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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cognomen omen

Cognomen omen

A cura di Francesco Miranda

Etimologia, origine, significato, diffusione dei cognomi a livello provinciale e regionale: fenomeni migratori. Collegamenti e riferimenti storici sulle famiglie nobili siciliane, tradizioni popolari, personaggi del mondo della cultura, della politica, dell’arte, della cronaca. “Nomen omen”, locuzione latina che significa “un nome, un destino” o “il destino nel nome”: per i Romani nel nome della persona era indicato il suo destino, appunto “I cognomi come brand”, “marchio” che ti accompagna per tutta la vita, insieme dei valori che nel tempo le generazioni hanno costruito.

Cognomen omen

L'origine dei cognomi Schifani, Amedeo, Cinnirella e Di Grazia

L'origine dei cognomi Schifani, Amedeo, Cinnirella e Di Grazia

Schifani

(come Renato Schifani, neo presidente della Regione Siciliana). 

Schifani, cognome raro, è variante del più diffuso Schifano: è presente nel Palermitano (Palermo, Chiusa Sclafani, Carini, Partinico), nel messinese (Longi, Tripi), nell’Agrigentino (Sciacca), nell’Ennese (Troina), Schifano è diffuso nella Sicilia occidentale (Palermitano, Trapanese, Agrigentino, Nisseno). Schifani, con piccoli nuclei, si trova anche nel Lazio, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Umbria. La radice etimologica di Schifani/Schifano è “schif” (pronunciato anche “schiv”), da cui nascono i termini “schivo” e “schifo” che si usano per intendere chi schiva o chi ha ribrezzo per le cose impure, ma anche chi vuole evitare o sfuggire o rilassarsi da impegni, cioè divertirsi, “schivar la noia!”. Gli Este a Ferrara, nel 1385, fecero costruire Palazzo Schifanòia proprio come luogo di divertimento. Schifanoia è anche toponimo, frazione del comune di Narni, in provincia di Terni, la cui etimologia, a quanto pare di origine longobarda, ci riporta a “schiffa”, che significa “garitta, specula, vedetta” e “nauda” che si traduce con “pascolo”: schifania significherebbe “vedetta del pascolo”, cioè pastore, probabilmente l’attività del capostipite. (cfr. retaggio.it/onomastica/s/schifano-origine-cognome.asp). Altra ipotesi vuole “schifano” (ξίφος) termine di origine greca, ad indicare la spada utilizzata dalla fanteria nella Grecia antica (cfr. Vito Blunda, Supposte origini dei cognomi in Sicilia).

Riferimenti storici e personaggi. Nel Nobiliario di Sicilia viene citata una famiglia Schifano che godette nobiltà in Caltagirone, Lentini, ecc. e possedette i feudi di Alfano, Carrubba, San Cosmano, Fiumetorto, Racalxacca, ecc.; fra i suoi esponenti ebbe un Michele, giurato di Caltagirone nel 1634/35, che il 12/5/1638 ottenne il titolo di barone di San Marco; un Filippo, che ottenne nello stesso giorno il titolo di barone di Bugagiaro, e forse egli stesso fu quel Filippo Giacomo Schifano, barone di San Marco, che fu senatore e  patrizio di  Caltagirone negli anni sessanta del 1600. RENATO MARIA GIUSEPPE SCHIFANI (Palermo 11/5/1950), avvocato, senatore della Repubblica dalla XIII alla XVIII legislatura, per Forza Italia, poi, P.D.L. Dal 29/4/2008 al 15/3/2013, è stato presidente del Senato della Repubblica; per il suo stretto legame con Berlusconi e la sua amicizia con Enrico La Loggia, è stato spesso incluso nel gruppo dei “berluscones”. È presidente della Regione Siciliana dal 13 ottobre 2022. VITO SCHIFANI (Palermo 23/2/1965 – Isola delle Femmine 23/5/1992), agente di polizia, uno dei componenti della scorta di Giovanni Falcone: venne ucciso nella strage di Capaci del 1992, era al volante della prima auto che scortava la croma bianca del magistrato proveniente, insieme alla moglie Francesca Molvillo, dall’aeroporto Punta Raisi e diretto a Palermo. Nell’esplosione avvenuta nell’autostrada A/29 nei pressi dello svincolo per Capaci, la croma della scorta fu quella investita con più violenza: i tre agenti, Vito Schifani, Antonio Montinari, Rocco Dicillo, morirono sul colpo. Vito Schifani è stato decorato con la medaglia d’Oro al valore civile; lo stadio delle Palme di Palermo è stato a lui intestato in quanto, oltre ad essere un agente, era un promettente atleta, specialista nei 400 metri. EMANUELE ANTONIO SCHIFANI (Palermo 1992), figlio dell’agente Vito Schifani, è capitano della Guardia di Finanza: comanda una compagnia di 170 uomini alla Scuola ispettori e sovrintendenti de L’Aquila, dove si formano gli agenti delle Fiamme Gialle. GIUSEPPE SCHIFANI (Palermo 19/5/1955), montatore e direttore della fotografia, regista e sceneggiatore. Fra i suoi più recenti film ricordiamo: “Fate un bel sorriso” (1999), “Un medico in famiglia” (1999), “Vedi Napoli e poi muori” (2006), “L’uomo che non cambiò la storia” (2016), “Il figlio sospeso” (2017), “L’era legale” (2011).

Amodeo

(come Orlando Amodeo, medico-poliziotto, ex dirigente medico della Polizia di Stato).

Amodeo ha molte varianti: Amaddio, Amaddeo, Amadei, Amadeo, Amadini, Amadio, Amedali, Amedei, Amedeo, Amodio, ecc.; cognomi tutti che hanno in comune l’origine religiosa medioevale “Amo Deus – Ama Deus” cioè “Ama il Signore”. Amodeo deriva dal soprannome di una persona profondamente religiosa o, più probabilmente, è un cognome dato a un trovatello per affidarlo alla misericordia di Dio. Il cognome è presente a macchia di leopardo in tutt’Italia, ma con massima concentrazione in Sicilia e in Calabria. Nell’isola è diffuso soprattutto nel trapanese (Alcamo, Marsala, Trapani, ecc.), nel palermitano (Misilmeri, Palermo, Caccamo, Termini Imerese, ecc.), nel messinese Barcellona Pozzo di Gotto, Messina, Basicò, ecc.), nell’agrigentino (Sciacca, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita del Belice, Montevago, ecc.), nel catanese (San Cono, Catania, Belpasso, Tremestieri Etneo, ecc.), nel siracusano (Siracusa, Floridia, Avola, ecc.). Ceppi abbastanza consistenti si trovano anche in Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Puglia.

Riferimenti storici e personaggi. Esistono tracce di questo tipo di cognominizzazione già dal secolo XIII, anche se la piena diffusione avvenne in epoca rinascimentale. ORLANDO AMODEO (Verzino, Crotone 27/5/1957), ex primo dirigente medico della Polizia di Stato, in pensione dal 2018.  Per anni a Crotone ha soccorso migranti: bambini, donne, uomini. Ha cominciato a gestire gli sbarchi nel 1993, nel 1998 ha aperto a Crotone il primo centro d’accoglienza, il Sant’Anna, poi spostato a Reggio Calabria nel 2005; ha sempre continuato ad occuparsi di sbarchi. Ha soccorso oltre 200 mila naufraghi e ha curato ed assistito oltre 250 mila profughi e migranti; ha curato indigenti a titolo gratuito in piena pandemia da Covid-19 e ospitato diversi bisognosi in casa propria. Ha sempre battagliato con i politici, candidato al senato per la Calabria nella lista Alleanza Verdi-Sinistra nelle elezioni del 2022, non è risultato eletto. Numerosi i riconoscimenti per la sua attività: cavaliere all’Ordine al Merito della Repubblica nel 2005, Medaglia d’Oro al merito della Sanità Pubblica, Premio Eccellenza alla Camera dei deputati nel 2016 e al Senato nel 2019. FRANCESCO AMODEO (Napoli 11/6/1977), giornalista pubblicista, blogger, scrittore: laureato in scienze della comunicazione, ha collaborato con numerosi quotidiani locali, è iscritto al “Chartered Institute of Journalists” di Londra dove ha collaborato per il magazine “Footloose”; ha pubblicato il romanzo “Non Avrai Altro Dio Al di Fuori di Te” e i libri “La Matrix Europea”, 2014, libro/inchiesta sull’Unione Europea e “Azzannate le iene”, 2013. Autore di numerosi video/inchiesta pubblicati sul proprio blog e visionati da milioni di utenti su Youtube. TOMMASO AMODEO (Sambuca di Sicilia 1897/1970), perito agronomo, animatore delle lotte contadine, segretario del Partito Socialista, aderente al massimalismo di Giacinto Menotti Serrati (1872/1926), capo morale ed intellettuale del sovversivismo locale. Fu confinato a Lipari dal Fascismo nel 1928 dove conobbe alcuni compagni illustri, Parri, Rosselli, Lussu, Nitti e tanti altri. Subito dopo la Liberazione, col consenso di socialisti, comunisti e democristiani fu “nominato” primo sindaco di Sambuca di Sicilia.  

Cinnirella

(come Giuseppe Cinnirella, medico e politico, figura di spicco del Nisseno).

L’origine del cognome Cinnirella è da ricercare probabilmente in una forma vezzeggiativa del cognomen latino “Cinna” che distingueva il ramo patrizio della Gens Cornelia, in particolare nella Repubblica tardo-romana. Alla famiglia Cornelia appartenevano tanti personaggi pubblici, fra cui un Lucius Cornelio Cinna console quattro volte consecutive, dall’87 all’84 d.C. Si tratta di un cognome siciliano: poche famiglie Cinnirella sono attestate nelle altre regioni italiane, in Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Liguria, Marche, Sardegna. In Sicilia il cognome è diffuso nel Catanese (Caltagirone, Catania, Misterbianco, San Gregorio di Catania, Sant’Agata Li Battiati, Aci Castello, Acireale, San Michele di Ganzaria, Tremestieri Etneo, Mascalucia), nel Nisseno (Caltanissetta, Gela, Mussomeli, Sommatino), nell’Ennese (Barrafranca, Piazza Armerina, Enna), nel Siracusano (Pachino, Siracusa, Floridia), nel Ragusano (Vittoria, Comiso, Ispica, Santa Croce Camerina), nel Palermitano (Palermo).

Riferimenti storici e personaggi. Il casato dei Cinnirella, antica famiglia siciliana “di chiara e avita virtù”, venne fregiato del titolo di “cavaliere” in seguito alla partecipazione con le truppe aragonesi di un Filippo Cinnirella alla guerra d’Otranto del 1481 contro gli ottomani. La famiglia diede i natali ad illustri personaggi fra cui un Flavio, segretario di re Ladislao d’Angiò Durazzo vivente nel 1414; di un Giuseppe, milite e familiare di re Filippo II; di un Giacomo, regio milite vivente a Siracusa nel 1490; e tanti altri. PASQUALINO CINNIRELLA (Caltagirone 1946), poeta “autodidatta”. A seguito dei numerosi premi e menzioni speciali, le sue poesie sono state pubblicate e continuano ad essere pubblicate in varie antologie e importanti riviste letterarie. VALENTINA CINNIRELLA (Catania 6/2/1983), laurea in “Cultura e linguaggi della comunicazione”, giornalista pubblicista, docente di Storytelling presso Viagrande Studios, formatrice della comunicazione, business writer (business writing è un’espressione inglese che sta ad indicare la scrittura professionale, la scrittura che si usa nell’ambito del lavoro). Viagrande Studios è un centro multidisciplinare per la formazione artistica in Sicilia con sede in Viagrande (Catania). GIUSEPPE CINNIRELLA (Caltanissetta 1777/1861), medico e politico; figura di spicco del Nisseno, fu componente del Parlamento delle Due Sicilie istituito a Napoli quando, in seguito ai moti insurrezionali del 1820, il re Ferdinando I concesse la costituzione (il Parlamento venne chiuso nel 1821). Medico condotto a Santa Caterina Villarmosa, fece elevare Caltanissetta a sede vescovile. FRANCESCO CINNIRELLA (Bergamo). Professore Associato di Economia presso il Dipartimento di Economia dell'Università degli Studi di Bergamo, Italia. Ricercatore CEPR, CESifo Research Affiliate e CAGE Research Associate. I suoi interessi riguardano l'economia pubblica, la storia economica, la crescita e lo sviluppo e l'economia politica. In particolare, la mia ricerca indaga il rapporto tra istruzione e fertilità, il ruolo del capitale umano nell'innovazione e nella crescita economica, i fattori politici e socioeconomici che influenzano l'offerta di istruzione pubblica. È membro della redazione di Esplorazioni di Storia Economica e della Rivista di Storia Economica. Ha ricoperto incarichi di visita presso l'Università di Monaco, la Brown University, l'Università di Mannheim e l'Università di Bayreuth.  

Di Grazia

(come Umberto Di Grazia, ricercatore e sensitivo) Di Grazia ha alla base il cognomen latino “Gratius” (da gratus = “grato, gradito, caro”), ma potrebbe derivare anche da nomi augurali affermatisi negli ambienti cristiani, con il significato di “pieno di grazia (divina), derivando, in questo caso dal latino “gratia” nel significato di “dono, protezione, Grazia di Dio”. Il cognome Grazia è diffuso in tutt’Italia, con diversa frequenza secondo i vari tipi e le varie forme (Grazi, Grazzi, Di Grazia, De Grazia, Delle Grazie, Grazzini, Grazioli, Graziano, ecc.). Di Grazia è proprio del Sud con ceppi più consistenti in Sicilia e in Campania, e ceppi secondari in Toscana, Lazio, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria, Basilicata. Nell’Isola è diffuso soprattutto nel Catanese (Catania, Gravina di Catania, Acireale, Misterbianco, Mascali, Aci Catena, Licodia Eubea, San Giovanni La Punta, Aci Castello, Tremestieri Etneo, Aci Sant’Antonio, Giarre, Biancavilla, San Gregorio di Catania, Sant’Agata Li Battiati, Belpasso, Grammichele, ecc.), nel Palermitano (Palermo, Monreale, Misilmeri, Lercara Friddi, Marineo, Campofiorito, ecc.), nel Trapanese (Trapani, Erice, Valderice, Paceco, Buseto Palizzolo, ecc.), nel Siracusano (Carlentini, Lentini, Francofonte, Siracusa, Melilli, ecc.), nell’Ennese (Nicosia, Aidone, Nissoria, Agira, ecc.).

Riferimenti storici e personaggi. ANDREA DI GRAZIA (Catania 30/4/1987), giornalista pubblicista e videomaker presso Citynews. Dal 2013 fa parte della redazione di Catania Today e collabora in ambito fotografico con l’agenzia di stampa multimedia La Presse. Ha collaborato, dal 2011 al 2015 con il Corriere del Mezzogiorno. UMBERTO DI GRAZIA (Viterbo 5/9/1941), ricercatore e sensitivo noto anche a livello internazionale. Le sue sperimentazioni nell’ambito della ricerca psichica e dei suoi fenomeni hanno richiamato l’attenzione di gruppi e organizzazioni di ricerca varie con cui ha collaborato: il Mobus Group di Los Angeles, l’Università La Sapienza di Roma, lo psicologo Elmar Gruber, il criminologo Francesco Bruni. Le sue capacità hanno permesso di scoprire nuovi siti archeologici in Italia e in Egitto. Ha fatto anche importanti precognizioni come la sciagura aerea di Tenerife nelle Canarie del 1977 e l’attentato al presidente Usa Reagan. Vari i suoi interessi: è regista, attore, scrittore. Attualmente è presidente dell’Istituto di Ricerca della Coscienza. GAETANO DI GRAZIA (pittore palermitano, morto a Napoli il 12/11/1959), fu anche incisore e docente d’arte. All’Accademia di Belle Arti di Palermo si diplomò in decorazioni specializzandosi successivamente nel corso di architettura di Ernesto Basile. A Napoli, città dove in seguito si trasferì, si dedicò definitivamente alla pittura partecipando a varie mostre nazionali (Milano, Palermo, Napoli, Bari, ecc.), a mostre di arte sacra, collettive varie e mostre personali (Palermo, Siracusa, Catania, Napoli, Castellammare). Sue opere si trovano presso enti pubblici e raccolte private. Collaborò con alcune riviste d’arte e pubblicò un libro “La Verità contro la Menzogna in difesa dell’arte”, Napoli 1958. SALVO DI GRAZIA (Catania 22/6/1967), medico, divulgatore scientifico, scrittore. Ginecologo specializzato in fisiopatologia umana e colposcopia, in rete è conosciuto come MedBunker, pseudonimo con il quale firma tutti gli articoli del suo blog “MedBunker – Le scomode verità”. Il blog, nato nel 2009, è finalizzato a “sfatare le medicine alternative, le pratiche pseudo-mediche e i miti legati alla salute, con temi ricorrenti legati all’omeopatia e alle vaccinazioni”; tutto a sostegno del rigore scientifico e per “smantellare millantatori e ciarlatani”, contro le fake news in ambito medico.

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