto, Montalbano Elicona, Santa Teresa Riva, ecc.), nel trapanese (Trapani, Erice, Calatafimi, Alcamo, Calatafimi, ecc.), nel catanese (Catania, Vizzini, Mascalucia, Aci Catena, Misterbianco, Biancavilla, Gravina di Catania, ecc.), nell’ennese (Piazza Armerina, Regalbuto, Centuripe, Agira, ecc.), nel palermitano (Palermo, Ficarazzi, Alia, San Cipirello, Bagheria, San Giuseppe Jato, Casteldaccia, Monreale, Santa Flavia, Termini Imerese, ecc.

Riferimenti storici e personaggi. Tracce di questa cognominizzazione si trovano a Naso (Me) tra la fine del 1400 e l'inizio del 1500, con un Notaio Pietro Todaro, e ad Avellino nel XII secolo. Una famiglia Todaro, le cui origini risalgono all'inizio del secolo XVII, a Monte San Giuliano fu insignita del titolo di barone di Galia (l'ultimo insignito fu Benedetto Todaro il 4/5/1799).  AGOSTINO TODARO, nobile dei baroni di Galia (Palermo 14/1/1818 – Palermo 18/4/1892), giurista, botanico e politico. Fu senatore del Regno d’Italia nella XIII legislatura. Avvocato e principe del foro, mantenne sempre contatti con gli ambienti scientifici botanici mediante la collaborazione a riviste e giornali specializzati. Nel 1856 gli fu assegnata la cattedra di botanica nell’Università di Palermo e la direzione dell’Orto Botanico di Palermo, nel quale introdusse un gran numero di piante esotiche e creò l’erbario della flora siciliana e generale.  Fra le sue opere: “Orchideae siculae: Rariorum plantarum elencus “(1842), “Nuovi generi e nuove specie di piante coltivate nel Regio Orto Botanico di Palermo”. E’ dedicato alla sua memoria il “Limonium todaroanum”, raro endemismo botanico siciliano.

Raimondo Todaro (Catania 19/1/1987), ballerino e attore: è stato 18 volte campione italiano di ballo nelle varie categorie. Ha partecipato a varie edizioni della trasmissione TV “Ballando con le stelle”, condotta da Milly Carlucci: nell’edizione 2019 partecipa in coppia con Nunzia De Girolamo ex deputata di Forza Italia ed ex ministra delle politiche agricole, alimentari e forestali del governo Letta. Come attore ha debuttato nella miniserie televisiva “Operazione pilota” con Massimo Ranieri; ha partecipato a diverse fiction televisive fra le quali ricordiamo “Provaci ancora Prof. 3” del 2008. A Misterbianco, in provincia di Catania, dove vive con la famiglia dal 2003, ha aperto, insieme al fratello, la scuola di ballo “Todaro Dance Academy”, che tutt’ora segue assiduamente.

Casella

(come Giucas Casella, personaggio televisivo)
La base del cognome Casella è costituita da toponimi, come Casella (GE), Caselle (VR,TV,BO,SA), Casellina di Scandicci, da nomi di località e di fabbricati particolari o di piccoli e medi centri abitati, formati, derivati e composti da “casa” e dai rispettivi alterati. Il cognome è diffuso in circa mille comuni di tutte le regioni italiane, ma prevale  in Lombardia, Sicilia, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Calabria, Lazio, Piemonte, Toscana, Veneto.  In Sicilia è attestato in tutte le province, prevalentemente nel messinese (Messina, Capo d’Orlando, Patti, Sant’Angelo di Brolo, Ucria, Sinagra, Monforte San Giorgio, Floresta, Giardini Naxos, ecc.), nel catanese (Catania, Mascali, Caltagirone, Biancavilla, Aci Castello, Zafferana Etnea, Gravina di Catania, ecc.), nel palermitano (Palermo, Belmonte Mezzagno, Partinico, Cefalù, Misilmeri, Santa Cristina Gela, Villabate, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Priolo Gargallo, Noto, ecc.),  nell’ennese (Troina, Regalbuto).

Riferimenti storici e personaggi – CASELLA (1250 – Firenze 1300), compositore e cantore italiano, fiorentino o pistoiese,  amico di Dante Alighieri che lo pose come protagonista del secondo canto del Purgatorio. Mise in musica alcune poesie di Dante o almeno la canzone tratta dal Convivio, “Amor che nella mente mi ragiona”. ALFREDO CASELLA (Torino 25/7/1883- Roma 5/3/1947), compositore e pianista italiano. Scrisse molte liriche, libretti per opere, canzoni e musica da camera. Nel 1917 fondò una “Società Nazionale di Musica”, allo scopo di promuovere la conoscenza della musica contemporanea;  nel 1923, insieme a Gabriele d’Annunzio e al veneziano Gian Francesco Malipiero,  fondò un’associazione per la diffusione della musica moderna italiana, la “Corporazione della Nuova musica”. Divenne uno dei più conosciuti pianisti della sua generazione e nel 1930, con Arturo Bonucci (violoncello) e Alberto Poltronieri (violino), fondò il “Trio Italiano”, ottenendo una grandissima notorietà in tutto il mondo. Nel 1933 fondò a Napoli  l” Accademia musicale napoletana”, con l’intento di valorizzare caratteristiche e significati della cultura musicale soprattutto italiana.

Giucas Giuseppe Casella (Termini Imerese 15/11/1949), personaggio televisivo italiano con capacità di illusionismo che utilizza l'ipnosi come strumento di suggestione collettiva. La sua notorietà inizia nel 1979 quando Pippo Baudo lo volle con sé nella sua prima esperienza di conduttore della “Domenica In”, poi è un susseguirsi di presenze nelle più note trasmissioni televisive italiane ed europee. La sua caratteristica è di proporre dei numeri basati sulla sua presunta capacità di “mago”, di ipnotizzare e suggestionare spettatori o animali in sala e via televisione, o su esercizi pericolosi effettuati da lui stesso. ANGELA CASELLA – morta il 9 dicembre 2011 all’età di 65 anni – “Madre coraggio” della Locride; nel 1988 si incatenò nei paesi dell’Aspromonte per chiedere la liberazione del figlio rapito dalla ‘ndrangheta’. Nonostante il riscatto di un miliardo di lire, il figlio Cesare Casella (Pavia 22/6/1969) rimase prigioniero dei rapitori per 743 giorni.

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