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Sabato, 20 Aprile 2024
AMARCORD1983

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A cura di Alessandro Bisconti e Francesco Sicilia

Italia '90, a Palermo arriva il Mondiale: città senz'acqua, ma c'è la birra

Ventisette anni fa sbarca in viale del Fante la competizione iridata. Palermo accoglie questo evento come una liberazione. Una città dilaniata da mille problemi ospita l'ondata di tifosi irlandesi, olandesi ed egiziani

C'è una luce in fondo al tunnel degli anni Ottanta. Palermo aspetta questo giorno da una vita. I riflettori del pianeta sono puntati sulla Favorita, quando Ruud Gullit sbuca in campo con la fascia al braccio, insieme al capitano avversario, Gamal Abdelhamid. C'è Olanda-Egitto, Palermo ha il suo Mondiale. Anche "Ciao", il simbolo di Italia '90, sbarca in viale del Fante. Ed è una liberazione. Il Grande Evento era stato messo in dubbio più volte per troppi motivi. Ritardi agghiaccianti, polemiche, macerie e quattro operai vittime di una fine orribile: schiacciati e sfigurati dopo un volo di 30 metri. Dai morti nel cantiere palermitano, ai problemi economici e burocratici, al gigantesco giro d'appalti che scuote interessi di ogni tipo, quando la mafia - protagonista indiscussa - era tutto fuorché silenziosa.

La notte mondiale trova le sue origini nel 1987, 30 anni fa. Il sindaco è sempre Leoluca Orlando: ottiene la benedizione del governo per un progetto di potenziamento della vecchia Favorita e fa partire una corsa contro il tempo lastricata di difficoltà. Dopo un anno di intoppi il Consiglio comunale approva la delibera per la richiesta di finanziamento di 25 miliardi (di lire) per ampliare lo stadio.  L'operazione mondiali a Palermo affronta anche il grosso problema dei parcheggi: ci sono in progetto tre mega-parking, tra cui l'ipotesi di collegarne uno direttamente alla zona stadio, con un tunnel sotterraneo in via Libertà. Non se ne farà niente. Il percorso che porta i mondiali a Palermo è tragico. Ma il 12 giugno arriva e spazza via le polemiche. A Palermo sbarcano prima Olanda e Egitto. Cinque giorni dopo tocca all'Irlanda. 

La città è invasa da tifosi. E mentre gli egiziani colonizzano Mondello, passeggiando sul lungomare per trascorrere la lunga attesa prepartita, gli olandesi innaffiano la tensione con l'alcol. Si tuffano nella zona della Cala e familiarizzano con vino e scirocco. Incrociandosi con gli irlandesi, che nella settimana palermitana si sono fiondati al "The Navy", la birreria di Porta Carbone. Il quartier generale è in via Principe di Belmonte, colorata di verde per l'occasione. Olandesi e irlandesi si divertono e si fanno arrostire dalla canicola di giugno, mentre il divieto di vendere alcolici vale solo nei pressi dello stadio.

E i palermitani? L'euforia si mischia con la rabbia. Perché in fondo Palermo è stata l'unica squadra a giocare fuori casa per due anni (c'è il famoso trasloco a Trapani con 20 abbonati), la società ha sfiorato il secondo fallimento e come se non bastasse due settimane prima di Italia '90, i rosa hanno perso in extremis campionato e Coppa Italia di C (memorabili i rigori con la Lucchese, con errore decisivo di Cancelli dopo il gol di Bresciani, bravo a sfilare la palla al portiere che si allaccia le scarpe).

Ma più che arrabbiati, i palermitani sono assetati. Sete di grande calcio e di acqua. All'esterno del quadrilatero di Italia '90 tra stadio e piazza Alcide De Gasperi, esplode la rivolta, perché mezza città affronta l'emergenza idrica. I rubinetti sono a secco, fa caldissimo e i palermitani si ribellano dando vita a blocchi stradali, incendiando cassonetti dell'immondizia e rovesciandoli sull'asfalto rovente. La gente - per dar forza alla propria protesta - alla fine si sposta anche nei pressi dello stadio, dove ci sono i riflettori mondiali. Arrivano dalla Noce, da Brancaccio e dallo Zen. E' una ribellione feroce, che sconfina pure sulla linea ferrata. Una muraglia umana invade i binari e blocca i treni in transito per il Continente. E' la rivolta dei silos, uno dei simboli della Palermo di fine anni Ottanta. Ma la priorità è fronteggiare le richieste di acqua da alberghi e ristoranti nei giorni del Mondiale. E con gli occhi di un pianeta addosso l'obiettivo è evitare altre figuracce. Perché Palermo ne ha già fatte abbastanza.

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