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AMARCORD1983

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A cura di Alessandro Bisconti e Francesco Sicilia

Trentuno anni fa Palermo-Milan 0-8: doveva essere una festa, fu un'umiliazione

Storia di un'amichevole rimasta scolpita nella memoria dei tifosi rosanero: 13 agosto 1991, i ragazzi di Capello impartiscono una lezione di calcio a Biffi e compagni senza mai togliere il piede dall'acceleratore...

"Minchia mala fiura". "E' stata un'umiliazione". "Era meglio non farla questa amichevole". "Sì, però loro potevano fermarsi a un certo punto". Sono questi i discorsi che si fanno all'esterno della Favorita intorno alle 22.30 del 13 agosto 1991. I tifosi stanno sfollando, Tullio Lanese da Messina ha appena fischiato tre volte. Palermo-Milan, amichevole di lusso che serve a festeggiare il ritorno dei rosanero in B, è un incubo consegnato alla storia. Finisce 8-0 per i ragazzi di Capello, che ha appena ereditato la squadra da Sacchi. Sono passati 31 anni esatti. Doveva essere una festa, è diventata una mattanza sportiva. 

Enzo Ferrari, il tecnico del Palermo con un passato al Saragozza, era stato chiaro: "Cercheremo di fare bella figura". Allo stadio ci sono 40 mila persone e poco importa che c'è scirocco: il biglietto è abbinato alla partita di quattro giorni più tardi coi brasiliani del Santos. Altro bagno di folla annunciato. C'è voglia di grande calcio. Voglia di Palermo. Una città intera si mobilita e il cassiere, come si diceva all'epoca, gode. Un miliardo di lire di incasso: è record. C'è la ribalta tv, con Sandro Piccinini in splendida forma per la differita di Italia 1 alle 22.30. Il Milan si presenta con la sua formazione tipo, con Baresi e Costacurta a dominare in difesa e poi ancora - tra gli altri - Tassotti, Maldini, Evani. I tre olandesi, Van Basten, Gullit, Rijkaard sono già in forma campionato, e mettono a nudo tutti i limiti dei padroni di casa con Pullo e Biffi - i due centrali di difesa - che passano la peggiore serata della loro carriera. 

Sul prato della Favorita, infatti, i tre tulipani danno spettacolo. Dopo 28 minuti di equilibrio Ruud Gullit si inventa un siluro da 30 metri che incenerisce Tagliatela. Quattro minuti più tardi è invece un missile di Rijkaard su punizione a far fare brutta figura a Batman, battuto subito dopo da un altro bolide da fuori di Van Basten. A quel punto c'è chi comincia a pensare che possa finir male. E infatti nella ripresa iniziano a piovere fischi. E piovono anche gol. Ancora a segno Frank Rijkaard dopo una bella azione di Albertini. Poi il 5-0 è da manuale: Centofanti si fa stoppare al limite dell'area, Gambaro dà a Massaro che parte da centrocampo e si auto lancia in porta tagliando in due mezzo Palermo per poi depositare in rete. Tra le due squadre c'è una sola categoria di differenza ma sembrano molte di più.

Il Palermo perde la testa, fa l'errore di sbilanciarsi in avanti lasciando praterie dietro, incurante del punteggio che invece comincia ad assumere proporzioni surreali. Ne approfitta a metà ripresa Marco Simone che si invola sulla sinistra e chiude il triangolo con Maldini, freddo nel realizzare il 6-0. Il Milan gioca sempre in velocità, testa schemi collaudati, non fa sconti e lascia il piede poggiato sull'acceleratore. Invece il Palermo si rivela leggero e fragile in ogni reparto, inadeguato davanti all'avversario di lusso. Nel finale il giovane Albertini segna due volte. L'ultimo gol, quello dell'8-0, arriva a 4 minuti dalla fine. Ci sarebbe ancora tempo per il nono ma a quel punto i rossoneri si fermano. E dire che il Milan non vinceva alla Favorita dal '73. In quella notte del 13 agosto 1991 inizia a serpeggiare una sensazione: questo Milan appena preso dall'inesperto Capello, alla prima panchina vera, è uno schiacciasassi destinato a dominare per anni in Italia come non era riuscito a fare nemmeno Sacchi. Il Palermo invece fa fatica a scrollarsi di dosso la macchia di quello 0-8. In campionato parte malissimo, Ferrari viene esonerato e Di Marzio non riesce a evitare la retrocessione. Di quella notte di 31 anni fa resta però un interrogativo: era così necessario umiliare un avversario totalmente in confusione davanti al suo pubblico?
 

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