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AMARCORD1983

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A cura di Alessandro Bisconti e Francesco Sicilia

"C'è un ufo": 45 anni fa il volo su Palermo del dirigibile Good Year

La mattina del 14 marzo 1976 la città si sveglia e si trova alle prese con un singolare evento. Dalla Sicilia Orientale è arrivato improvvisamente il mezzo volante catturando l'attenzione dei palermitani. Sono tutti con il naso all'insù, incollati a quel "coso volante" per seguire le sue affascinati e lente evoluzioni

"Stanno arrivando i marziani". "C'è un ufo". E ancora: "Cosa è questo coso che vola nell'aria?". La mattina del 14 marzo 1976 a Palermo non si parla d'altro. Riavvolgiamo il nastro dei ricordi e riportamolo a 45 anni fa esatti. E' un lunedì. La città si sveglia e si trova alle prese con un singolare evento. Dalla Sicilia Orientale è arrivato improvvisamente il dirigibile pubblicitario Good Year. Dopo quasi 40 anni una aeronave solca i cieli di Palermo, lo fa nell'ambito di un tour pubblicitario in Italia. A causa dei possibili venti e della lenta manovrabilità, ma soprattutto per la scarsa possibilità di esposizione al pubblico, non è possibile ospitarlo a Punta Raisi.

L'allora distaccamento aeroportuale dell'Aeronautica militare di Boccadifalco mette così a disposizione i suoi spazi e il personale militare per collaborare nelle fasi di "ormeggio" e stazionamento del dirigibile. Si sparge la voce, sul posto si raduna una folla curiosa, comunque ben controllata, che riesce così - seppur a distanza - ad ammirare quell'enorme siluro volante. E' lungo circa 60 metri e largo 14 ed è spinto da due motori da 157 kilowatt con eliche bipala. La navicella ospitava sei passeggeri, oltre al pilota. 

L'involucro di tessuto poliestere è enorme, con un volume di ben 5.740 metri cubi. Nel mezzo volante di proprietà della famosa industria della gomma Good Year - che ha base negli Usa - non si parla italiano. Il personale di bordo di quel tour è straniero e al suo interno si mescolano varie nazionalità. L'assistenza nello scalo palermitano è impeccabile al punto che l'equipaggio e i tecnici di terra mangiano nella mensa militare dell'aeroporto. In quei giorni di metà marzo i palermitani rimangono con il naso all'insù. Tra loro ci sono molti che non hanno mai visto un dirigibile e restano incollati a quel "coso volante" per seguire le sue affascinati e lente evoluzioni.

E proprio l'ignorare l'esistenza di quello che ai tempi (ma lo ancora adesso) è un raro mezzo aereo, diventa causa di risvolti tragicomici nella popolazione del cuore della Sicilia. Per la rotta verso Palermo, dalla zona di Catania attraverso l'interno della Sicilia, viene consigliato ai piloti di seguire a bassa quota il riferimento certo del tracciato dell'autostrada A19. Durante il sorvolo, preceduto dal ronzio dei motori, l'enorme massa grigia del dirigibile viene notata da moltissimi abitanti dei paesi e, nelle campagne, da numerosi contadini, in gran parte ignari su cosa fosse quella navicella nell'aria. Si moltiplicano le telefonate a carabineri e vigili del fuoco di persone allarmate e strabiliate. Segnalazioni di questo tenore: "Ma stannu arrivanno i marziani?". "C'è un ufo gigantesco in cielo, c'amu a fari?". E ancora. "Bedda matri santissima: ma chi è stu coso n'ta ll'aria, i piccirddi si scantanu!".

Sono solo alcune delle esilaranti telefonate da parte della stupita popolazione che non conosce l'esistenza del dirigibile. Un mezzo aereo che ha fatto la storia e che adesso, 45 anni dopo, viene lentamente riscoperto per fini turistici. Un mezzo che trovò il suo periodo più fulgido negli anni '30 per merito di Umberto Nobile, eroe italiane delle prime trasvolate sul Polo Nord. Ma questa è un'altra storia.

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