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Sabato, 20 Aprile 2024
AMARCORD1983

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A cura di Alessandro Bisconti e Francesco Sicilia

Il Palermo rinasce al Municipale: quando il Marsala ripartì con la Procidina

I rosanero di Pergolizzi debuttano in Serie D al Lombardo Angotta: là gli azzurri ricominciarono nel 2006 dopo il fallimento e si trovarono di fronte una squadra di palermitani che ora non esiste più

"E questi chi sono?", domanda un signore sulla cinquantina a bordo campo. "Vengono da Procida, un'isola vicino Napoli". Primo ottobre 2006, il nuovo Marsala rinasce dopo il fallimento e si presenta davanti al suo pubblico. Mentre due mesi e mezzo prima uno dei suoi ex calciatori simbolo - Marco Materazzi - alza da protagonista la Coppa del Mondo, lo Sport Club 1912 - il vero Marsala - ricomincia da capo: Seconda categoria, ovvero il penultimo gradino della piramide del calcio. Domenica pomeriggio, ore 15.

Il vecchio Marsala riparte nel suo stadio, il Lombardo Angotta, lo storico Municipale. Che si riempie per la giornata dell'orgoglio, quella della rinascita dopo il fallimento. Di fronte c'è la Procidina e ogni marsalese non conosce l'avversario ma sa che quella è l'alba dopo l'imbrunire. Sono lontani i tempi della C1, i baffi di Morgia rappresentano uno sbiadito ricordo, come le sgroppate di Patrice Evra che da qualche mese è passato al Manchester United e le sfide con il gemello Palermo, compagno di "odio calcistico" verso il Catania e il Trapani. 

"Ma cos'è la Procidina?", si chiedono sulle tribune del Municipale, in cui a un certo punto si vedono anche i capelli bianchi di Nino Barraco. La Procidina ha il nome che sembra quello di un farmaco e no, non è la squadra dell'isola napoletana. E' invece un'allegra combriccola che arriva in gita da Palermo, quartiere San Lorenzo. Prende il suo nome dai proprietari, i fratelli Procida. Salvatore era vicepresidente, Vincenzo il segretario. A volte è gialloblù, a volte è solo blu. Gioca in casa nel campo - sgangheratissimo - del Malvagno, in terra battuta, nel cuore del parco della Favorita che è gestito dallo "zio Peppino", il papà dei tre fratelli Tedesco. 

Per la trasferta lilibetana il mister della Procidina, Salvatore Calamusa, convoca 16 giocatori. Appuntamento alle 11. Partenza di fronte alla polleria Totuccio a San Lorenzo. I calciatori e i loro borsoni entrano tutti in quattro auto, che verranno fatte posteggiare alle spalle della gradinata, dentro il Municipale. L'accoglienza riservata ai palermitani è spettacolare. La tribuna è già piena a due ore dall'inizio della partita. Durante il riscaldamento Marsala si infiamma per il giorno della sua rinascita. Mentre i ragazzi palermitani si riscaldano con la divisa da allenamento con la scritta "Prodicina", gli altoparlanti sparano a tutto volume "Notti magiche" di Bennato e Nannini, 16 anni dopo Italia 90 e a distanza di poche settimane dal trionfo di Germania 2006.

Poi è la volta dei fuochi d'artificio che accompagnano i giocatori all'ingresso in campo. Per la Procidina - che quattro mesi più tardi chiuderà per sempre i battenti in seguito a una rissa in campo - è il momento più alto della sua esistenza. I giocatori palermitani vengono omaggiati ognuno con un Marsala. In campo invece il Marsala si beve la Procidina. Finisce 6-2, con gli ospiti che vanno a segno due volte con il bomber Davide Licari, ma non c'è mai storia, talmente ampio è il divario tra le due squadre. Dopo aver accarezzato l'inferno calcistico il Lombardo Angotta torna a respirare il profumo del calcio che conta. Stavolta di fronte c'è il Palermo, il vero Palermo. Mentre qualcuno continua a chiedersi cos'era la Procidina. Tredici anni dopo l'estate del 2006.

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